Sulfametossazolo/trimetoprim supera la ciprofloxacina nella prevenzione delle complicanze della cirrosi: arrivano nuovi dati promettenti
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Un ampio studio retrospettivo ha mostrato che sulfametossazolo/trimetoprim riduce in modo significativo il rischio di recidiva di peritonite batterica spontanea, mortalità e altre complicanze epatiche nei pazienti con cirrosi, rispetto alla ciprofloxacina. I risultati, presentati al Congress of the American College of Gastroenterology (ACG), suggeriscono che questa associazione possa essere un’opzione più efficace per la profilassi, anche se servono conferme da studi prospettici.
Sulfametossazolo/trimetoprim e ciprofloxacina a confronto nella prevenzione della peritonite batterica spontanea
La peritonite batterica spontanea (PBS) è una delle complicanze più gravi e potenzialmente letali nei pazienti affetti da cirrosi epatica. La profilassi antibiotica rappresenta un pilastro nella gestione a lungo termine di questi pazienti, riducendo il rischio di recidive e di mortalità. Fino a oggi, la ciprofloxacina, un fluorochinolone ad ampio spettro, è stata il trattamento preventivo più utilizzato. Tuttavia, l’aumento delle resistenze batteriche e gli effetti collaterali correlati ne hanno spinto la rivalutazione.
Un nuovo studio presentato al congresso ACG Annual Scientific Meeting ha evidenziato che sulfametossazolo/trimetoprim (SUF/TRI), potrebbe rappresentare un’alternativa più efficace. Secondo il dottor Mohamad Mahdi Osman, medico della Cleveland Clinic, “se il paziente risulta negativo alla coltura e i pattern di resistenza locale non favoriscono uno dei due farmaci, è ragionevole considerare SUF/TRI come prima scelta, al posto della ciprofloxacina”.
Osman ha tuttavia ricordato che l’associazione di farmaci in oggetto comporta un rischio più elevato di danno renale acuto, un aspetto da monitorare con attenzione nei pazienti cirrotici, già fragili dal punto di vista metabolico e renale.
Lo studio: dati su oltre 22.000 pazienti
Utilizzando il vasto database TriNetX, Osman e colleghi hanno identificato pazienti adulti con cirrosi trattati con sulfametossazolo/trimetoprim o ciprofloxacina come profilassi secondaria dopo un episodio di PBS.
Dopo aver bilanciato età, sesso, funzione epatica, parametri del punteggio MELD, indice di massa corporea e altri fattori clinici, sono state analizzate 11.140 coppie di pazienti.
Gli endpoint primari includevano la recidiva di PBS e la mortalità per tutte le cause; quelli secondari comprendevano ospedalizzazioni, ascite, encefalopatia epatica e sanguinamento da varici esofagee.
Durante un follow-up di tre anni, i risultati hanno mostrato un chiaro vantaggio per il gruppo trattato con SUF/TRI:
Rischio di recidiva di PBS ridotto del 25% rispetto alla ciprofloxacina (HR=0,75; IC 95%, 0,72–0,79);
Mortalità globale inferiore del 16% (HR=0,84; IC 95%, 0,80–0,87);
Minor incidenza di ascite (HR=0,86), encefalopatia epatica (HR=0,79) e sanguinamento da varici (HR=0,81).
Le ospedalizzazioni complessive sono risultate leggermente inferiori con SUF/TRI, ma la differenza non ha raggiunto la significatività statistica. L’unico effetto avverso più frequente nel gruppo SUF/TRI è stato l’aumento dei casi di danno renale acuto (29% vs 27,3% nei pazienti trattati con ciprofloxacina).
“Ci aspettavamo risultati simili o differenze marginali tra i due antibiotici, ha commentato Osman, ma l’ampiezza dei benefici osservati con SUF/TRI ci ha sorpreso positivamente.”
Significato clinico e limiti dello studio
Questi risultati suggeriscono che sulfametossazolo/trimetoprim possa offrire una protezione più completa contro le complicanze infettive e sistemiche nei pazienti con cirrosi. Oltre alla riduzione della recidiva di peritonite, la diminuzione dell’encefalopatia e del sanguinamento varicoso indica un potenziale effetto benefico complessivo sul decorso della malattia epatica.
Tuttavia, gli autori hanno sottolineato le limitazioni dello studio, tra cui la natura retrospettiva e l’assenza di randomizzazione. È possibile che fattori non misurati, come differenze nelle cure di supporto o nella gravità della malattia, abbiano influenzato i risultati. Inoltre, l’analisi non ha incluso dati microbiologici dettagliati né una valutazione diretta dei pattern di resistenza batterica, elementi cruciali per definire con precisione la superiorità terapeutica.
Osman ha ribadito la necessità di studi prospettici e controllati per confermare i risultati: “Non sarebbe corretto concludere che sulfametossazolo/trimetoprim sia definitivamente migliore solo sulla base di questa analisi. Tuttavia, i dati forniscono un segnale forte e meritano ulteriori approfondimenti”.
In conclusione, la prevenzione delle complicanze infettive nella cirrosi rimane una priorità clinica di primo piano. Questo studio offre evidenze convincenti a favore del sulfametossazolo/trimetoprim come opzione più efficace della ciprofloxacina per ridurre recidive e mortalità legate alla peritonite batterica spontanea.
Pur richiedendo ulteriori conferme, i risultati aprono la strada a un possibile cambio di paradigma nella profilassi antibiotica dei pazienti cirrotici, suggerendo che l’associazione in aggetto possa garantire un migliore equilibrio tra efficacia e sicurezza.
In un’epoca in cui la resistenza antimicrobica e la riduzione dell’uso inappropriato di antibiotici sono questioni cruciali, questo studio segna un passo importante verso una gestione più razionale, personalizzata e orientata alla sopravvivenza dei pazienti con malattia epatica avanzata.
Osman MM, et al, Secondary prophylaxis of SBP in cirrhosis: Bactrim vs. ciprofloxacin in a propensity-matched real-world study. Presented at: ACG Annual Scientific Meeting; Oct. 24-29, 2025; Phoenix (hybrid meeting).