Omicidio Ilaria Sula, parte il processo all’ex Mark Samson


Femminicidio Ilaria Sula, al via il processo all’ex Mark Samson. I genitori della studentessa: “Vogliamo giustizia”

Giustizia paralizzata per l'emergenza Coronavirus: stop alle udienze fino all'11 maggio e il Comitato Idonei Assistenti  Giudiziari lancia l'allarme

È partito questa mattina a Roma il processo per il femminicidio di Ilaria Sulala studentessa di Terni uccisa lo scorso marzo con tre coltellate al collo e abbandonata in una valigia gettata in un dirupo. Imputato è l’ex fidanzato, reo confesso, Mark Samson.

A casa sua, in via Homs a Roma, nel quartiere Africano, la giovane si era recata per recuperare le sue cose dopo la fine della relazione. Il ragazzo- per il quale è stato chiesto il giudizio immediato – era in Aula con i suoi genitori e lo sguardo basso. Dal gabbiotto dei detenuti, riportano i quotidiani nostrani, non lo ha mai alzato. Il 24enne è accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla relazione affettiva, nonché di occultamento di cadavere, quest’ultimo reato in concorso con la madre.

I GENITORI DI ILARIA A STORIE ITALIANE SU RAI1: “VOGLIAMO GIUSTIZIA, UNA FERITA CHE NON GUARISCE MAI”

Presenti in Aula anche i genitori di Ilaria che, intervenuti ai microfoni di Storie Italiane su Rai1 al termine dell’udienza, hanno commentato: “Quello che cerchiamo noi è giustizia per Ilaria, perché non meritava questa fine”.

Immagini da RaiPlay

Visibilmente provati, hanno aggiunto: “È la cosa più preziosa che avevamo nella nostra vita insieme a Leon. Non è giusto. L’unica cosa che cerchiamo dallo Stato italiano è che giustizia venga fatta come meritava. Ringraziamo tutti quelli che ci stanno vicino”. Con loro amici e parenti che indossavano una maglia bianca con uno scatto di Ilaria. “Al processo ho visto il carnefice, ma non mi interessa, io non voglio vedere lui ma mia figlia. Lui per me non esiste proprio”, ha continuato il papà.

“Noi vogliamo Ilaria”, ha fatto eco la mamma, “la nostra bambina. Hanno strappato il nostro cuore e la nostra vita non è più come prima, si sente tanto la sua mancanza. È una ferita che non guarisce mai”. Poi due domande sul coinvolgimento della madre di Samson: “Perché non ha deciso di aiutare una figlia innocente invece di aiutare suo figlio colpevole? Perché non ha chiamato i soccorsi e ha provato ad aiutare il figlio? Io questa cosa non l’accetto”, ha concluso il papà di Ilaria. La prossima udienza del processo contro il ragazzo si terrà il 9 dicembre.

LA SAPIENZA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

Intanto, l’università Sapienza – dove entrambi i ragazzi studiavano – ha chiesto di costituirsi parte civile. Con l’ateneo anche alcune associazioni tra cui Penelope Lazio, Associazione Italiana Vittime Vulnerabili e Insieme a Marianna.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)