Un nuovo studio osservazionale condotto in Francia e presentato al congresso EADV 2025, offre una fotografia dettagliata dei pazienti con idrosadenite suppurativa (HS) che hanno iniziato il trattamento con secukinumab
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Un nuovo studio osservazionale condotto in Francia e presentato al congresso EADV 2025, offre una fotografia dettagliata dei pazienti con idrosadenite suppurativa (HS) che hanno iniziato il trattamento con secukinumab nella pratica clinica reale. I dati, raccolti su 187 pazienti, rivelano l’elevato carico di malattia, la lunga durata dei sintomi e la necessità di terapie più efficaci per forme moderate e gravi.
Un nuovo sguardo sulla realtà clinica dell’idrosadenite suppurativa in Francia
L’idrosadenite suppurativa (HS), nota anche come acne inversa o malattia di Verneuil, è una patologia infiammatoria cronica e recidivante dei follicoli piliferi che colpisce circa l’1% della popolazione francese, con un rapporto donna/uomo di 3:1. Si manifesta con noduli e ascessi dolorosi ricorrenti, localizzati soprattutto nelle regioni ascellari, inguinali e anogenitali, con un impatto significativo sulla qualità di vita.
Secukinumab, un anticorpo monoclonale diretto contro l’interleuchina-17A, è stato recentemente approvato in Francia per il trattamento rapido dei segni e dei sintomi dell’HS.
Tuttavia, le evidenze real-world rimanevano limitate. Per questo motivo, un gruppo di dermatologi francesi ha condotto uno studio prospettico osservazionale nazionale per descrivere il profilo demografico e clinico dei pazienti che hanno iniziato la terapia con secukinumab nella pratica quotidiana.
Caratteristiche dei pazienti e criteri di inclusione
Questo studio osservazionale nazionale, prospettico, ha coinvolto una coorte di pazienti adulti affetti da HS che hanno iniziato il trattamento con secukinumab (SEC) nell’ambito della normale pratica clinica dermatologica.
Sono stati raccolti i seguenti dati: caratteristiche sociodemografiche e cliniche dei pazienti, contesto terapeutico, trattamenti concomitanti e impatto della HS sulla vita quotidiana (in termini di dolore, secrezioni, cattivo odore e prurito).
È stata condotta un’analisi descrittiva sull’intera coorte e stratificata in base alla gravità della HS e alla classificazione di Hurley raffinata (rHC).
Lo studio ha coinvolto 187 pazienti adulti (53,5% donne, età media 35,5 anni). La durata mediana della malattia era di 8 anni, con una progressiva crescita della severità nel tempo. Circa la metà dei partecipanti presentava forme gravi, secondo la classificazione di Hurley raffinata, e un DLQI >10, indicativo di un forte impatto sulla qualità di vita.
La maggior parte dei pazienti ha iniziato il trattamento con secukinumab a causa della mancanza di efficacia dei trattamenti precedenti.
Per due pazienti, la motivazione principale è stata la presenza di psoriasi follicolare o di una grave condizione patologica.
Tra le comorbidità più frequenti figuravano ansia (25,8%), depressione (15,1%), psoriasi (8,6%), dislipidemia (8,1%) e sindrome dell’ovaio policistico (6,2%).
Il 33% dei pazienti aveva già ricevuto terapie biologiche, in particolare adalimumab (72,6%) e infliximab (12,9%), ma nella maggior parte dei casi il passaggio a secukinumab è stato motivato da inefficacia dei trattamenti precedenti (47,3%) o peggioramento dei sintomi (45,1%).
Quasi tutti i pazienti avevano sperimentato riacutizzazioni nei tre mesi precedenti l’inizio della terapia, con una mediana di 8 giorni di flare-up (IQR: 4–20). L’uso concomitante di antibiotici oscillava tra il 42% e il 48% a seconda della gravità della malattia, mentre circa il 30% assumeva farmaci analgesici.
Risultati e implicazioni cliniche
L’analisi dei dati ha mostrato che la durata della malattia aumentava con la severità, passando da 3,5 anni nelle forme lievi a 5 anni nelle forme moderate, fino a 8 anni nelle forme gravi. Quasi la metà dei pazienti con HS severa riportava un DLQI elevato, indicando una marcata compromissione della vita sociale, lavorativa e psicologica.
Secukinumab è stato scelto come opzione terapeutica di seconda linea per la sua efficacia dimostrata nel migliorare rapidamente i sintomi infiammatori e ridurre il dolore. L’ampia presenza di pazienti refrattari e la complessità clinica dei casi riflettono la necessità di strategie terapeutiche mirate, integrate da un approccio multidisciplinare.
In conclusione, quasi la metà dei pazienti francesi che hanno iniziato il trattamento con secukinumab presentava una forma grave di idrosadenite suppurativa, con una lunga storia clinica e un pesante carico di malattia.
Il farmaco è stato prescritto principalmente per l’inefficacia delle terapie precedenti, sottolineando l’urgenza di opzioni efficaci e sicure.
Questi risultati offrono una panoramica realistica e dettagliata dei percorsi di cura nell’HS e confermano il valore di secukinumab come nuova risorsa terapeutica nel trattamento delle forme moderate e gravi di malattia.
Axel Villani et al., Patients characteristics with hidradenitis suppurativa initiating secukinumab in real-world settings in France: Spectra study. P1608