Famiglia nel bosco: la casa di nonna Gemma potrebbe riunirla


Famiglia nel bosco: la ‘casa di nonna Gemma’ potrebbe riunirla. Armando Carusi ha offerto la sua casa-fattoria per ‘vacanze wild’ che si trova proprio a Palmoli

famiglia nel bosco

“La casa che ho io è immersa in un bosco, poco lontano a quello dove prima abitava la famiglia. Ha una stalla per gli animali, l’orto, le piante. Ha perfino una cava di fossili perché è stata costruita vicino a un vecchio costone”: sono le parole che Armando Carusi, ristoratore di Ortona, nato e cresciuto a Palmoli, paese salito alla ribalta delle cronache per il caso della ‘famiglia del bosco‘, usa per descrivere il casale in cui è cresciuto e che ha offerto gratuitamente ai coniugi Trevallion-Birmingham.

Al quotidiano locale “Il Centro” Carusi ha raccontato nei giorni scorsi come, dopo la notizia dell’allontanamento dei tre figli per volontà del Tribunale dei minori dell’Aquila , abbia contattato l’avvocato della famiglia per mettere a disposizione quella che oggi è una casa vacanze per chi cerca un’esperienza di vita in mezzo alla natura. La ‘casa di nonna gemma’- così si chiama- potrebbe infatti ospitare la famiglia nel bosco per il tempo necessario all’esecuzione dei lavori richiesti per mettere a norma la loro attuale abitazione.

“ANCHE IO CRESCIUTO A PALMOLI, IN MEZZO AL BOSCO”

“Io sono nato a Palmoli e anche io, come i tre bambini, fino a quattro anni ho vissuto in un rudere in mezzo al bosco senza acqua e luce. Quando ho letto della notizia dell’allontanamento, qualcosa mi ha toccato il cuore. Ero insieme a mia figlia ed entrambi abbiamo pensato che metterci a disposizione fosse la cosa migliore da fare”, racconta l’uomo. Sul momento sembrava che l’offerta fosse stata gradita, poi ad un primo appuntamento concordato per visionare la casa, c’è stato un rinvio, forse un ripensamento da parte di papà Nathan. L’offerta è rimasta comunque in piedi finché il padre dei tre bambini allontanati dal Tribunale dei minori dell’Aquila alla fine si è recato nella struttura, poco distante dalla casa nel bosco, e ha accettato.

IL RUDERE TRASFORMATO IN UNA CASA PER VACANZE ‘WILD’

Il casale della famiglia Carusi è una residenza autonoma, immersa nella natura con almeno due ampie stanze di cui una cucina, un pozzo dove poter prelevare l’acqua, il bagno a secco e locali per gli animali. Non è dotata di riscaldamento ma ogni stanza ha dei camini.

Nella pagina Fb “La fattoria nel bosco”, in cui si presenta il progetto della casa vacanza della famiglia Carusi, la figlia descrive così la struttura: “Ci sarebbe la fonte nel giardino dove noi andiamo a prendere l’acqua per bere anche se in casa c’è l’acqua corrente, mia nonna andava a lavare i piatti alla fonte. C’è la cucina a gas, ma anche la stufa a legna e i camini dove si potrebbe cucinare. La casetta è studiata per dar modo al visitatore di scegliere il tipo di esperienza più wild o meno wild”. E ancora: “Nel piano sottostante c’erano le stalle, il maiale Jerry, le galline, i conigli, le pecore ecc.. e quei locali sono stati ripuliti ma non ancora ristrutturati”. Poi l’auspicio: “Non voglio vendervi niente sia chiaro, ma sé questa opzione possa far sì che la famiglia possa riunirsi il prima possibile, ne sarei felicissima”.

PAPÀ NATAN ‘COLPITO’ DAGLI ATTREZZI PER FILARE LA LANA

La casa di nonna Gemma mette a disposizione dei suoi ospiti anche alcuni attrezzi in legno ‘antichi’ che decenni fa le famiglie contadine usavano in cucina o per filare la lana. Carusi ha raccontato alla stampa che papà Natan, nel vederli, è rimasto molto colpito, perché è “un appassionato di queste cose”. Molto probabilmente è proprio la ‘filosofia’ attorno alla quale è stata pensata la casa vacanze della famiglia Caruso che lo ha definitivamente convinto. La decisione potrebbe rappresentare una svolta per il veloce ricongiungimento della famiglia del bosco.

(photo credit: Armando Carusi/Fb)

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)