BIO-RITMO Ospedali: il metodo Inail per la valutazione del rischio biologico in sanità


BIO-RITMO Ospedali: il metodo Inail per la valutazione del rischio biologico in sanità. Un modello pratico e standardizzato per una prevenzione più efficace negli ambienti ospedalieri

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La metodologia BIO-RITMO, sviluppata e validata per la gestione del rischio biologico in ambito ospedaliero grazie a una sperimentazione condotta dalla Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza (Ctss) Inail con l’Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e l’Azienda ospedaliera di Perugia – Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia, viene descritta in una recente pubblicazione curata dalla stessa Ctss. Obiettivo di tale procedura è rendere più oggettiva e omogenea la valutazione del rischio biologico, migliorando sicurezza e prevenzione.

Un’esigenza reale: affrontare la complessità del rischio biologico in ospedale. Negli ambienti sanitari, il rischio biologico è particolarmente complesso da valutare, a causa della varietà di agenti e scenari di esposizione, non sempre specificamente previsti dal d.lgs. 81/2008, che pure impone al datore di lavoro una valutazione accurata dei rischi. Proprio per sopperire alla mancanza di strumenti standardizzati in grado di guidare questo processo, nasce l’applicazione del metodo BIO-RITMO al contesto ospedaliero, con l’obiettivo di superare approcci soggettivi e non facilmente suscettibili di comparazione in ottica di miglioramento continuo. BIO-RITMO, originato dalla collaborazione tra Inail e l’Agenzia Regionale per l’Ambiente Ligure (Arpa), è uno strumento strutturato che consente valutazioni oggettive, con l’uso di checklist, tabelle e un algoritmo di calcolo. Già applicato in vari contesti, oggi trova una nuova validazione attraverso la sperimentazione nelle Aziende sanitarie di Ferrara e Perugia.

Un percorso sperimentale condiviso tra ospedali e Inail. La sperimentazione ha coinvolto reparti rappresentativi (degenze, ambulatori, sale operatorie, laboratori) per raccogliere dati reali sulle attività, le esposizioni e l’organizzazione del lavoro. Il metodo è stato adattato al contesto ospedaliero e ha permesso di calcolare i livelli di rischio attraverso parametri specifici. Questo ha reso possibile individuare con maggiore precisione i reparti e le mansioni più a rischio, favorendo interventi mirati e tempestivi. Il gruppo di lavoro, composto da professionisti biologi delle Ctss, Rappresentanti dei Servizi di Prevenzione e Protezione, medici del lavoro, ha confrontato i risultati ottenuti con quelli relativi alle valutazioni preesistenti.

Dalla sorveglianza sanitaria alla programmazione vaccinale. BIO-RITMO Ospedali ha dimostrato di essere uno strumento utile non solo per la valutazione del rischio, ma anche per ottimizzare la sorveglianza sanitaria. Grazie alla stratificazione dei livelli di esposizione, è possibile personalizzare gli accertamenti sanitari in base al profilo di rischio del lavoratore. La procedura permette inoltre di pianificare in modo più efficace le campagne vaccinali, concentrando le risorse nei reparti più esposti (come Pronto Soccorso o Malattie Infettive) ed evitando interventi generici. Questo approccio porta a una prevenzione più mirata, razionale ed efficiente.

Verso un modello nazionale condiviso e digitalizzato. L’obiettivo futuro è l’adozione del metodo BIO-RITMO su scala nazionale e una formazione mirata per il personale sanitario. La diffusione di corsi dedicati a BIO-RITMO potrebbe rappresentare un’occasione per diffondere una cultura della sicurezza più consapevole, fondata su dati oggettivi e strumenti validati. BIO-RITMO Ospedali non è solo un modello teorico, ma uno strumento concreto per migliorare la sicurezza sul lavoro in ambito sanitario. Semplice, adattabile e scientificamente fondato, rappresenta un punto di svolta nella prevenzione del rischio biologico. Il suo valore è destinato a crescere, soprattutto se sostenuto da formazione, digitalizzazione e una visione condivisa della sicurezza come investimento strategico.