A Messina un ragazzo autistico è stato sospeso da scuola, Scn chiede gli ispettori. I deputati: “Provvedimento ingiusto, non può comprendere la gravità del suo gesto”
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I deputati di Sud chiama nord all’Ars Cateno De Luca, Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto intervengono sul caso del bambino autistico sospeso dal dirigente scolastico dell’Istituto Manzoni-Dina e Clarenza di Messina per aver compiuto un gesto inappropriato verso una compagna. I tre parlamentari Ars sottolineano che secondo gli specialisti che seguono il bambino, quest’ultimo “non è in grado di comprendere il gesto a causa della grave compromissione delle capacità socio-relazionali di cui è affetto”. I deputati Scn investono della vicenda il presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore al ramo, Mimmo Turano, chiedendo “iniziative urgenti a fronte di un provvedimento disciplinare potenzialmente lesivo della dignità di un alunno con disabilità grave”. “Il ragazzo di 11 anni destinatario del provvedimento di cinque giorni di sospensione con obbligo di frequenza è affetto da disturbo dello spettro autistico grave (livello 3), condizione certificata dall’Inps, come disabilità con connotazione di gravità – fanno presente i deputati di Scn -. Il minore è seguito quotidianamente da insegnante di sostegno, assistente alla comunicazione, educatore professionale e assistente igienico sanitario, a riprova della complessità del quadro clinico e comportamentale, e della necessità di adottare nei suoi confronti misure educative, non punitive, fondate su protocolli specifici di intervento”.
Il gesto compiuto dal ragazzino, secondo gli specialisti e gli operatori che lo seguono citati dei parlamentari, “non risulta riconducibile alla volontà di arrecare offesa, né accompagnato dalla consapevolezza della sua natura, come frequentemente accade nei soggetti con grave compromissione delle capacità socio-relazionali”. Ma nonostante la fragilità gravissima certificata, il dirigente scolastico “avrebbe disposto nei confronti del minore il provvedimento disciplinare con l’auspicio di ‘indurre l’allievo a una seria e costruttiva riflessione’”. “Un’affermazione che appare in aperto contrasto con il profilo clinico del minore, il quale non è in grado, secondo la documentazione sanitaria, di comprendere la natura del gesto – dcono De Luca, Lo,bardo e Sciotto – né il senso educativo-punitivo di una sospensione”.
I tre deputati chiedono quindi l’invio di ispettori scolastici all’Istituto ‘Manzoni – Dina e Clarenza’ “per verificare la correttezza, la coerenza pedagogica e la legittimità del provvedimento disciplinare adottato nei confronti di un alunno con disabilità grave, valutando se tale atto abbia compromesso la tutela della sua dignità personale e la piena osservanza dei principi di inclusione sanciti dalla normativa vigente”. E invitano anche a valutare se “non ritengano necessario accertare con la massima urgenza se il dirigente scolastico abbia agito in conformità ai protocolli previsti per gli studenti con disturbo dello spettro autistico di livello 3, o se invece abbia posto in essere un atto disciplinare manifestamente inadeguato e privo di fondamento educativo, ignorando le specifiche condizioni cognitive e relazionali dell’alunno”. Se così fosse accertato, chiedono di sapere se non si ritenga “opportuno attivare ogni misura consequenziale”.