Zemiàn è il nuovo disco di Gargane, un lavoro che mescola jazz, swing, sonorità gitane e teatralità urbana in un mosaico musicale travolgente e imprevedibile
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Zemiàn è il nuovo disco di Gargane, un lavoro che mescola jazz, swing, sonorità gitane e teatralità urbana in un mosaico musicale travolgente e imprevedibile. Un viaggio sonoro che suona come una colorata festa popolare e si muove fra strade vive e piazze pulsanti.
Zemiàn è il secondo album dell’artista emiliano, registrato in presa diretta con Davide Cristiani presso il Groundfloor Studio di Modena per mantenere intatta l’energia dell’esecuzione. È un lavoro corale, fatto di mescolanze e sinergie, con un approccio che dialoga con il teatro e la poesia in fase di scrittura, in cui ogni brano suona come un frammento di una città immaginaria. Le voci si incontrano sotto i portici e i lampioni storti, panchine fredde si alternano a improvvisi slanci di umanità. San Zemiàn, il patrono cittadino dà nome al disco, segna il giorno della festa, della fiera in cui tutto è permesso: la musica scende in strada e racconta il mondo dal basso, tra caos e meraviglie.
La tracklist si apre con Tre cappotti, una favola jazz in cui passato, presente e futuro giocano a carte in un bar, mentre Ho visto una donna saltella tra swing e ironia, raccontando il desiderio come una storia di pasticcini e gonne fluttuanti. DueCentimetri (Piano Version), rivisitazione intima e bossanova dell’omonimo brano presente nell’ EP di Gargane uscito nel 2021, racconta l’amore come una distanza minima quanto insuperabile.
Occhi scuri, primo singolo estratto dall’album, è la pista che esplode, un ballo sfrenato tra merengue e gipsy jazz che testimonia l’energia che si riversa nelle strade durante la fiera, mentre Tulipani suona come un fiore delicato e violento, svelando la forza dell’amore in grado di far sbocciare un giardino. Seguono l’inno metropolitano King of the Bamboo, secondo singolo del disco, parabola esistenziale di un uomo venuto da un mondo in rovina che rinasce tra il profumo del mango e luci di stelle nuove. A seguire la sensualità sfacciata che divampa nella notte di Cagnara Erotica e per finire Piazza Roma che è il cuore battente di Zemiàn, la perla conclusiva che ci ricorda attraverso una conta da nascondino che siamo un magnifico puntino nel gioco del mondo.
Il nuovo disco di Gargane non si limita a raccontare, ma delinea e abita gli spazi che evoca: un mercato affollato, una notte nostalgica, una corsa improvvisa tra la folla danzante. Con questo nuovo lavoro l’artista ci invita a rivivere le piazze, le strade, a perderci tra suoni, storie e sguardi sconosciuti senza paura, ma con la dolce sfrontatezza dei bambini.