Lupus, dapirolizumab pegol efficace anche sulla qualità della vita. Nuovi dati di Fase III dallo studio PHOENYCS-GO
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I nuovi risultati di Fase III provenienti dallo studio PHOENYCS-GO, presentati al congresso annuale dell’American College of Rheumatology (ACR) hanno evidenziato che dapirolizumab pegol (DZP), un inibitore del CD40L sviluppato da Biogen in collaborazione con UCB, ha migliorato in modo significativo la qualità di vita correlata alla salute (HRQoL) dei pazienti con lupus eritematoso sistemico (LES) da moderato a severo. Questi dati rafforzano il potenziale di DZP come nuova opzione terapeutica nel trattamento del LES.
Razionale e obiettivi dello studio
Il LES è una malattia autoimmune cronica che comporta un notevole carico di malattia e un impatto rilevante sulla qualità di vita dei pazienti. Il miglioramento della HRQoL rappresenta pertanto un obiettivo terapeutico fondamentale nel LES.
DZP è un nuovo inibitore del CD40L con un’azione modulatrice ampia sull’immunopatologia del LES. Si tratta di un frammento di legame all’antigene (Fab’) coniugato a polietilenglicole (PEG), privo di dominio Fc, che impedisce l’interazione tra CD40L e CD40, due molecole chiave nell’attivazione anomala delle cellule B e T. Attraverso questa inibizione selettiva, DZP riduce la risposta immunitaria patologica senza sopprimere in modo eccessivo la funzione immunitaria fisiologica.
Lo studio di Fase III PHOENYCS-GO era stato progettato per valutare l’efficacia e la sicurezza di DZP in aggiunta alla terapia standard (SOC) nei pazienti con LES da moderato a severo, nonostante il trattamento convenzionale stabile (antimalarici, corticosteroidi e/o immunosoppressori).
L’endpoint primario è stato raggiunto, dimostrando che DZP + SOC ha prodotto un tasso significativamente più elevato di risposta BICLA (BILAG-based Composite Lupus Assessment) rispetto a placebo + SOC alla settimana 48.
L’analisi presentata al congresso si è concentrata sull’impatto del trattamento sulla qualità di vita correlata alla salute, misurata attraverso il questionario LupusQoL, completato direttamente dai pazienti.
Disegno dello studio PHOENYCS-GO
Lo studio PHOENYCS-GO è un trial di Fase III, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, della durata di 48 settimane. I pazienti, di età ≥16 anni, presentavano LES attivo da moderato a severo, caratterizzato da attività persistente o riacutizzazioni frequenti, nonostante terapia stabile con farmaci standard.
In totale, 315 pazienti sono stati randomizzati, secondo uno schema 2:1, a trattamento con DZP 24 mg/kg per via endovenosa ogni quattro settimane, in combinazione con SOC, oppure placebo + SOC. Durante le 48 settimane di trattamento, i corticosteroidi potevano essere progressivamente ridotti, ma non necessariamente sospesi. L’età media dei partecipanti era di poco superiore ai 40 anni, oltre il 90% erano donne e la durata media della malattia era di circa 10 anni. I pazienti hanno effettuato 12 visite di infusione nell’arco delle 48 settimane.
L’analisi finale ha incluso 208 pazienti trattati con DZP e 107 con placebo, con caratteristiche basali comparabili tra i due gruppi in termini di età, sesso, attività di malattia e uso di glucocorticoidi.
La qualità di vita (HRQoL) è stata valutata con lo strumento LupusQoL, basato su una scala Likert a 5 punti per 34 item suddivisi in 8 domini (fatica, dolore, salute fisica, salute emotiva, immagine corporea, relazioni intime, pianificazione e percezione del peso sugli altri). I punteggi di ciascun dominio variano da 0 a 100, con valori più alti indicativi di una migliore qualità di vita.
Risultati principali
Nel complesso, il 97,6% dei pazienti trattati con DZP + SOC (203/208) e il 95,3% di quelli nel gruppo placebo + SOC (102/107) hanno completato almeno una valutazione LupusQoL. I punteggi basali erano sovrapponibili tra i due gruppi.
I pazienti trattati con DZP hanno mostrato miglioramenti costanti e superiori rispetto al placebo in tutti i domini LupusQoL, già a partire dalla settimana 12 per alcuni parametri. In particolare, i domini “fatica” e “peso sugli altri” hanno mostrato differenze significative rispetto al placebo in tutte le visite valutate (p < 0,05).
Miglioramenti più marcati con DZP rispetto al placebo sono stati osservati anche nei domini “salute fisica” e “pianificazione” alle settimane 24, 36 e 48; nei domini “dolore” e “salute emotiva” alle settimane 36 e 48; nel dominio “relazioni intime” alle settimane 24 e 36; e nel dominio “immagine corporea” alla settimana 48 (tutti nominal p < 0,05).
Questi risultati si aggiungono ai dati clinici precedentemente presentati, che avevano dimostrato un miglioramento significativo dell’attività di malattia con DZP rispetto al placebo (risposta BICLA 49,5% vs 34,6%; miglioramento di 1,8 volte nei punteggi di attività).
Conclusioni e prospettive
I miglioramenti osservati nella qualità di vita correlata alla salute sono risultati più ampi e consistenti nei pazienti trattati con DZP + SOC rispetto a quelli trattati con placebo + SOC, con benefici che emergono già precocemente (settimana 12) e si mantengono fino alla settimana 48. Questi dati, insieme ai miglioramenti clinici già documentati, confermano il potenziale di DZP come opzione terapeutica di valore nel LES, capace di agire sulla malattia a più livelli, sia biologici che percepiti dai pazienti.
Con lo studio PHOENYCS-GO, Biogen e UCB si preparano a competere con AstraZeneca e GSK, le cui terapie (anifrolumab e belimumab) generano oggi circa 3 miliardi di dollari annui.
Parallelamente, è in corso lo studio di Fase III PHOENYCS-FLY, anch’esso in pazienti con LES da moderato a severo, con completamento previsto per il 2028.
Secondo le stime di mercato, DZP potrebbe affermarsi come una delle molecole più promettenti di Biogen, con potenziale da blockbuster e un impatto clinico rilevante nel panorama terapeutico del LES.
Bibliografia
Touma Z et al. Dapirolizumab Pegol Demonstrated Improvement in Quality of Life of Patients with Systemic Lupus Erythematosus: LupusQoL Results from a Phase 3 Trial. Abstract 2441; ACR 2025, Chicago