Delitto di Garlasco, scontro in Tv tra l’avvocata Bocellari e la criminologa Bruzzone


Delitto di Garlasco, dopo lo scontro in tv con la legale Giada Bocellari, la criminologa Bruzzone torna sulla questione: “Nel pc di un 24enne 16 mila contenuti pornografici violenti, non è ‘normale'”

bocellari e bruzzone

Il consumo di materiale pornografico ritrovato sul pc di Alberto Stasi, e che avrebbe visionato proprio la mattina in cui è avvenuto l’assassino di Chiara Poggi, e la sua cartella psichiatrica, redatta successivamente in carcere, sono stati i temi al centro dello scontro avvenuto in diretta tv tra Giada Bocellari, legale dell’unico condannato sul caso Garlasco, e Roberta Bruzzone, nota psichiatra forense e criminalista, ospite fissa della trasmissione “Ore 14 Sera”.

LA SFIDA DI BOCELLARI: “PUBBLICHI LA CARTELLA DI STASI CON GLI ASPETTI SESSUALI”, LA PSICOLOGA: “MAI LETTA”

“Questa l’ha letta? Stasi mi ha autorizzato espressamente”, l’avvocata Giada Bocellari mostra in mano una cartellina e si rivolge in sfida dal salotto di Milo Infante, a Ore 14 Sera, direttamente a Roberta Bruzzone, la nota psichiatra forense e criminalista ospite fissa della trasmissione. Quella che stringe in mano è la cartella clinica psichiatrica di Stasi, redatta dal 2015 in carcere con percorsi psicologici e relazioni di equipe. Già nei giorni precedenti si era preparato il terreno tra uno scontro tra la legale dell’unico condannato per la morte di Chiara Poggi e Bruzzone, la psicologa che più volte è intervenuta sul caso, e rispetto alcune sue affermazioni sul profilo psichiatrico di Stasi, vi sono segnalazioni anche all’ordine degli psicologi.

E qui l’attacco alla psichiatra: “Sfido Bruzzone, su autorizzazione di Stati: pubblichi l’intera cartella, dati sensibili inclusi, anche sugli aspetti sessuali”. Un modo per smontare il giudizio basato su “informazioni parziali”. Bruzzone ammette allora di non avere letto la cartella e replica: “Ho citato solo quanto pubblicato con virgolette da testate importanti, a cui anche voi vi rivolgete per interviste. Se i giornalisti hanno sbagliato, ne prendo atto. Ma il collega- domanda più di una volta- ha definito il materiale violento e raccapricciante, si o no?”. E poi “Per me- aggiunge- non è normale che un ragazzo di 24 anni fruisca di materiale di questo tipo, di tipo sessuale estremo, e che passi ore e ore a catalogarli, non è normale come volete fare intendere”.

BRUZZONE: “QUASI 16 MILA CONTENUTI PORNOGRAFICI VIOLENTI E RACCAPRICCIANTI CONFERMANO UNA POSSIBILE DIPENDENZA SESSUALE”

Dopo il confronto tra le due, qualche giorno dopo, Bruzzone torna sulla questione sul suo profilo Fb e, dopo l’autorizzazione avuta in diretta dalla legale di Stasi a pubblicare “tutto quello che ha in possesso sulla sua cartella psicologica”, pubblica invece un lungo post su Fb intitolato “Fatti delle domande”.

“Quasi 16.000 contenuti pornografici, classificati come violenti e raccapriccianti, sono sufficienti per una valutazione criminologica orientata a individuare una possibile dipendenza sessuale? Beh, secondo la maggior parte dei manuali di psichiatria contemporanei… assolutamente sì”: sarebbe la prima delle domande – con risposta- pubblicate dalla psicologa. E ancora seguono interrogativi incalzanti: “E allora, che cosa ci sarà mai dentro la cartella clinica di un individuo definito totalmente refrattario ad aprire questo capitolo? Quanta profondità diagnostica può emergere da chi non collabora e si sottrae a ogni confronto su questi temi? Ai posteri la assai poco ardua sentenza…”.

“IL RACIS AL LAVORO SUL PROFILO DI SEMPIO ANCHE CON POCHI ELEMENTI”

Ad un certo punto Bruzzone rivela qualcosa sulle indagini in corso su Sempio, il nuovo indagato del Garlasco Bis: “Se al Racis è consentito costruire un profilo personologico su Sempio, utilizzando perfino i suoi social, perché mai non dovrebbe essere possibile fare una valutazione criminologica sugli interessi sessuali di Stasi usando quasi 16.000 contenuti esplicitamente sessuali ed assai peculiari trovati nel suo computer?”. E allora, “perché non chiediamo- nuova domanda- direttamente al Racis di elaborare un profilo completo anche sugli interessi sessuali di Stasi?”.

“È  NORMALE FOTOGRAFARE SEDERI E PERIZOMI A DONNE DI NASCOSTO?”

Bruzzone fa riferimento ad alcuni “illustri commentatori da divano” che avrebbero sostenuto di aver “ esaminato la consulenza informatica sul PC di Stasi e “che ritengono quel materiale assolutamente normale”. Rivela così modo anche che tipo di immagini siano state fruite sul pc la mattina dell’assassino di Chiara Poggi. Anche per i commentatori da divano quindi “ho una domandina semplice semplice- scrive la psicologa- se per voi tutto quel materiale è normalissimo, allora immagino che rientri nella vostra assoluta quotidianità fotografare a tradimento ignare passanti, piedi con tacchi, sedere in primo piano, perizomi ben evidenti, tutto rigorosamente di nascosto”. Bene, prendiamo atto che tutti quei contenuti definiti “violenti e raccapriccianti” in sede giudiziaria per voi sono “normali”.

“PRIMA CI SI INDIGNA PER GRUPPI COME ‘MIA MOGLIE’…”

Infine: “E mi fa davvero sorridere, amaramente, che, con ogni probabilità, le stesse persone che fino a un mese fa si indignavano pubblicamente per i contenuti di siti come Mia Moglie o nefandezze simili, oggi si ergano improvvisamente a paladini della libertà sessuale, anche nei confronti di chi non si faceva scrupoli a catturare scatti di donne ignare senza il loro consenso…l’indignazione a intermittenza ormai è la regola evidentemente”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)