Garante della Privacy, scoppia il caso “spionaggio interno”: si dimette il segretario generale. Avviata un’indagine su chi avrebbe rivelato i movimenti dei membri a Report
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All’interno del Garante per la protezione dei dati personali è emersa una situazione di forte tensione dovuta al sospetto di controlli interni sui dipendenti. E stavolta arrivano delle dimissioni, rassegnate dal segretario generale Angelo Fanizza. Il Collegio dell’Autorità, invece – finito nel mirino di Report – ha confermato la propria permanenza in carica, ribadendo la totale estraneità alle iniziative finite sotto accusa.
L’origine della vicenda risale alle inchieste giornalistiche che negli ultimi mesi hanno riguardato l’Autorità. Dopo alcune segnalazioni sulla possibilità che fossero state avviate attività di verifica sulle comunicazioni interne dei dipendenti, i lavoratori hanno chiesto chiarimenti e maggiore trasparenza. Gli accertamenti sarebbero stati avviati con l’obiettivo di individuare eventuali divulgazioni non autorizzate di documenti o informazioni riservate.
Nel corso di un’assemblea particolarmente partecipata, il personale ha espresso preoccupazione per la gestione interna del caso e ha sollecitato un cambio di passo. L’attenzione si è concentrata sia sulle ricadute organizzative sia sui profili di tutela dei diritti dei lavoratori, tema particolarmente rilevante per un’istituzione che vigila sull’applicazione della normativa in materia di privacy.
Il Collegio ha diffuso una nota per chiarire la propria posizione: l’organo sostiene di non aver mai disposto né autorizzato controlli sulle comunicazioni dei dipendenti. La richiesta di acquisizione di dati interni sarebbe stata formulata dal segretario generale, ma senza ricevere seguito operativo. L’Autorità ha inoltre ricordato che eventuali verifiche non conformi alla legge non potrebbero comunque essere poste in essere.
Le dimissioni di Fanizza rappresentano, al momento, l’unico effetto immediato della vicenda, mentre il confronto tra i vertici e il personale resta aperto.
“Il Segretario Generale del Garante per la protezione dei dati personali, Angelo Fanizza, ha rassegnato le proprie dimissioni. Poche ore fa è stato reso noto all’interno dell’Autorità un documento riservato in cui il Segreterio Generale chiedeva al dirigente del dipartimento informatico di provvedere urgentemente all’estrazione della posta elettronica, degli accessi vpn, degli accessi alle cartelle condivise, degli spazi di rete condivisi, dei sistemi documentali, dei sistemi di sicurezza. La richiesta di Fanizza di spiare i lavoratori dell’Autorità risale al 4 novembre, due giorni dopo la prima puntata dell’inchiesta di Report. Secondo quanto riferito da fonti interne, oggi il dirigente del dipartimento per la sicurezza informatica ha informato i dipendenti e denunciato l’illegittimità di questa richiesta. I lavoratori del Garante della Privacy hanno chiesto le dimissioni dell’intero Collegio”. Cosi’ sul profilo facebook di Report, la trasmissione di Raitre.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)