Lo studio di fase 2 HERCULES condotto in Brasile suggerisce che la combinazione di pembrolizumab e chemioterapia a base di platino possa migliorare la sopravvivenza nei pazienti con carcinoma del pene avanzato
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Lo studio di fase 2 HERCULES condotto in Brasile suggerisce che la combinazione di pembrolizumab e chemioterapia a base di platino possa migliorare la sopravvivenza nei pazienti con carcinoma del pene avanzato, una neoplasia rara ma altamente aggressiva.
Il carcinoma del pene, raro nei Paesi ad alto reddito ma fino a 10 volte più frequente in Africa, Asia e America Latina, presenta un esito sfavorevole nelle forme avanzate, con sopravvivenza media inferiore a un anno e opzioni terapeutiche limitate.
Lo studio HERCULES, condotto in 11 centri brasiliani tra il 2020 e il 2022, ha arruolato 37 pazienti (33 valutabili per efficacia) con malattia metastatica, recidivante o localmente avanzata. I partecipanti hanno ricevuto pembrolizumab 200 mg ogni 3 settimane, in combinazione con fluorouracile e cisplatino (o carboplatino) per sei cicli, seguiti da mantenimento con pembrolizumab.
I risultati mostrano un tasso di risposta obiettiva del 39,4% e una sopravvivenza globale mediana di 9,6 mesi, superiori agli esiti storici della sola chemioterapia. La durata mediana della risposta è stata di 5,9 mesi e la sopravvivenza libera da progressione di 5,4 mesi.
Gli eventi avversi più comuni sono stati anemia e nausea (43,2%), mentre la tossicità complessiva è risultata gestibile e nessun decesso correlato al trattamento è stato riportato. I pazienti HPV-positivi e con alto carico mutazionale tumorale hanno mostrato risposte più elevate (55,6% e 75% rispettivamente), mentre l’espressione di PD-L1 non ha predetto l’efficacia.
“Il tasso di risposta vicino al 40% è nettamente superiore a quello ottenuto con la sola chemioterapia,” ha dichiarato Murilo de Almeida Luz, dell’Hospital Erasto Gaertner di Curitiba e docente alla Icahn School of Medicine at Mount Sinai, New York. “È un risultato che porta speranza ai pazienti e che potrebbe cambiare la pratica clinica.”
Il coordinatore dello studio, Pedro Luiz Serrano Uson Junior, del Centro di Medicina Personalizzata dell’Ospedale Israelita Albert Einstein di San Paolo, ha sottolineato la necessità di migliorare l’accesso alle immunoterapie in Brasile, ricordando che, nonostante pembrolizumab abbia oltre 30 indicazioni approvate da Anvisa, solo una è attualmente rimborsata dal sistema sanitario nazionale (SUS).
Lo studio mette in luce il divario tra innovazione scientifica e accesso reale alle cure, evidenziando la necessità di strategie regolatorie più flessibili e di collaborazioni pubblico-private per ampliare la disponibilità dei farmaci oncologici innovativi.
“Nonostante i progressi scientifici, i pazienti spesso non riescono ad accedere ai trattamenti per motivi economici o burocratici,” ha concluso Uson. “Colmare questa distanza è fondamentale per trasformare la ricerca in beneficio concreto.”
Il trial HERCULES, pur con i limiti di uno studio non randomizzato, conferma la leadership scientifica del Brasile nello studio dei tumori rari e apre la strada a trial internazionali multicentrici per validare l’associazione di pembrolizumab e chemioterapia come nuovo standard terapeutico nel carcinoma del pene avanzato.
Riferimento bibliografico
Barros D. HERCULES Trial Brings Hope for Advanced Penile Cancer. Medscape Medical News. October 16, 2025.