Proclamata una giornata di protesta per il mancato riconoscimento del premio di partecipazione ai dipendenti Ikea in più della metà degli store
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Quest’anno niente premi ai lavoratori Ikea che, per tutta risposta, si preparano a incrociare le braccia. Il 5 dicembre prossimo infatti sarà sciopero delle lavoratrici e dei dipendenti del colosso svedese dopo “l’inutile presa in giro del premio di partecipazione”. Lo annunciano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, spiegando che “oltre il 50% dei negozi non percepirà alcun premio e la restante parte riceverà importi del tutto irrisori”.
“A MIGLIAIA DI LAVORATORI NESSUN RICONOSCIMENTO DEL LORO IMPEGNO”
“Il 6 novembre- spiegano le tre sigle in una nota congiunta– la dirigenza Ikea ha incontrato le organizzazioni sindacali nazionali per illustrare i risultati del Premio di Partecipazione 2025. La fotografia emersa è sconcertante: migliaia di lavoratrici e lavoratori non vedranno riconosciuto il proprio impegno e la loro professionalità”.
“DALL’AZIENDA RISPOSTE VAGHE, CONTRADDITORIE E PREOCCUPANTI”
Pur riconoscendo che un sistema premiante può “non sempre produrre risultati positivi”, i sindacati di categoria sottolineano l’importanza di comprenderne le cause. Invece “durante un incontro a tratti molto teso- spiegano- alle nostre sollecitazioni le risposte dell’azienda sono apparse vaghe, contraddittorie e preoccupanti”. Infatti: “da un lato si parla di un andamento ‘non negativo’, dall’altro del mancato raggiungimento degli obiettivi- proseguono- Delle due l’una: o gli obiettivi non erano realmente raggiungibili, oppure qualcosa è andato storto per responsabilità aziendali”.
“GIUSTIFICAZIONI DEBOLI E NON CREDIBILI”
Le tre sigle contestano anche le motivazioni della direzione, che cita “la distanza dei punti vendita dai centri urbani, il ridotto afflusso di clienti o la concorrenza più agguerrita”. Giustificazioni non convincenti per i sindacalisti che le bollano come “deboli e non credibili”. A riguardo i sindacati si interrogano sui risultati ottenuti con i Paop, ovvero le aperture in piccoli centri urbani: “Non bastano più? E quanto hanno inciso sui costi complessivi e quindi sul raggiungimento del premio?”.
“DALL’AZIENDA UN RICATTO INACCETTABILE”
“Alla nostra richiesta di rivedere il sistema premiante per garantire un riconoscimento equo- spiegano poi Filcams, Fisascat e Uiltucs – Ikea ha risposto che ogni modifica potrà avvenire solo con il rinnovo del Contratto integrativo aziendale. Una posizione che suona come un ricatto inaccettabile, anche perché in passato il sistema è stato modificato anche al di fuori del rinnovo contrattuale”. E in tutto questo “nel frattempo- aggiungono- arrivano notizie di premi economici erogati alle figure apicali. Un doppio trattamento che giudichiamo inaccettabile e offensivo verso il personale dei negozi e dei magazzini”.
IL ‘NO’ A UN RICONOSCIMENTO ANCHE SOLO SIMBOLICO
“Infine – concludono i sindacati di categoria – di fronte alla nostra proposta di riconoscere almeno un importo simbolico a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, l’azienda ha risposto con un secco ‘no: non abbiamo risorse accantonate’. È un atteggiamento che offende chi ogni giorno contribuisce al successo del marchio”. Per tutte queste ragioni, e in considerazione anche della rottura del tavolo di rinnovo del Contratto integrativo, è confermato lo stato di agitazione e proclamato uno sciopero nazionale per il 5 dicembre. Perché “le lavoratrici e i lavoratori meritano rispetto e un riconoscimento vero, non un premio di carta”, concludono i sindacalisti.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)