Diabete di tipo 2 e obesità: mazdutide meglio di semaglutide in studio cinese


In pazienti adulti cinesi con diabete di tipo 2 in fase iniziale e obesità, il trattamento con mazdutide ha dimostrato una superiorità clinica significativa rispetto a semaglutide

obesità semaglutide

In pazienti adulti cinesi con diabete di tipo 2 in fase iniziale e obesità, il trattamento con mazdutide ha dimostrato una superiorità clinica significativa rispetto a semaglutide nel controllo glicemico e nella riduzione del peso corporeo. È quanto emerge dai risultati dello studio di fase III DREAMS-3 comunicati dalla compagnia biofarmaceutica Innovent Biologics, che sta sviluppando il farmaco.

Mazdutide, un agonista duale dei recettori del GLP-1 e del glucagone (GCG), rappresenta una possibile nuova frontiera terapeutica. Analogo dell’ossintomodulina (OXM) di origine mammifera, mazdutide combina i benefici classici dei GLP-1 agonisti, come la stimolazione della secrezione insulinica, la riduzione della glicemia e la perdita di peso, con ulteriori effetti metabolici mediati dall’attivazione del recettore del glucagone. Quest’ultima azione può contribuire ad aumentare il dispendio energetico e a migliorare il metabolismo dei grassi a livello epatico.

«Diabete e l’obesità condividono tendenze epidemiologiche simili e la comorbilità tra le due condizioni è in aumento nella popolazione cinese. I pazienti con diabete di tipo 2 e obesità presentano maggiori difficoltà nel controllo glicemico e un rischio cardiovascolare significativamente più elevato rispetto ai non obesi» ha osservato il ricercatore principale dello studio Linong Ji, del Peking University People’s Hospital. «In questo contesto, le strategie terapeutiche che affrontano simultaneamente il controllo della glicemia e la riduzione del peso stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nel miglioramento degli esiti clinici».

Nei trial clinici mazdutide ha dimostrato una robusta efficacia sia nella riduzione del peso corporeo che nel controllo glicemico. Inoltre, ha evidenziato effetti favorevoli su molteplici parametri metabolici tra cui la riduzione della circonferenza vita, dei lipidi plasmatici, della pressione arteriosa, dell’acido urico sierico, degli enzimi epatici e del contenuto di grasso nel fegato, oltre a un miglioramento della sensibilità insulinica. Questi risultati suggeriscono che mazdutide potrebbe offrire un approccio terapeutico integrato per i pazienti con diabete di tipo 2 e comorbilità metaboliche, agendo su più fronti con un unico trattamento.

Il farmaco ha ottenuto l’approvazione da parte della NMPA (National Medical Products Administration, l’Agenzia nazionale per i prodotti medici della Repubblica Popolare Cinese) per due indicazioni terapeutiche:

  • trattamento aggiuntivo a una dieta ipocalorica e a un aumento dell’attività fisica per la gestione cronica del peso negli adulti con indice di massa corporea (BMI) iniziale ≥28 kg/m² (obesità) oppure ≥24 kg/m² (sovrappeso) in presenza di almeno una comorbilità correlata al peso
  • controllo glicemico negli adulti con diabete di tipo 2.

Uno studio di confronto con lo standard of care
Lo studio di fase III DREAMS-3, multicentrico, randomizzato e in aperto, ha coinvolto 349 partecipanti con durata della malattia inferiore a 10 anni e controllo metabolico insufficiente nonostante gli interventi sullo stile di vita, con o senza monoterapia con metformina. I pazienti sono stati assegnati in rapporto 1:1 a ricevere settimanalmente mazdutide 6 mg o semaglutide 1 mg per 32 settimane. Successivamente, nella fase di estensione, i soggetti trattati con mazdutide hanno proseguito la terapia con dosaggi modulati in base al raggiungimento dell’obiettivo di perdita di peso.

L’endpoint primario era la percentuale di pazienti che raggiungeva contemporaneamente un valore di emoglobina glicata (HbA1c) <7,0% e una riduzione di almeno il 10% del peso corporeo rispetto al basale alla settimana 32.

Mazdutide superiore nel ridurre glicemia e peso corporeo
Mazdutide ha raggiunto l’endpoint primario nel 48,0% dei partecipanti, rispetto al 21,0% nel gruppo semaglutide (p<0,0001). Inoltre, la riduzione media della HbA1c è stata rispettivamente di −2,03% e −1,84%, mentre la perdita di peso media è stata rispettivamente del 10,29% e del 6,00% (entrambi p<0,05).

Il profilo di sicurezza di mazdutide è risultato coerente con quanto merso negli studi precedenti, senza nuovi segnali. Gli effetti collaterali più frequenti sono stati di tipo gastrointestinale, generalmente di entità lieve o moderata.

«I GLP-1 agonisti si sono affermati come opzioni terapeutiche fondamentali per il diabete di tipo 2, soprattutto nei pazienti con obesità. Mazdutide ha mostrato un’efficacia superiore rispetto a semaglutide nella riduzione della glicemia e del peso corporeo, offrendo benefici metabolici multipli e un profilo di sicurezza favorevole» ha commentato Linong Ji. «Questo agente rappresenta una terapia di nuova generazione adatta ai pazienti cinesi con diabete di tipo 2 e obesità, in grado di migliorare il controllo glicemico, gestire efficacemente il peso e ottimizzare lo stato di salute generale».

Come evidenziato da Lei Qian, responsabile della R&D di General Biomedicine presso Innovent Biologics, la Cina presenta una vasta popolazione affetta da obesità e comorbilità metaboliche e vi è un bisogno urgente di terapie innovative più efficaci, sicure e pratiche. I precedenti studi registrativi (DREAMS-1 e DREAMS-2) hanno già dimostrato i benefici di mazdutide nel controllo glicemico, nella riduzione del peso e in vari indicatori metabolici. Lo studio comparativo DREAMS-3 ha ulteriormente confermato che, nei pazienti con diabete di tipo 2 e obesità, mazdutide offre un’efficacia superiore sia nella perdita di peso sia nel controllo glicemico.