Stefano Arienti firma l’identità visiva di “AngeloNero”, vino in edizione limitata


Stefano Arienti firma l’identità visiva di “AngeloNero”, vino in edizione limitata dell’Azienda Mastrangelo Tenimenti del Grifone

arienti e mastrangelo

L’incontro tra arte contemporanea e cultura del vino torna protagonista con la terza edizione di Arte in barricaia, progetto ideato da Filiberto Mastrangelo e promosso dall’azienda Mastrangelo Tenimenti del Grifone nella suggestiva cornice di Santa Teresa di Spoltore (PE). Un appuntamento che rinnova la sinergia tra creatività e territorio, celebrando il dialogo tra artisti e produttori, tra gesto creativo dell’artista e del vignaiolo.

Protagonista di questa edizione è “AngeloNero”, il vino d’autore in tiratura limitata — solo 100 bottiglie numerate per annata — che si reinventa a ogni vendemmia con una nuova etichetta d’artista. Per il 2025, l’identità visiva porta la firma di Stefano Arienti, tra i più importanti artisti italiani contemporanei, con la consulenza curatoriale di Giacinto Di Pietrantonio e il supporto grafico della tipografia Modulsì.

“AngeloNero” è un vino d’autore in tiratura limitata: solo 100 bottiglie all’anno, ognuna diversa e numerata, accompagnata da una etichetta artistica originale. Un vino che si reinterpreta a ogni vendemmia, libero da disciplinari e protocolli fissi, fedele solo alla creatività e all’ispirazione del produttore-vignaiolo.

“AngeloNero” è un blend di uve a bacca rossa – il cui preciso assemblaggio rimane volutamente segreto – che, come spiega Filiberto Mastrangelo, “può essere definito il vino che non c’è, perché ogni anno nasce un vino diverso. In base all’andamento dell’annata scegliamo le uve migliori per creare vini espressivi, che raccontino sempre una storia differente. Anche quest’anno è un rosso derivante dall’eccellenza delle uve dell’annata 2024.” Questo approccio rende “AngeloNero” un vino collezionabile e visionario, capace di cambiare volto, blend e racconto, pur mantenendo intatta la propria anima poetica. Il blend 2025, curato con sensibilità sartoriale dall’enologo Vittorio Festa, è un elegante connubio di uve rosse selezionate. Ogni anno, come l’etichetta che lo accompagna, “AngeloNero” si reiventa: un angelo che cambia forma a ogni vendemmia.

Il progetto si inserisce nel più ampio fenomeno che vede sempre più aziende vinicole italiane investire nella relazione tra arte, territorio e comunità. Come osserva Giacinto Di Pietrantonio, curatore d’arte internazionale, “il connubio tra arte e vino è ormai un linguaggio condiviso: entrambi nascono dal gesto artigianale e dalla visione creativa. Stefano Arienti è noto per il suo approccio graffiante e innovativo basato sull’appropriazione, utilizzo e manipolazione di materiali e immagini della vita quotidiana e dell’arte come poster, calendari, puzzle, riviste, stoffe, vinili, almanacchi che trasforma in opere d’arte attraverso azioni come piegature, forature, strappi, bruciature o assemblaggi. È questo il caso della sua opera-etichetta per il vino AngeloNero, come unica è la morte che l’artista ha scelto, riattivato, ripassata e reinterpretata quale icona dell’essere e non essere senza la quale non esisterebbe la vita. Così che vino ed etichetta nascono entrambe dallo stesso approccio, del miscelare e remiscelare.”

L’artista Stefano Arienti, scelto da Di Pietrantonio per questa edizione, è noto per il suo approccio sperimentale e poetico, basato sulla trasformazione di materiali e immagini della vita quotidiana — come poster, riviste, tessuti, puzzle o almanacchi — attraverso azioni minime: piegature, forature, strappi o assemblaggi. Nel caso di “AngeloNero”, Arienti ha creato un’opera-etichetta unica, reinterpretando un’immagine simbolica legata al tema della vita e della trasformazione, in perfetta sintonia con la filosofia del vino stesso.

 “Il vino è sempre stato, per me, un biglietto da visita,” racconta Filiberto Mastrangelo. “Pur provenendo dal mondo della chirurgia, ho sentito il bisogno di seguire questa passione, riprendendo una antica tradizione di famiglia. Il vignaiolo non è solo un imprenditore, ma creatore capace di generare emozioni. Proprio per questo motivo ho creato questa barricaia il cui fine non è affinare i migliori vini ma far vivere un’esperienza sensoriale ed emotiva alle persone.” In questa avventura, Filiberto è affiancato dalla moglie Martina Danelli Mastrangelo, delegata de Le Donne del Vino Abruzzo, che definisce “AngeloNero” un’idea intrigante nata da assaggi e confronti, un vino che ogni anno si racconta in modo nuovo.