La fibromialgia entra nei LEA


Il nuovo DPCM che aggiorna i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) inserendo la fibromialgia, arriva a otto anni dal precedente, ha ottenuto l’approvazione della Conferenza Stato-Regioni

Fibromialgia giovanile, nuove ipotesi sull'origine del dolore

“Dopo anni, finalmente dignità e tutela per i pazienti affetti da fibromialgia” sono le parole a caldo di Giusy Fabio, paziente con fibromialgia che da tanti anni lavora instancabilmente per raggiungere questo importante traguardo e per il riconoscimento della fibromialgia come malattia cronica invalidante.

Il nuovo DPCM che aggiorna i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), arriva a otto anni dal precedente, ha ottenuto l’approvazione della Conferenza Stato-Regioni e, all’interno del testo, è stato inserito il riconoscimento della sindrome fibromialgica tra le patologie comprese nei LEA, limitatamente alle forme più gravi, secondo il criterio FQR superiore a 82.

“In base alla gravità e all’impatto della malattia sul paziente, le prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Nazionale comprendono una visita specialistica, dieci sedute riabilitative e una visita psichiatrica” spiega Giusy Fabio che aggiunge: “A prima vista può sembrare un risultato parziale, poiché il beneficio economico diretto riguarda i pazienti con forme severe, ma in realtà si tratta di un successo pieno. L’inserimento della fibromialgia nei LEA segna un riconoscimento ufficiale della patologia e, con esso, della dignità, della visibilità e dei diritti di tutti coloro che ne soffrono. È un punto di arrivo fondamentale e, al tempo stesso, un punto di partenza per costruire ulteriori tutele e percorsi di cura”.

In una nota arrivata oggi alla stampa, il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato dichiara: “L’aggiornamento dei LEA include nuove malattie rare in esenzione e nuove prestazioni per la salute mentale e i disturbi del comportamento alimentare, l’accesso a test diagnostici non invasivi e l’ampliamento delle esenzioni per tre patologie croniche e invalidanti fra cui la fibromialgia, per la quale da tempo i pazienti richiedevano il riconoscimento”.

“Come paziente, sono profondamente felice per questo traguardo, che rappresenta il riconoscimento di una sofferenza reale, di un dolore autentico e di una condizione che merita rispetto. Auspico che il provvedimento diventi operativo al più presto e che, con l’introduzione del codice 068, si possa finalmente affermare che la fibromialgia non è più una malattia “immaginaria” o “invisibile”, ma una patologia cronica e invalidante, con la giusta dignità e il giusto riconoscimento” prosegue Giusy Fabio.

“Un ringraziamento sincero a chi ha creduto in questo risultato: alle associazioni, alla voce dei pazienti, alla Conferenza Stato-Regioni, al Consiglio dei Ministri e a tutti gli organi tecnici che, con impegno e costanza, hanno lavorato per raggiungere questo traguardo storico” conclude Giusy Fabio.