C+C=Maxigross: esce “Nuova Era Oscura Vol.2” per Dischi Sotterranei


“Nuova Era Oscura – Vol.2”, il nuovo nuovo, ossia il secondo album del 2025, ovvero il settimo in studio, ma anche la tredicesima opera (se si contano LP, EP, dischi dal vivo e dub version) del collettivo psichedelico C+C=Maxigross

maxigross cover

Secondo capitolo del lavoro pubblicato a marzo 2025, che la stampa di settore ha definito “pulsante”, “originale”, “personalissimo”, “avanguardistico”, “rito sonoro collettivo”, “Nuova Era Oscura – Vol.2” è composto da 14 brani oscuri e accecanti, disturbanti e ammalianti, da ascoltare subito dopo il Vol. 1 per un’immersione lunga 26 tracce: dopo una notte buia e densa, come l’epoca opprimente che stiamo vivendo, la luce del mattino disorienta e confonde. 

Registrato e prodotto a Verona, tra il quartiere multiculturale di Veronetta (Studio Tega) e le sperdute colline di Avesa (Studio Borago), “Nuova Era Oscura – Vol. 2” ben rappresenta gli estremi musicali che il collettivo sempre più riesce a toccare nei suoi live: forma canzone pop che si fonde alle ritmiche kraut, vocalizzi cosmic jazz che rincorrono fuzz stoner, arrangiamenti bandistici diluiti in psichedelia acida.

Il doppio album esce a due anni di distanza da “Cosmic Res” (il disco nato dopo la morte del mentore Miles Cooper Seaton) ed è interamente prodotto da Tobjah (co-fondatore del progetto nel 2008) e Cru (a bordo dal 2013), arrangiato e suonato insieme a Sirio Bernardi alle percussioni, Zeno Merlini ai fiati e al recente ingresso Luca Sguera (membro di progetti quali di Scope con Laura Agnusdei e A Nice Noise con Adele Altro) al piano e synth, che insieme alla cantante Anna Bassy (già collaboratrice del Gianluca Petrella Cosmic Renaissance) hanno arricchito la formazione del gruppo, in continua evoluzione, spingendo le sonorità dei C+C=Maxigross verso lidi maggiormente jazz e rumoristici.

Da sempre i C+C=Maxigross associano la Musica alle altre Arti, collaborando con diverse personalità del mondo della Fotografia, del Cinema e delle Arti Visive (Il Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci nel 2019 li ha ospitati per una performance site specific), con un occhio di riguardo verso chi viene spinto ai margini della società perché etichettato come “diverso”.

La copertina del disco “Deserto” del 2019 era infatti un’opera del ciclo-capolavoro delle tigri del pittore Antonio Ligabue, uno dei massimi esponenti dell’Arte figurativa del ‘900, conosciuto in tutto il mondo.

Per le copertine del ciclo di “Nuova Era Oscura” il collettivo ha scelto due opere dell’artista veronese Carlo Zinelli (1916 – 1974), tra i maggiori rappresentanti mondiali dell’Art Brut, che realizzò tutte le sue opere nei decenni trascorsi in manicomio a causa della schizofrenia che iniziò a manifestarsi in lui quando si trovò coinvolto nella guerra civile spagnola.

Ancora una volta è solo l’Arte che aiuta l’Umanità a vedere oltre al male di vivere che ci accompagna.