OV329 è un nuovo candidato terapeutico di Ovid Therapeutics per l’epilessia resistente, basato su dati biomolecolari che mostrano il coinvolgimento del farmaco nel sistema GABAergico cerebrale e un profilo di sicurezza favorevole
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Un balzo in borsa del ~23 % ha accompagnato la diffusione dei risultati preliminari relativi a OV329, un nuovo candidato terapeutico di Ovid Therapeutics per l’epilessia resistente, basato su dati biomolecolari che mostrano il coinvolgimento del farmaco nel sistema GABAergico cerebrale e un profilo di sicurezza favorevole.
Secondo l’azienda, il farmaco ha penetrato il cervello, migliorato la trasmissione inibitoria e, rispetto alla molecola storica vigabatrin, non ha evidenziato segni di tossicità oculare. Ora si guarda alla fase IIa per testarne l’efficacia nei pazienti con crisi focali resistenti ai farmaci.
Ovid Therapeutics è una biotecnologia con base a New York che si occupa di sviluppare terapie per patologie cerebrali con bisogno clinico insoddisfatto, in particolare epilessie e disturbi neurologici rari.
Meccanismo d’azione: come funziona OV329
OV329 è un inibitore di nuova generazione dell’enzima GABA-aminotransferasi (GABA-AT), il quale degrada il GABA — il principale neurotrasmettitore inibitorio nel cervello. Inibendo GABA-AT, il farmaco dovrebbe aumentare i livelli cerebrali del GABA, riducendo l’iper-eccitabilità neuronale che è alla radice delle crisi epilettiche.
Secondo Ovid, OV329 è progettato per offrire potenza elevata, sicurezza migliorata e dosaggi più contenuti rispetto ai precedenti inibitori. Le evidenze precliniche suggeriscono anche che OV329 non si accumuli in retina o tessuti oculari, riducendo il rischio di effetti collaterali visivi che hanno limitato l’uso di vigabatrin.
I dati del trial di fase I: biomarcatori e sicurezza
Popolazione e disegno dello studio
Il trial di fase I ha coinvolto 68 volontari sani, divisi in vari gruppi di dosaggio (Single Ascending Dose / Multiple Ascending Dose). OV329 è stato somministrato per via orale una volta al giorno, con dosaggi che includono la fascia da 5 mg. L’obiettivo: valutare sicurezza, farmacocinetica (PK) e effetto farmacodinamico (PD) tramite biomarcatori esplorativi.
Risultati biomolecolari / di target engagement
Con il dosaggio da 5 mg, OV329 ha incrementato l’inibizione GABAergica del 53 % in un gruppo muscolare e del 44,3 % in un altro, misurata tramite stimolazione magnetica transcranica (TMS). Questi incrementi sono comparabili o superiori ai benchmark (dose terapeutica) di vigabatrin.
Altri parametri (Cortical Silent Period, CSP) si sono allungati, coerenti con un’azione inibitoria cerebrale.
Tramite risonanza magnetica spettroscopica (MRS), il trattamento con 5 mg per 7 giorni ha determinato un aumento medio del GABA cerebrale del 7,13 % rispetto al baseline, contro +0,24 % nel placebo. Pur non statisticamente significativo (a causa della variabilità di baseline), è considerato compatibile con il meccanismo atteso.
In EEG sono state osservate modifiche esplorative nelle onde cerebrali compatibili con attività inibitoria.
Sicurezza e tollerabilità
Il profilo di sicurezza è apparso favorevole: gli eventi avversi associabili al trattamento sono stati lievi e transitori (mal di testa, sonnolenza, gusto metallico). Non sono stati rilevati cambiamenti retinici durante il dosaggio fino al giorno 30, né nelle settimane successive all’ultima dose (21–23 giorni).
Ovid ha sottolineato che questi risultati rappresentano il più vasto programma di biomarcatori nel contesto dei farmaci per crisi epilettiche finora realizzato.
Verso la fase IIa e prospettive future
Ovid ha annunciato l’intenzione di avviare uno studio randomizzato placebo-controllato di fase IIa nel secondo trimestre del 2026, destinato a pazienti con crisi focali resistenti ai farmaci.
Parallelamente, la società sta sviluppando una pipeline complementare basata sui attivatori diretti del trasportatore KCC2 per disturbi neurologici e psichiatrici. In particolare, prevede di iniziare lo studio in pazienti e volontari sani del candidato orale OV4071 nel 2026.
Per sostenere le attività cliniche, Ovid ha annunciato un’operazione di finanziamento privato fino a 175 milioni di dollari, con una chiusura iniziale di 81 milioni, che estenderà il runway finanziario della società fino al 2028.
Conclusione
OV329 è un candidato promettente grazie alla sua strategia biomolecolare solida, al profilo di sicurezza iniziale e al potenziale per superare le limitazioni dei farmaci GABA-AT esistenti. I dati del trial di fase I forniscono la base, ma la vera sfida sarà la conferma dell’efficacia nelle persone con epilessia resistente.
Con la fase IIa all’orizzonte e una pipeline ambiziosa, Ovid sta costruendo un progetto che punta non solo a innovare l’epilessia, ma a ridefinire il modo in cui si validano i farmaci neurologici — dall’uso intensivo di biomarcatori all’approccio “dal biomarcatore alla clinica”.