Nuova opzione di cura per l’apnea ostruttiva del sonno


Apnea ostruttiva del sonno, una nuova opzione farmacologica alternativa alla CPAP potrebbe essere presto disponibile

Apnea ostruttiva del sonno e invecchiamento

Una combinazione farmacologica innovativa, mirata a correggere la disfunzione neuromuscolare nell’apnea ostruttiva del sonno (OSA), si è dimostrata in grado di ridurre significativamente la gravità della patologia in due trial clinici randomizzati di riferimento, presentati in occasione del congresso CHEST (1,2).

Questi risultati aprono la strada ad un’alternativa terapeutica per quei pazienti che non tollerano la CPAP, lo standard di trattamento utilizzato da decenni.

Razionale e obiettivi dello studio
Come è noto, fino ad ora la gestione dell’OSA si è concentrata quasi esclusivamente sulla CPAP (pressione positiva continua delle vie aeree respiratorie). Tuttavia, molti pazienti non tollerano questo dispositivo o lo rifiutano.

La nuova combinazione di farmaci aroxybutynin (un nuovo farmaco anti-muscarinico) e atomoxetina (un inibitore selettivo della ricaptazione di serotonina – SSRI) mira ad incrementare il tono muscolare delle vie aeree superiori, migliorando l’apertura della gola durante il sonno, offrendo così un meccanismo d’azione diverso da quello dei trattamenti orientati alla perdita di peso.

L’obiettivo dei trial SynAIRgy e LunAIRo presentati al congresso è stato quello di valutare l’efficacia e la sicurezza di questo approccio farmacologico in adulti con OSA che avevano sperimentato un fallimento terapeutico o rifiutato la CPAP.

Disegno dello studio
LunAIRo è stato uno studio multicentrico di fase III che ha arruolato 650 adulti con un indice apnea-ipopnea (AHI4) superiore a 5 eventi/ora.
(NdR: L’AHI4 -Apnea-Hypopnea Index with ≥4% desaturation – è un indice utilizzato per misurare la gravità dell’apnea ostruttiva del sonno. In pratica, indica il numero medio di eventi respiratori anomali (apnee o ipopnee) che causano una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue di almeno il 4% per ogni ora di sonno. Un valore superiore a 5 indica la presenza di OSA)

I partecipanti al trial erano stati randomizzati a trattamento, in doppio cieco, con 2,5 mg di aroxybutynin/75 mg di atomoxetina o con placebo una volta alla sera per 51 settimane. Il gruppo trattato aveva un AHI4 medio di 24,0, mentre il gruppo placebo era a 24,7.

SynAIRgy, invece, aveva incluso 615 pazienti adulti con AHI4 superiore a 5, randomizzati a trattamento con lo stesso regime farmacologico o con placebo per 26 settimane.

Entrambi gli studi prevedevano l’esecuzione di un esame polisonnografico al basale, dopo 4 settimane e dopo 26 settimane, con un’analisi aggiuntiva per i partecipanti che avevano completato almeno una visita di follow-up.

Risultati principali
I risultati hanno mostrato riduzioni significative della gravità dell’OSA nei gruppi trattati. Nello specifico, nello studio SynAIRgy, chi era stato sottoposto ad almeno un trattamento con una dose della combinazione farmaceutica ha mostrato una riduzione del 44,1% dell’AHI4 rispetto al 17,6% del placebo a 26 settimane.

Nei partecipanti al trial che avevano completato almeno una visita di follow-up, il beneficio è stato ancora maggiore (55,6% vs 19,1%).

Nello studio LunAIRo, le riduzioni dell’AHI4 sono state del 33,7% con il farmaco rispetto al 7,3% con placebo e, tra chi ha completato il follow-up, del 46,8% contro 6,8%.

L’analisi a 51 settimane ha confermato la persistenza del miglioramento, soprattutto nei soggetti che avevano completato la polisonnografia, eseguita nei tempi previsti dal protocollo degli studi. La proporzione di pazienti con riduzione della gravità della malattia è stata rispettivamente del 45% e 51,2% a 26 settimane nei due studi, mentre il tasso di controllo della malattia (AHI4 < 5) si attestava intorno al 22% in entrambi gli studi.
Il carico ipossico è diminuito in termini compresi tra 27,4 e 45,8 punti percentuali rispetto al placebo.

Da ultimo, gli eventi avversi più comuni sono stati la secchezza delle fauci (35%), l’insonnia (20%) e la nausea (11%), il tutto in assenza di eventi avversi seri correlati al trattamento.

Conclusioni e implicazioni cliniche
Nel complesso, i dati dimostrano che una proporzione significativa di pazienti con OSA può beneficiare di un miglioramento clinicamente rilevante con la combinazione aroxybutynin/atomoxetina, offrendo una nuova opzione terapeutica per chi non tollera la CPAP.
Questa strategia rappresenta un cambiamento importante nella gestione dell’OSA, puntando direttamente alla funzione neuromuscolare delle vie aeree superiori, piuttosto che al solo supporto meccanico o alla perdita di peso.

Sviluppi regolatori
L’azienda responsabile dello sviluppo della combinazione farmacologica sopra indicata (Apnimed) ha annunciato l’intenzione di presentare una richiesta di approvazione alla FDA nei primi mesi del 2026, segnando un passo avanti verso la disponibilità di questa nuova opzione terapeutica per la pratica clinica.

Bibliografia
1) Strollo P, et al “The SynAIRgy trial: A 26-week phase 3, randomized, double-blind, placebo-controlled study of aroxybutynin and atomoxetine (AD109) in obstructive sleep apnea” CHEST 2025.
2) Patel S, et al “The LunAIRo trial: A 51-week phase 3, randomized, double-blind, placebo-controlled study of aroxybutynin and atomoxetine (AD109) in obstructive sleep apnea” CHEST 2025; Poster 3717.