Hamas consegna i corpi di altri due ostaggi, Trump chiede rispetto accordo


I miliziani di Hamas consegnano altri due corpi di ostaggi israeliani. Trump: “Israele attaccherà di nuovo se non rispettano gli accordi”

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“Israele tornerà in quelle strade non appena lo dirò. Se Israele potesse entrare e farli fuori, lo farebbe”. E così Donald Trump ha dichiarato in una breve telefonata alla CNN che le forze israeliane potrebbero riprendere i combattimenti a Gaza se Hamas non rispettasse la sua parte dell’accordo di cessate il fuoco.

Intanto la Croce Rossa ha ricevuto due bare con ostaggi deceduti. Lo ha confermato l’esercito israeliano. Le bare sono in viaggio verso le forze di difesa israeliane e dell’ISA a Gaza. Anche l’ala militare di Hamas ha confermato di aver consegnato i corpi.

Intanto Israele riaprirà il valico di frontiera di Rafah. Secondo quanto riportato dall’emittente televisiva israeliana Kan, il vertice politico israeliano ha deciso di annullare le sanzioni previste per oggi contro Hamas. La decisione prevede che il valico di Rafah venga aperto regolarmente, consentendo la consegna degli aiuti umanitari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza.

Secondo quanto riportato dai media israeliani, la sospensione delle sanzioni è legata al ritrovamento dei corpi di quattro ostaggi nella notte e alla consegna, prevista per stasera, di altre salme per consentirne la sepoltura. Uriel Baruch, Tamir Nimrodi ed Eitan Levi sono tre delle vittime rapite rimpatriate in Israele per la sepoltura prevista per questa sera, come annunciato questa mattina. Secondo le stime delle autorità, riporta la tv israeliana, il quarto corpo consegnato all’Istituto di Medicina Legale appartiene probabilmente a un membro di Hamas.

Oggi circa 600 camion di aiuti umanitari entreranno nella Striscia di Gaza. I convogli trasporteranno alimenti, forniture mediche, materiali per rifugi e carburante destinati alle infrastrutture essenziali. Ai residenti di Gaza sarà inoltre permesso lasciare il territorio attraverso il valico di Rafah, in coordinamento con l’Egitto, previa approvazione israeliana per motivi di sicurezza e sotto la supervisione di una delegazione dell’Unione Europea, seguendo un meccanismo simile a quello adottato nel gennaio 2025.

Per la prima volta, sarà possibile anche il rientro dei residenti nella Striscia di Gaza tramite Rafah, sempre con l’approvazione israeliana e secondo un meccanismo specifico da definire successivamente con le autorità egiziane.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)