Oggi a “Sorgente di vita” il confronto tra Riccardo Di Segni e Gad Lerner


Un confronto serrato tra Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma, e Gad Lerner, giornalista e scrittore su Rai 3 a Sorgente di vita

Sorgente di vita

Un confronto serrato tra Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma, e Gad Lerner, giornalista e scrittore. Sul conflitto a Gaza, su Israele e sulle lacerazioni interne alla società israeliana e al mondo ebraico. Dal loro dialogo è nato un libro firmato a quattro mani: “Ebrei in guerra. Dialogo tra un rabbino e un dissidente”, uscito poco prima della firma degli accordi di Sharm el Sheikh.

Per Lerner e Di Segni, posizioni differenti che si riflettono in un confronto tutt’altro che facile, in cui si intrecciano temi di etica, politica, religione e un acceso dibattito sull’idea di sionismo. Se ne parla nel nuovo appuntamento con “Sorgente di vita”, il programma di vita e cultura ebraica prodotto da Rai Cultura e curato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in onda domenica 19 ottobre alle 7.00 su Rai 3.

Inneggiare al massacro del 7 ottobre quale giorno della liberazione dei palestinesi, invocare l’Intifada e alludere alla distruzione di Israele con lo slogan “dal fiume al mare”, paragonare gli israeliani ai nazisti, oltre ovviamente al negazionismo della Shoah e ai vecchi stereotipi mai debellati. Sono molte le forme contemporanee dell’antisemitismo, intervenuta a Roma a un convegno organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane al Cnel.

Tasselli di memoria, ricordi di famiglia che si intrecciano con gli archivi ebraici e le liste delle deportazioni. Dopo più di ottant’anni si ricompone la storia di una donna, che anni d’oblio avevano cancellato: si chiamava Carolina Milani e assisteva un’anziana signora ebrea, nella Roma della razzia nazista. Vengono arrestate insieme, e Carolina decide di rimanere al suo fianco, pur potendo salvarsi. È stata l’unica deportata non ebrea del 16 ottobre del 1943, giorno della razzia degli ebrei romani. Nessuna delle due ha fatto ritorno.