Halloween: un approfondimento su come aiutare i bambini ad affrontare la paura dei mostri, a cura degli esperti di narrativa per l’infanzia Federico e Barbara, autori di Le Favoledi B
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Ogni anno, l’arrivo della Festa di Halloween accende il dibattito tra le famiglie – “Halloween sì, Halloween no?” – per il timore che con il suo corredo di mostri, streghe e zombie possa spaventare i bambini più piccoli e non sia educativa.
«Se gestita in modo appropriato, anche Halloween può essere una festa indicata per i più piccini, ad esempio focalizzandosi sulla creatività e sulle attività ludiche e spiegando i temi ad essa correlati (la Morte e l’Aldilà) in modo semplice e rassicurante» afferma Adrienne Landry, metodologa e responsabile della programmazione didattica di Novakid, scuola di inglese online per i bambini dai 4 ai 14 anni. «Figure come zombie, fantasmi e streghe, che diventano i protagonisti di questa festa, non sono molto diversi da quelle dei mostri delle fiabe tradizionali e del folklore, il cui valore educativo è ormai indiscusso» continua l’esperta. «Proprio in questo periodo, inoltre, su Internet i genitori e gli insegnanti possono trovare tantissime idee per lavoretti creativi a tema Halloween, ideali per i più piccini e pensati, perché no, anche per imparare nuove parole in inglese: un’occasione per arricchire il vocabolario divertendosi» conclude l’esperta. Per questo, per tutto il mese di Ottobre, sui canali Youtube e IG di Novakid Italia, i genitori possono trovare contenuti gratuiti che propongono giochi e attività a tema Halloween, con un focus sui vocaboli in inglese legati a questa festa.
E se i genitori avessero ancora dubbi, ecco tre buoni motivi per non rimuovere mostri e cattivi dalle fiabe – e dalla vita – dei nostri figli, secondo gli esperti di narrativa per l’infanzia Federico e Barbara, autori del Podcast di fiabe LeFavolediB.
1.Perché insegnano che il pericolo esiste e che il mondo non è sempre gentile
Il mondo contiene sfide e negarlo sarebbe pericoloso. I bambini che crescono senza incontrare mostri nelle storie saranno impreparati quando la vita presenterà i suoi mostri reali: il bullo, il fallimento, la perdita, il rifiuto. «Immaginate una bambina o un bambino che ascolta la storia di Cappuccetto Rosso. Il suo cuore accelera quando il lupo appare, vero? Le mani si stringono, le paure ancestrali prendono il sopravvento però solo momentaneamente. La paura nelle fiabe non è un nemico, è un alleato. Insegna al corpo a riconoscere il pericolo in un ambiente sicuro. Il bambino sperimenta l’adrenalina, la tensione – ma sa di essere protetto. È una palestra emotiva dove il sistema nervoso impara a distinguere una minaccia reale da una immaginaria» spiegano Federico e Barbara. «I mostri delle fiabe, dunque, sono maestri silenziosi. Insegnano che il pericolo esiste, che il mondo non è sempre gentile ma lo fanno senza un trauma reale».
2.Perché insegnano che le difficoltà possono essere affrontate e superate
Attraverso le figure dei cattivi i bambini imparano che le sfide si possono superare. «Ogni fiaba con un mostro è anche una fiaba con una soluzione. Hansel e Gretel usano l’astuzia. Il Piccolo Principe usa l’amore. I bambini imparano che esistono risorse interne per affrontare l’esterno». Le fiabe con i mostri creano e attivano l’intero spettro emotivo. Non solo paura – anche speranza, determinazione, trionfo. Il bambino impara che le emozioni negative non sono definitive, che dopo la paura può arrivare la vittoria. «Basta osservare cosa succede quando la bambina o il bambino si identifica con l’eroe. Prova paura ma anche coraggio. Sente la tensione della sfida. Vive l’emozione del superamento».
3.Perché mostri e cattivi aiutano a dar forma alle paure inconsce
I cattivi rappresentano le nostre ombre interiori: la strega è l’invidia, il lupo è l’inganno, il drago è l’ostacolo insormontabile. Il bambino impara che la paura non è il nemico finale: è un’informazione, un segnale che dice: “Fai attenzione. Preparati ma non scappare per sempre. «Quando l’eroe sconfigge il mostro, i bimbi imparano che le parti oscure della vita possono essere attraversate. È come se si dicessero: “Ho già vissuto questa paura. So come si supera. Ce l’ho fatta una volta, posso farcela ancora.”». Quindi i nostri genitori devono ricordare sempre che «Le fiabe con mostri non traumatizzano anzi preparano e offrono al bambino quello che ogni essere umano merita: la certezza che, anche davanti al drago più terribile, esiste sempre una possibilità di vittoria» concludono gli autori de Le Favole di B.
E per concludere, ecco due consigli di lettura in vista di Halloween, ma non solo! (Selezione a cura di Le Favole di B):
IL MOSTRO DELLA BUONANOTTE di Ed Vere tradotto da D. Gamba
IL LUPO CHE NON CREDEVA AI FANTASMI di O. Lallemand e E. Thuillier