La quasi totalità dei pazienti adulti con prurigo nodularis da moderata a grave trattati con nemolizumab ha ottenuto una riduzione di almeno il 75% delle lesioni pruriginose
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La quasi totalità dei pazienti adulti con prurigo nodularis da moderata a grave trattati con nemolizumab ha ottenuto una riduzione di almeno il 75% delle lesioni pruriginose, e quasi due terzi hanno raggiunto una completa guarigione nelle aree rappresentative. Sono i risultati a 100 settimane dello studio di estensione a lungo termine OLYMPIA-LTE, presentati al congresso 2025 della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV).
La prurigo nodularis è una dermatosi cronica caratterizzata dalla comparsa di noduli pruriginosi, spesso distribuiti su arti e tronco, che provocano un prurito intenso e persistente. Questo stimolo genera un circolo vizioso di grattamento e lesioni cutanee, con escoriazioni, ipercheratosi e cicatrici. La patogenesi coinvolge una disregolazione neuro-immunitaria, in cui l’interleuchina (IL)-31 gioca un ruolo centrale nella trasmissione del prurito e nell’infiammazione.
La malattia ha un decorso spesso recidivante e può compromettere significativamente la qualità della vita del paziente; inoltre può essere associata a condizioni atopiche, disturbi psichiatrici, patologie sistemiche o neurologiche. Il trattamento include corticosteroidi topici o sistemici, immunomodulanti, fototerapia e, più recentemente, terapie biologiche come nemolizumab.
Nemolizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che agisce bloccando il recettore α dell’interleuchina-31 (IL-31Rα), una citochina chiave coinvolta nella trasmissione del prurito e nell’infiammazione cutanea. Legandosi a questo recettore, nemolizumab inibisce la cascata infiammatoria mediata dalla IL-31, riducendo così la sensazione di prurito e migliorando i sintomi in patologie come la prurigo nodularis e la dermatite atopica.
Il farmaco viene somministrato per via sottocutanea e agisce in modo mirato, offrendo un’alternativa terapeutica nei casi di prurito cronico refrattario ai trattamenti convenzionali. La sua azione selettiva consente di intervenire direttamente su uno dei principali meccanismi patogenetici del prurito, con un profilo di sicurezza favorevole documentato negli studi clinici.
Analisi intermedia dello studio OLYMPIA-LTE
Al congresso EADV sono stati presentati i risultati dell’analisi intermedia dello studio di estensione a lungo termine (LTE) OLYMPIA, basata sui dati raccolti fino alla settimana 100, con data di cutoff al 21 luglio 2024.
Lo studio è stato progettato per valutare la sicurezza e l’efficacia di nemolizumab nei soggetti affetti da prurigo nodularis fino a quattro anni (184 settimane) e include 508 pazienti provenienti dallo studio di fase II o dagli studi di fase III OLYMPIA 1 e 2. Gli adulti che avevano ricevuto la monoterapia con nemolizumab negli studi preliminari di fase III hanno continuato lo stesso regime (nemolizumab continuo), mentre quelli trattati con placebo in uno qualsiasi degli studi preliminari sono passati alla monoterapia con nemolizumab nello studio OLYMPIA-LTE (naïve a nemolizumab).
Gli endpoint di efficacia dell’analisi riguardavano gli item 4 (conta del numero di lesioni in un’area rappresentativa) e 5b (stima della quota complessiva di lesioni guarite) del punteggio PAS (Prurigo Activity and Severity), valutati fino alla settimana 100. Tutti gli endpoint di efficacia si sono basati su valori osservati, indipendentemente dall’uso di farmaci di salvataggio.
Efficacia sostenuta senza nuovi segnali di sicurezza
Alla settimana 100, nei pazienti valutabili, una percentuale simile (90%) ha raggiunto il 75% di lesioni guarite sia nell’item PAS 5b che nelle aree rappresentative dell’item PAS 4, con quest’ultimo che potrebbe essere un buon indicatore per stimare il miglioramento complessivo.
Il trattamento con nemolizumab ha inoltre comportato un’elevata clearance delle lesioni, con quasi due terzi dei pazienti che hanno raggiunto il 100% di lesioni guarite nelle aree rappresentative.
In termini di sicurezza, i dati a lungo termine sono risultati coerenti con il profilo di sicurezza noto per la prurigo nodularis.
Questi risultati rafforzano l’evidenza che nemolizumab può offrire un controllo duraturo del prurito e delle lesioni, migliorando la qualità della vita in una patologia finora difficile da trattare e nei pazienti trattati che non hanno ancora trovato una soluzione terapeutica soddisfacente.
Referenze
Metz M et al. Clinically meaningful and sustained itch and skin responses in the OLYMPIA open-label extension nemolizumab study in patients with prurigo nodularis: An interim analysis up to 100 weeks. Poster presented at EADV 2025.