Chirurgia pediatrica: benefici da aggiunta di desametasone o dexmedetomidina alla ropivacaina


Chirurgia pediatrica: l’aggiunta di desametasone o dexmedetomidina alla ropivacaina nei blocchi nervosi periferici pediatrici prolunga in modo significativo l’effetto analgesico e riduce l’uso postoperatorio di oppioidi

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Un recente studio pubblicato su Regional Anesthesia & Pain Medicine dimostra che l’aggiunta di desametasone o dexmedetomidina alla ropivacaina nei blocchi nervosi periferici pediatrici prolunga in modo significativo l’effetto analgesico e riduce l’uso postoperatorio di oppioidi. La ricerca apre nuove prospettive per una gestione del dolore più sicura ed efficace nei piccoli pazienti chirurgici.

Un approccio più sicuro al dolore pediatrico
Il controllo del dolore postoperatorio nei bambini rappresenta una delle sfide più complesse in anestesiologia. Le differenze nello sviluppo metabolico e la maggiore sensibilità agli effetti collaterali degli oppioidi rendono difficile trovare un equilibrio tra efficacia e sicurezza.
In questo contesto, l’anestesia regionale, in particolare i blocchi nervosi periferici, è considerata una valida alternativa agli analgesici sistemici, grazie alla capacità di ridurre l’esposizione agli oppioidi. Tuttavia, la durata limitata dei singoli anestetici locali ne circoscrive l’efficacia.

Da qui nasce l’interesse crescente per l’utilizzo di agenti adiuvanti che possano prolungare l’effetto del blocco nervoso. Il desametasone, un corticosteroide dalle note proprietà antinfiammatorie, e la dexmedetomidina, un agonista alfa-2 adrenergico con effetti sedativi e analgesici, si sono dimostrati promettenti candidati.

Lo studio: doppio vantaggio con due adiuvanti
In uno studio prospettico, randomizzato e triplo cieco, i ricercatori hanno arruolato 90 bambini di età compresa tra 3 mesi e 7 anni (classi ASA I–III) sottoposti a chirurgia elettiva del piede o della caviglia.
Tutti i pazienti hanno ricevuto un blocco nervoso sciatico popliteo ecoguidato con ropivacaina 0,2%, a cui è stato aggiunto desametasone 0,1 mg/kg, dexmedetomidina 0,1 μg/kg o soluzione salina come placebo.

L’obiettivo principale era misurare il tempo alla prima somministrazione di oppioidi di salvataggio entro 48 ore dall’intervento. Tra le misure secondarie figuravano il consumo totale di nalbufina, i punteggi del dolore valutati con la scala FLACC (Face-Legs-Activity-Cry-Consolability) e i biomarcatori infiammatori sistemici, tra cui il rapporto neutrofili/linfociti (NLR) e piastrine/linfociti (PLR).
I risultati sono stati netti: il tempo medio alla prima somministrazione di oppioidi è stato di 19,4±2,0 ore con desametasone, 18,4±1,7 ore con dexmedetomidina e solo 8,5±1,2 ore con placebo (p<0.0001).

Il bisogno di analgesici di salvataggio si è verificato nel 23,3% dei pazienti trattati con desametasone, nel 33,3% con dexmedetomidina e nel 90% dei pazienti del gruppo placebo.
Anche il consumo totale di oppioidi è risultato drasticamente inferiore nei due gruppi adiuvanti (40,0±77,0 µg/kg e 46,7±73,0 µg/kg) rispetto al placebo (123,3±62,6 µg/kg).

I punteggi FLACC sono stati significativamente più bassi a 6, 8 e 12 ore dopo l’intervento nei gruppi trattati con adiuvanti (p<0.0001). Inoltre, il punteggio NLR a 48 ore è risultato ridotto con desametasone rispetto al placebo (1,99±0,67 vs 2,46±0,56; p=0.0136), suggerendo anche un possibile effetto antinfiammatorio sistemico.
Nessun paziente ha riportato complicanze neurologiche, instabilità emodinamica o effetti collaterali da sedazione, confermando la sicurezza del trattamento.

Implicazioni cliniche e limiti dello studio
Gli autori sottolineano che entrambi gli adiuvanti migliorano la qualità e la durata dell’analgesia regionale nei bambini, contribuendo a ridurre in modo significativo la dipendenza dagli oppioidi nel periodo postoperatorio.

Il desametasone ha mostrato un lieve vantaggio aggiuntivo rispetto alla dexmedetomidina in termini di durata dell’effetto e risposta infiammatoria.
Tuttavia, lo studio presenta alcune limitazioni: la finestra di osservazione di 48 ore non consente di valutare gli esiti a lungo termine; la potenza statistica era insufficiente per rilevare eventi avversi rari o variazioni minime dei biomarcatori. Inoltre, non è stato incluso un gruppo di confronto con somministrazione endovenosa di adiuvanti, che avrebbe potuto chiarire il contributo specifico della via perineurale.

Gestione del dolore pediatrico più efficace e sicura
Questo studio rappresenta un passo importante verso una gestione del dolore pediatrico più efficace e sicura, dimostrando che l’aggiunta di desametasone o dexmedetomidina alla ropivacaina nei blocchi nervosi periferici può prolungare significativamente l’analgesia e ridurre l’uso di oppioidi senza aumentare il rischio di complicazioni.

Come concludono gli autori, «questi risultati supportano l’impiego di adiuvanti perineurali per migliorare la qualità e la sicurezza dell’anestesia regionale nei bambini e confermano il potenziale del desametasone e della dexmedetomidina come strategie efficaci di risparmio oppioide nella chirurgia pediatrica».
In un’epoca in cui la riduzione dell’uso di oppioidi è una priorità sanitaria globale, queste evidenze forniscono nuove speranze per rendere la chirurgia pediatrica più confortevole e meno rischiosa per i pazienti più giovani.

Tomasz Reysner et al.,  Effect of perineural dexamethasone versus dexmedetomidine as adjuvants to ropivacaine on analgesic duration in pediatric popliteal sciatic nerve blocks: a randomized, triple-blinded, placebo-controlled trial Reg Anesth Pain Med. 2025 Oct 2:rapm-2025-107096.
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