Ipertensione arteriosa polmonare, treprostinil in polvere per inalazione (TPIP) risulta efficace e sicura in fase 2
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La terapia inalatoria a base di treprostinil in formulazione in polvere (TPIP), somministrata una volta al giorno, riduce significativamente la resistenza vascolare polmonare e migliora diversi parametri funzionali ed emodinamici nei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare (PAH), mostrando al contempo un buon profilo di tollerabilità.
Queste le conclusioni di uno studio di fase 2, presentato come late breaking abtract in occasione del congresso della European Respiratory Society.
Razionale d’impiego di treprostinil e obiettivo dello studio
Il treprostinil è un analogo della prostaciclina con note proprietà vasodilatatrici, antiproliferative e antinfiammatorie a livello del circolo polmonare. Tuttavia, le formulazioni disponibili finora (per infusione o inalazione multipla) richiedono somministrazioni frequenti e possono risultare complesse da utilizzare nella pratica clinica.
La nuova formulazione a polvere secca per inalazione (TPIP) è stata progettata per attivarsi a contatto con il tessuto polmonare, garantendo una vasodilatazione prolungata e consentendo una somministrazione unica giornaliera, analoga a quella degli inalatori utilizzati per l’asma.
L’obiettivo dello studio di fase 2 presentato al congresso è stato quello di valutare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di TPIP nei pazienti con PAH già in trattamento di fondo, nell’arco di 16 settimane.
Disegno dello studio
In questo trial di fase 2b randomizzato, multicentrico, in doppio cieco e controllato con placebo, sono stati arruolati 102 pazienti adulti affetti da PAH, già in trattamento stabile con un antagonista del recettore dell’endotelina e un inibitore della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5i).
Nonostante la terapia di fondo, i partecipanti dovevano presentare una resistenza vascolare polmonare (PVR) ≥ 5 unità Wood.
I pazienti inclusi nello studio sono stati randomizzati, secondo uno schema 2:1, a trattamento con TPIP o con placebo; il protocollo del trial prevedeva un periodo iniziale di titolazione del trattamento della durata pari a 3 settimane.
L’endpoint primario era rappresentato dalla variazione percentuale della PVR dal basale alla settimana 16, circa 24 ore dopo l’ultima dose.
Gli endpoint secondari comprendevano il cambiamento rilevato della distanza percorsa al test del cammino dei 6 minuti (6MWD), dei livelli di NT-proBNP, della sicurezza e della tollerabilità, oltre ad analisi esplorative di classe funzionale ed altri parametri emodinamici.
Caratteristiche dei pazienti
Il profilo dei pazienti era rappresentativo della popolazione tipica con PAH: età media di 48 anni, prevalenza femminile, classe funzionale II–III e, nella maggioranza dei casi, in terapia doppia di combinazione. Oltre il 70% presentava PAH idiopatica, ma erano inclusi anche pazienti con forme associate a connettivopatie o a cardiopatie congenite.
Al basale, la PVR media era di 9,6 unità Wood e la pressione arteriosa polmonare media di 48,6 mmHg, indicativa di malattia di grado severo. Durante la titolazione, il 75% dei pazienti ha raggiunto la dose massima prevista di 640 µg.
Risultati principali
Dall’analisi dei dati è emersa una riduzione significativa del 35% della PVR rispetto al placebo alla settimana 16, a confermare l’efficacia del trattamento.
Tra gli endpoint secondari, si è osservato un miglioramento di 35,5 metri al test 6MWD e una riduzione del 60% dei livelli di NT-proBNP, entrambi con significatività nominale.
Dal punto di vista emodinamico, TPIP ha determinato un aumento del 15% dell’indice cardiaco (NdR. la gittata cardiaca corretta per la superficie corporea), un incremento della gittata cardiaca e della compliance arteriosa polmonare, e una riduzione del 23% della pressione arteriosa polmonare media, con conseguente diminuzione del post-carico ventricolare destro (NdR: rappresentato dalla resistenza vascolare polmonare – RVP).
Il farmaco si è dimostrato ben tollerato: non sono stati registrati decessi durante lo studio, e solo 4 dei 69 pazienti trattati hanno interrotto la terapia per effetti collaterali (tosse, cefalea, affaticamento, vampate).
La tosse, riportata come evento avverso più frequente, è risultata di entità lieve o moderata nella quasi totalità dei casi, con una sola interruzione correlata a questo sintomo.
Riassumendo
Nel complesso, lo studio presentato al congresso appresenta la prima valutazione controllata con placebo di TPIP nei pazienti con PAH.
Il trattamento ha prodotto miglioramenti clinicamente e statisticamente significativi nella RVP, nella capacità di esercizio e nei marcatori emodinamici e biochimici, mantenendo un profilo di sicurezza favorevole.
Questi risultati incoraggiano l’avvio di un programma di sviluppo di fase 3, previsto per il prossimo futuro, volto a confermare i benefici di TPIP come nuova opzione terapeutica a somministrazione quotidiana per i pazienti con PAH.
Bibliografia
Grunig E et al. Late Breaking Abstract – A randomized, double-blind, placebo-controlled study of treprostinil palmitil inhalation powder (TPIP) in patients with pulmonary arterial
hypertension (PAH). ERS 2025, Amsterdam.