Dermatite atopica, lebrikizumab mantiene l’efficacia anche quando somministrato ogni 8 settimane secondo nuovi studi
![]()
Nel trattamento della dermatite atopica da moderata a grave, lebrikizumab somministrato come singola iniezione da 250 mg ogni otto settimane ha dimostrato un controllo duraturo della malattia, supportando una possibile opzione di mantenimento meno frequente e più personalizzata. Sono i risultati dell’estensione dello studio di fase III ADjoin, presentati alla Fall Clinical Dermatology Conference 2025.
«Per chi convive con i sintomi persistenti dell’eczema, la riluttanza verso iniezioni frequenti può aggravare l’onere già elevato della malattia» ha dichiarato l’autore dello studio Peter Lio, professore associato di dermatologia e pediatria alla Northwestern University. «Con appena sei dosi di mantenimento all’anno, lebrikizumab offrirebbe maggiore flessibilità a pazienti e medici, riducendo il carico terapeutico per chi ha una vita frenetica».
Lebrikizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che agisce inibendo selettivamente l’interleuchina (IL)-13, legandosi con elevata affinità alla citochina e impedendo la formazione del complesso recettoriale IL-13Rα1/IL-4Rα, necessario per la trasduzione del segnale. Questo meccanismo d’azione consente di interrompere in modo mirato la cascata infiammatoria di tipo 2, che rappresenta il fulcro patogenetico della dermatite atopica.
La IL-13 è una citochina centrale nella fisiopatologia della dermatite atopica, in quanto promuove la disfunzione della barriera cutanea attraverso la downregulation di proteine strutturali come filaggrina, loricrina e involucrina, favorisce la colonizzazione batterica (in particolare da Staphylococcus aureus), amplifica il prurito mediante l’attivazione delle fibre nervose sensoriali e contribuisce all’ispessimento epidermico e alla cronicizzazione delle lesioni.
L’inibizione mirata della IL-13 con lebrikizumab non solo riduce l’infiammazione e il prurito, ma migliora la qualità della pelle e la sua funzione barriera, con un impatto positivo sulla qualità di vita del paziente. I dati clinici dimostrano che il farmaco è efficace nel raggiungere elevati livelli di clearance cutanea, con un profilo di sicurezza favorevole e una risposta sostenuta nel tempo, anche in pazienti con fototipi scuri e manifestazioni iperpigmentate.
Valutazione di lebrikizumab somministrato ogni 2 mesi
L’estensione Q8W dello studio ADjoin ha confrontato lebrikizumab somministrato ogni otto settimane (Q8W) con la somministrazione ogni quattro settimane (Q4W), valutandone la sicurezza e l’efficacia a lungo termine in pazienti con dermatite atopica moderata-grave per un periodo di 32 settimane. I partecipanti erano adulti e adolescenti (età 12–17 anni, peso ≥40 kg) che avevano completato lo studio ADjoin di 100 settimane, inclusi i trial ADvocate 1 e 2 (52 settimane), ADore (52 settimane) e ADopt-VA (16 settimane).
I pazienti hanno ricevuto lebrikizumab 250 mg in aperto, Q8W o Q4W, indipendentemente dal dosaggio precedente nello studio ADjoin (Q2W o Q4W). Il dosaggio di mantenimento approvato è di 250 mg una volta al mese una volta completate 16 settimane di trattamento alla dose di 250 mg ogni due settimane, o successivamente al raggiungimento di una risposta clinica adeguata.
Controllo della malattia paragonabile ai dosaggi più frequenti
Nello studio, il dosaggio di mantenimento ogni due mesi ha mostrato tassi di controllo della malattia comparabili a quelli mensili:
- Il 79% dei pazienti trattati ogni otto settimane e l’86% di quelli trattati mensilmente ha raggiunto o mantenuto la risposta EASI 75 (riduzione di almeno il 75% vs basale nell’Eczema Area and Severity Index)
- Il 62% dei pazienti trattati ogni otto settimane e il 73% di quelli trattati mensilmente ha raggiunto o mantenuto un punteggio IGA (Investigator’s Global Assessment) pari a 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da lesioni)
- Non sono stati osservati aumenti del rischio di immunogenicità (produzione di anticorpi anti-farmaco), né sono emersi nuovi segnali di sicurezza, suggerendo che il dosaggio ogni otto settimane potrebbe rappresentare una nuova opzione terapeutica con la dose minima efficace.
«La gestione della dermatite atopica moderata-grave comporta cicli continui di riacutizzazioni e prurito, che possono essere difficili da affrontare» ha affermato Kristin Belleson, presidente e CEO della National Eczema Association. «Opzioni terapeutiche che riducono il tempo dedicato alla gestione dei sintomi permetterebbero ai pazienti di concentrarsi su ciò che conta davvero».
Lilly ha presentato questi dati alla FDA, insieme ad altri, per un possibile aggiornamento della scheda tecnica. Inoltre è in corso uno studio per valutare lebrikizumab al dosaggio di mantenimento di 500 mg ogni dodici settimane.