Nuovi dati presentati allo 22° congresso dell’International Myeloma Society confermano che cevostamab, un anticorpo bispecifico, esprime una promettente attività antitumorale in pazienti con mieloma multiplo pesantemente pretrattato
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Nuovi dati presentati allo 22° congresso dell’International Myeloma Society confermano che cevostamab, un anticorpo bispecifico, esprime una promettente attività antitumorale in pazienti con mieloma multiplo pesantemente pretrattato, dopo terapia con cellule CAR T dirette contro BCMA. Lo studio in esame è il trial di fase 2 STEM (Sequential T-Cell Engagement for Myeloma, NCT05801939).
Cevostamab: un anticorpo bispecifico innovativo nel mieloma multiplo
Cevostamab è un anticorpo bispecifico in sviluppo da parte di Genentech/Roche, progettato per colpire simultaneamente l’antigene FcRH5, espresso sulle cellule del mieloma, e il CD3 dei linfociti T, favorendo così l’attivazione citotossica mirata contro le cellule neoplastiche.
Cevostamab rappresenta una delle strategie più promettenti di immunoterapia sequenziale, mirata a consolidare e prolungare la risposta dopo CAR T, aprendo nuove prospettive nel trattamento del mieloma multiplo avanzato.
Disegno sperimentale e popolazione di pazienti
I pazienti inclusi avevano mieloma multiplo recidivante/refrattario e avevano ricevuto ide-cel o cilta-cel da 6 a 10 settimane prima dell’arruolamento. È richiesta esperienza di almeno quattro linee terapeutiche, inclusi farmaci immunomodulatori, inibitori del proteasoma e anticorpi anti-CD38 (criteri molto “pesanti”).
Il protocollo di somministrazione prevedeva un dosaggio iniziale “step-up” (3,6 mg al giorno 1, 132 mg al giorno 8 del ciclo 1) e quindi dosi ogni 3 settimane per 8 cicli, con ricovero obbligatorio per 48 ore durante le infusioni critiche. I pazienti che raggiungevano una CR MRD-negativa a 12 mesi interrompevano il trattamento, altrimenti venivano proseguiti con altri 8 cicli.
Efficacia: risposte profonde e durature
Prima della somministrazione di cevostamab, circa il 63% dei pazienti aveva già ottenuto una risposta completa (CR). Dopo un anno dalla terapia con CAR T, il tasso di CR complessivo ha raggiunto il 93%. Sorprendentemente, il 93% dei pazienti ha mantenuto tale CR con minimal residual disease (MRD) negativa.
Con un follow-up mediano di 12 mesi, la maggioranza dei pazienti è risultata viva e senza progressione — un segnale promettente in una popolazione così pretrattata.
Sicurezza e tollerabilità
Gli effetti avversi ematologici comuni includevano linfopenia, neutropenia, trombocitopenia e anemia, con incidenza non trascurabile di eventi di grado 3/4. Fra gli eventi non ematologici, le infezioni sono state frequenti, insieme a sindrome da rilascio di citochine (CRS, nel 15%), rash, tosse e altre reazioni di grado lieve o moderato.
Degli eventi immuno-mediati insoliti, 4 pazienti hanno manifestato complicanze quali enterocolite, atassia, epatite autoimmune e trombocitopenia immunitaria: tutti gli episodi sono stati risolti con trattamento adeguato.
Nel complesso, cefostamab appare factibile e ben tollerato anche in pazienti fortemente pretrattati, con un profilo di sicurezza accettabile.
Implicazioni e linee future
Questi risultati suggeriscono che cevostamab possa fungere da strategia di consolidamento dopo la terapia CAR T, rafforzando e prolungando le risposte attraverso un duplice attacco: da un lato, stimolando i T cell residui contro cellule BCMA-positive; dall’altro, attivando i T della risposta immunitaria contro cellule con bassa espressione di BCMA mediante l’antigene FcRH5.
Dato che molti pazienti con CAR T vanno incontro a recidiva o perdita di risposta, questo approccio “sequenziale” può rappresentare un importante passo avanti. La speranza è che la combinazione di tecnologie cellulari e anticorpi bispecifici consenta risposte più durature e profonde, estendendo la sopravvivenza libera da malattia nel mieloma multiplo recidivante.
Gli studi sono in corso e l’arruolamento è stato completato: il follow-up proseguirà per valutare la persistenza delle risposte, la sopravvivenza a lungo termine e la gestione degli eventi avversi nel tempo.