Mieloma multiplo: Fda approva di nuovo Belantamab mafodotin


Mieloma multiplo dopo un percorso travagliato, il belantamab mafodotin di GlaxoSmithKline (Gsk) torna ufficialmente disponibile negli Stati Uniti

Mieloma multiplo: arrivano risposte promettenti e durature con il bispecifico elranatamab nei pazienti triplo- o penta-refrattari

Dopo un percorso travagliato, il belantamab mafodotin di GlaxoSmithKline (Gsk) torna ufficialmente disponibile negli Stati Uniti. L’Fda ha infatti concesso una nuova approvazione per l’utilizzo dell’anticorpo-farmaco coniugato (ADC) nei pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario che abbiano già ricevuto almeno due  linee di terapia.

Il ritorno di belantamab mafodotin segna un punto di svolta per Gsk, che nel 2022 lo aveva ritirato dal commercio dopo che lo studio di conferma DREAMM-3 non aveva dimostrato un beneficio statisticamente significativo seppur clinicamente rilevante.

La nuova approvazione si basa su dati aggiornati provenienti dal trial di fase III DREAMM-7 che ha mostrato miglioramenti significativi nella sopravvivenza libera da progressione (PFS) e sopravvivenza globale (OS)
Tony Wood, Chief Scientific Officer di Gsk, ha dichiarato: «L’approvazione odierna dell’Fda per Blenrep rappresenta un nuovo traguardo importante, offrendo ai pazienti statunitensi il potenziale per una efficacia superiore, inclusa la sopravvivenza globale. Esiste un bisogno urgente di terapie nuove e innovative, poiché quasi tutti i pazienti con mieloma multiplo vanno incontro a recidiva, e il riutilizzo di farmaci con lo stesso meccanismo d’azione spesso porta a risultati subottimali. Essendo l’unico agente anti-BCMA che può essere somministrato in tutti i contesti assistenziali, inclusi i centri comunitari, dove riceve cure circa il 70% dei pazienti, Blenrep risponde a un’esigenza clinica rilevante. Crediamo che questo farmaco possa ridefinire il trattamento del mieloma multiplo in ogni parte del mondo, e stiamo accelerando il suo sviluppo nelle linee di terapia più precoci per sostenerne l’utilizzo in tutte le fasi di questa neoplasia così difficile da trattare.»

Con questa decisione, l’Fda riaccende i riflettori su belantamab mafodotin e, più in generale, sulla classe emergente degli antibody-drug conjugates, sempre più centrali nelle strategie terapeutiche per il mieloma multiplo.

I nuovi dati che hanno portato all’approvazione
In DREAMM-7, i pazienti trattati con belantamab mafodotin in combinazione con bortezomib + desametasone (BVd) hanno registrato una mediana di PFS di 36,6 mesi rispetto a 13,4 mesi per il braccio controllo ( hazard ratio 0,41; IC 95% 0,31-0,53; p < 0,001).
Parallelamente, Gsk sta lavorando per estendere l’indicazione In USA anche alla seconda linea di trattamento, un passo che potrebbe ampliare considerevolmente il bacino di pazienti eleggibili.

Situazione in Europa
Lo scorso 24 luglio, belantamab mafodotin è stato approvato nell’Unione Europea (UE) per il trattamento del mieloma multiplo recidivante o refrattario sia in combinazione con bortezomib più desametasone (BVd), in pazienti adulti che hanno ricevuto almeno una precedente terapia (DREAMM7), sia in combinazione con pomalidomide più desametasone (BPd) in pazienti che sono stati sottoposti almeno a una precedente terapia a base di lenalidomide (DREAMM8). Sono adesso in corso le procedure di approvazione nazionali.
Lo sviluppo futuro

Gsk sta portando avanti il programma clinico DREAMM per dimostrare il potenziale beneficio di belantamab mafodotin nelle linee di trattamento più precoci fin dalla diagnosi. Il follow-up per la sopravvivenza globale (OS) negli studi DREAMM-7 e DREAMM-8 è tuttora in corso, con dati attesi all’inizio del 2028, inclusi quelli relativi ai pazienti che hanno ricevuto una sola linea di terapia precedente.

Lo studio DREAMM-10, trial di fase III condotto in pazienti di nuova diagnosi non eleggibili al trapianto – che rappresentano oltre il 70% dei pazienti che iniziano il trattamento – è stato avviato nel quarto trimestre del 2024. I dati intermedi di efficacia e sicurezza di belantamab mafodotin come trattamento di prima linea sono attesi anch’essi all’inizio del 2028, con un’estensione dell’arruolamento ai centri statunitensi per garantire una maggior rappresentatività dei pazienti Usa nella popolazione in studio.

Comunicato Fda