Psoriasi moderata-grave, efficacia e sicurezza durature in uno studio di fase II per l’agente sperimentale envudeucitinib
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Nel trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave il farmaco orale sperimentale envudeucitinib ha confermato un’efficacia e una sicurezza durature, come evidenziato dai dati dello studio di fase II presentati alla Fall Clinical Dermatology Conference 2025 di Las Vegas.
Envudeucitinib (precedentemente noto come ESK-001) è un inibitore altamente selettivo della tirosina chinasi 2 (TYK2), una proteina coinvolta nella trasduzione del segnale di diverse citochine proinfiammatorie, tra cui l’interleuchina (IL)-23, la IL-12 e l’interferone di tipo I, che giocano un ruolo chiave nella patogenesi della psoriasi a placche e contribuiscono all’attivazione e alla proliferazione delle cellule T e alla produzione di mediatori infiammatori.
A differenza degli inibitori JAK tradizionali, envudeucitinib agisce in modo mirato sul dominio pseudochinasico della TYK2, modulando selettivamente la sua attività senza interferire con le altre chinasi della famiglia JAK. Questo meccanismo consente di ridurre l’infiammazione sistemica mantenendo un profilo di sicurezza favorevole, con una minore incidenza di effetti collaterali immunosoppressivi.
Il programma di fase I ha dimostrato che il farmaco sperimentale è generalmente sicuro e ben tollerato nei partecipanti sani. I risultati farmacocinetici e farmacodinamici ottenuti da studi a dosi multiple crescenti hanno contribuito a definire gli intervalli di dose per un successivo studio di fase II.
Secondo gli autori dello studio, envudeucitinib si configura come una promettente opzione orale di nuova generazione, capace di raggiungere obiettivi terapeutici ambiziosi nella gestione della psoriasi. La rapidità d’azione, l’efficacia sostenuta e il profilo di sicurezza favorevole lo rendono una potenziale risposta alle esigenze non soddisfatte dei pazienti che necessitano di terapie sistemiche efficaci e ben tollerate.
Notevole miglioramento della gravità della malattia, duraturo nel tempo
Lo studio clinico di fase II STRIDE, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, è stato disegnato per valutare l’efficacia, la sicurezza, la tollerabilità e le caratteristiche farmacocinetiche di diverse dosi di envudeucitinib rispetto al placebo nel corso di 12 settimane di trattamento in adulti con psoriasi a placche da moderata a grave. Al termine delle 12 settimane, la somministrazione di envudeucitinib 40 mg due volte al giorno ha prodotto miglioramenti rapidi e significativi nei principali parametri clinici della malattia.
Oltre il 60% dei pazienti ha raggiunto un punteggio ≤1 nell’indice PASI (Psoriasis Area and Severity Index), indicativo di un’attività minima della malattia, rispetto a meno del 10% nel gruppo placebo. Inoltre, circa l’88% dei partecipanti in trattamento attivo ha ridotto di almeno il 90% vs basale il punteggio PASI (PASI 90), suggerendo una risoluzione quasi completa delle lesioni cutanee.
Questi risultati si sono mantenuti e ulteriormente consolidati nella fase di estensione a 52 settimane. La percentuale di pazienti con punteggio PASI ≤1 è rimasta elevata, con quasi il 90% dei soggetti che ha continuato a mostrare miglioramenti superiori al 90%.
Una quota significativa ha raggiunto un coinvolgimento cutaneo (BSA) ≤1% e ha riferito un impatto minimo della malattia sulla qualità della vita, come evidenziato da punteggi pari a 0 o 1 nel Dermatology Life Quality Index (DLQI). Al termine dello studio, il 60% dei pazienti trattati con envudeucitinib ha mantenuto una BSA ≤1%, confermando l’efficacia duratura del trattamento.
Il profilo di sicurezza si è mantenuto stabile per tutta la durata dello studio. Gli eventi avversi più comuni sono stati lievi infezioni delle vie respiratorie superiori, rinofaringite, cefalea e COVID-19, in linea con quanto già noto per gli inibitori TYK2. Non sono emersi nuovi segnali di sicurezza e la tollerabilità osservata nella fase controllata è stata confermata fino alla settimana 52.
«In ambito clinico questi risultati supportano l’impiego di envudeucitinib in pazienti selezionati, in particolare in coloro che sono alla ricerca di soluzioni orali capaci di garantire un controllo rapido e duraturo della malattia» hanno commentato gli autori guidati da Anthony Armstrong, dermatologo e ricercatore clinico presso la University of California, Irvine (UCI). «Sono attesi ulteriori studi di fase III per confermare questi dati e avviare il processo di revisione regolatoria».
Referenze
Armstrong A et al. Achievement of treat-to-target thresholds with envudeucitinib, a selective tyk2 inhibitor, in moderate-to-severe plaque psoriasis: results from STRIDE and OLE. Poster presented at: 2025 Fall Clinical Dermatology Conference; October 23-26, 2025; Las Vegas, NV.