Obesità: CagriSema riduce la pressione arteriosa e migliora il fisico


Negli adulti con obesità il trattamento settimanale con la combinazione cagrilintide 2,4 mg/semaglutide 2,4 mg è stato associato a riduzioni della pressione arteriosa e a miglioramenti della funzione fisica

obesità semaglutide

Negli adulti con obesità il trattamento settimanale con la combinazione cagrilintide 2,4 mg/semaglutide 2,4 mg è stato associato a riduzioni della pressione arteriosa e a miglioramenti della funzione fisica, secondo quanto rilevato dallo studio REDEFINE 1 presentato al congresso ObesityWeek 2025.

Lo studio ha arruolato 3.417 adulti di almeno 18 anni di età con obesità o sovrappeso e almeno una comorbilità correlata al peso, ma senza diabete, randomizzati a ricevere una volta alla settimana 2,4 mg di cagrilintide/semaglutide (CagriSema), 2,4 mg di cagrilintide, 2,4 mg di semaglutide o placebo per 68 settimane.

I risultati principali hanno mostrato che i pazienti trattati con CagriSema hanno perso il 20,4% del peso corporeo dopo 68 settimane rispetto al 3% con il placebo. Due nuove analisi dello studio presentate al congresso hanno valutato l’impatto del trattamento su pressione arteriosa, funzione fisica e tessuto magro.

Miglioramento della pressione sistolica superiore alle previsioni
Dal basale a 68 settimane, il gruppo CagriSema ha mostrato una riduzione della pressione sistolica di 10,9 mm Hg rispetto a 2,1 mm Hg con placebo. Il gruppo semaglutide ha registrato una riduzione di 8,8 mm Hg, mentre il gruppo cagrilintide una riduzione di 5 mm Hg. La pressione diastolica è diminuita di 5,3 mm Hg con CagriSema rispetto a 1,4 mm Hg con placebo, mentre con semaglutide da solo la riduzione è stata di 5 mm Hg e con cagrilintide da solo di 3 mm Hg.

Secondo Subodh Verma, cardiochirurgo presso il St. Michael’s Hospital, professore all’Università di Toronto e Canada Research Chair in Cardiovascular Surgery, la riduzione pressoria è stata osservata già nelle prime 20 settimane e si è mantenuta fino alla settimana 68. «L’entità della riduzione è stata una piacevole sorpresa» ha commentato. «Ci aspettavamo un miglioramento, ma una differenza di quasi 9 mm Hg nella sistolica è stata superiore alle previsioni».

Le riduzioni di pressione sistolica e diastolica sono risultate coerenti indipendentemente da indice di massa corporea (BMI), filtrato glomerulare stimato (eGFR), emoglobina glicata (HbA1c) e valori pressori basali. Tra i soggetti con ipertensione resistente al basale, la pressione sistolica è diminuita di 8,6 mm Hg con CagriSema rispetto a 4,9 mm Hg con placebo, mentre la diastolica è calata di 3,1 mm Hg contro 0,9 mm Hg.

Una quota maggiore di adulti trattati con CagriSema ha raggiunto il target pressorio rispetto al placebo (63% vs 32%). Anche tra i pazienti con ipertensione resistente, la percentuale di quanti hanno raggiunto il target è stata superiore con CagriSema (42% vs 29,3%). Tra coloro che assumevano farmaci antipertensivi, il 39,6% del gruppo CagriSema ha ridotto o sospeso la terapia, rispetto al 27,6% del gruppo cagrilintide, al 27,4% del gruppo semaglutide e al 18,8% del gruppo placebo.

«I risultati indicano che CagriSema potrebbe offrire una protezione cardiometabolica integrata, affrontando simultaneamente obesità, ipertensione e rischio cardiovascolare» ha dichiarato Verma. «Per i clinici questo rappresenta un cambio di paradigma, grazie a una terapia che agisce contemporaneamente su più fattori determinanti della malattia cardiometabolica».

Con CagriSema miglioramenti superiori nella funzione fisica
Per quanto riguarda la composizione corporea e la funzione fisica, 3.417 partecipanti hanno ricevuto una valutazione funzionale, 1.039 hanno completato il test sit-to-stand e 252 sono stati sottoposti a DXA (dual-energy X-ray absorptiometry, assorbimetria a raggi X a doppia energia, un esame diagnostico che utilizza una bassa dose di raggi X per misurare la densità minerale ossea) durante lo studio.

Eric Ravussin, Douglas L. Gordon Chair in Diabetes and Metabolism e Boyd Professor al Pennington Biomedical Research Center, ha spiegato che in REDEFINE 1 la massa priva di grasso è stata misurata in modo diverso. «In questa analisi siamo andati oltre, escludendo il contenuto minerale osseo. La massa priva di grasso può essere suddivisa in contenuto minerale osseo e tessuto magro. Ci siamo concentrati su quanto tessuto magro si perde dopo il trattamento e il calo ponderale».

Tra coloro che hanno effettuato la DXA e ricevuto CagriSema, il 66,9% della perdita di peso era attribuibile alla massa grassa e il 33,1% al tessuto magro. La quota di perdita di tessuto magro è stata del 30,3% con semaglutide da solo, del 37,1% con cagrilintide da solo e del 43,3% con placebo. La proporzione di tessuto magro sul peso corporeo è aumentata parallelamente alla perdita di peso con CagriSema. Tra gli adulti che hanno perso almeno il 30% del peso corporeo e hanno effettuato la DXA, la percentuale di massa grassa è scesa dal 46,3% al basale al 33,2% a 68 settimane, mentre la quota di tessuto magro è salita dal 51,3% al 63,2%.

Il gruppo CagriSema ha mostrato miglioramenti superiori nella funzione fisica, valutata tramite il questionario Impact of Weight on Quality of Life – Lite e il Short Form-36 v2, rispetto al placebo. Tra i 1.309 partecipanti che hanno eseguito il test sit-to-stand, sia il gruppo CagriSema che il gruppo placebo hanno evidenziato miglioramenti simili nelle prestazioni dal basale alla settimana 68.

«Queste persone stanno diventando più mobili e per loro è più semplice svolgere le attività quotidiane» ha osservato Ravussin. «Con i test sit-to-stand, in sostanza non si è registrata perdita di forza, e credo che il messaggio importante sia che migliora la funzionalità fisica e non vi è perdita di forza muscolare».

Referenze

Verma S, et al. Oral-055. Presented at: ObesityWeek; Nov. 4-7, 2024; Atlanta.