Lo studio ALLEGRO promuove Ritlecitinib nell’alopecia areata grave


Ritlecitinib nell’alopecia areata grave: lo studio ALLEGRO conferma efficacia duratura nell’adolescente e nell’adulto

alopecia areata

Il primo inibitore duale JAK3/TEC approvato per l’alopecia areata grave dimostra efficacia sostenuta nel 45,6% dei pazienti con ricrescita significativa e impatto psicosociale positivo, aprendo nuove prospettive per il trattamento precoce di una patologia autoimmune che colpisce milioni di persone con devastanti conseguenze sulla qualità di vita. È quanto emerge dal simposio “The future of alopecia areata management: clinical insights and patients perspectives” che si è tenuto durante il recente congresso dell’European Academy of Dermatology and Venereology (EADV2025).

L’alopecia areata rappresenta una delle sfide più complesse in ambito dermatologico, non solo per la complessità fisiopatologica, ma soprattutto per l’impatto devastante sulla sfera psicosociale dei pazienti. I recenti dati dello studio clinico ALLEGRO su ritlecitinib, il primo inibitore duale JAK3/TEC approvato per questa indicazione, stanno ridefinendo l’approccio terapeutico a questa patologia autoimmune, evidenziando l’importanza cruciale del trattamento precoce per ottimizzare i risultati clinici.

Il peso invisibile dell’alopecia areata: oltre la perdita di capelli
“Quando si incontra un paziente con alopecia areata, è necessario prendersi cura anche dell’aspetto psicologico del paziente”, sottolinea Jean-Marie Meurant, presidente del comitato internazionale delle organizzazioni pazienti francesi, evidenziando una realtà clinica spesso sottovalutata. “Il peso psicologico è decisamente elevato: nella popolazione generale la depressione colpisce circa il 10-20% delle persone, ma tra chi soffre di alopecia la prevalenza può salire fino al 40-60%.”

L’alopecia areata, terza forma di alopecia per frequenza dopo quella androgenetica e il telogen effluvium, presenta una fisiopatologia complessa caratterizzata da un processo autoimmune che coinvolge linfociti CD8+ e multiple vie enzimatiche JAK. La malattia non si limita alla perdita di capelli del cuoio capelluto: il coinvolgimento di ciglia, sopracciglia e peli corporei amplifica drammaticamente l’impatto sulla qualità di vita dei pazienti.

La perdita di ciglia e peli nasali nelle persone con alopecia comporta un deficit di barriera protettiva naturale. Normalmente le ciglia servono a bloccare polvere, corpi estranei e microrganismi. Senza di esse, aumenta il rischio di irritazioni oculari, cheratiti e congiuntiviti.
Allo stesso modo i peli del naso filtrano l’aria inspirata trattenendo particelle, allergeni e agenti patogeni. La loro assenza rende più probabili riniti, infezioni respiratorie alte e maggiore esposizione ad agenti irritanti.
Quindi, la perdita non è solo estetica, ma può determinare maggiore vulnerabilità a infezioni e irritazioni oculari e respiratorie.

Ridefinire la gravità: criteri clinici e “system-readiness”
La definizione di gravità nell’alopecia areata si basa tradizionalmente sul punteggio SALT (Severity of Alopecia Tool), dove un valore pari o superiore a 50 identifica la forma grave che rappresenta l’indicazione per gli inibitori JAK. Tuttavia, l’approccio oggi considera fattori aggiuntivi che possono giustificare l’escalation terapeutica anche in presenza di punteggi SALT inferiori.

“È possibile aumentare la classificazione di un livello se sono presenti una o più delle seguenti caratteristiche: impatto negativo a livello psicologico, coinvolgimento di sopracciglia o ciglia, risposta inadeguata dopo almeno 6 mesi, o segni tricoscopici o clinici di attività”, spiega il Prof. Vañó Galván, illustrando come l’approccio clinico moderno consideri la malattia nella sua complessità multidimensionale.

Particolarmente rilevante è l’introduzione del concetto di “system-readiness”, che identifica i pazienti candidati al trattamento sistemico non solo sulla base dell’estensione della perdita di capelli, ma considerando l’impatto funzionale complessivo. L’alopecia areata può compromettere infatti il funzionamento quotidiano attraverso il mascheramento della perdita di capelli, il ritiro dalle attività sociali, l’alterazione dell’aspetto e la riduzione delle interazioni interpersonali.
Un elemento cruciale emerso dalla ricerca è l’importanza del trattamento precoce. “Il trattamento precoce dell’alopecia porta a risultati migliori ed è stato dimostrato in diversi dati riguardanti studi clinici”, afferma Vañó Galván. I dati dimostrano che un aumento di 3 anni nella durata dell’episodio significativo di perdita di capelli riduce la probabilità di risposta del 46,5%, mentre un aumento di 15 unità nel punteggio SALT al basale la riduce del 63,5%.

Lo studio ALLEGRO: efficacia e sicurezza di ritlecitinib
Lo studio clinico cardine ALLEGRO, un trial randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, ha coinvolto 718 pazienti con alopecia areata grave, fornendo evidenze robuste sull’efficacia di ritlecitinib. La popolazione studiata presentava caratteristiche di gravità significativa: età media di 32,4 anni, con il 14% di adolescenti (12-<18 anni), punteggio SALT medio di 90,3, e il 46% dei pazienti con alopecia totale o universale.

I risultati dell’endpoint primario mostrano che il 13,4% dei pazienti trattati con ritlecitinib 50 mg ha raggiunto un punteggio SALT ≤10 (ricrescita ≥90%) alla settimana 24, rispetto all’1,5% del gruppo placebo. L’efficacia migliora significativamente con la durata del trattamento: alla settimana 48, il 31% dei pazienti raggiunge SALT ≤10 e il 43% raggiunge SALT ≤20.

“È importante sottolineare che ritlecitinib è l’unico inibitore JAK utilizzabile nei pazienti dai 12 anni in su, quindi non solo negli adulti ma anche negli adolescenti”, sottolinea la Prof.ssa Michela Starace dell’Università di Bologna, evidenziando l’importanza dell’approvazione pediatrica.
Particolarmente significativi sono i risultati sulla qualità di vita: il 49,2% dei pazienti trattati con ritlecitinib ha riportato un miglioramento “moderato” o “grande” sulla scala PGI-C (Patient Global Impression of Change) alla settimana 24, contro il 9,2% del placebo (p<0,0001).

L’analisi post-hoc dei pattern di risposta ha identificato diversi fenotipi: responder precoci (18,3%), intermedi (16,8%) e tardivi (10,5%), per un totale di 45,6% di pazienti con risposta completa sostenuta. I responder parziali rappresentano un ulteriore 12,6%, mentre i non-responder costituiscono il 29,3% dei casi, con una percentuale residua di 12,5 di “relapser” (ricaduti), pazienti che inizialmente avevano risposto (raggiungendo almeno ≥30% di miglioramento o SALT ≤20), ma che hanno perso tale risposta e non sono stati in grado di mantenerla fino alla valutazione finale.

Le caratteristiche predittive di risposta precoce includono prevalenza femminile (91,4%), punteggi SALT basali più bassi (79,9), minor proporzione di alopecia totale/universale (14,3%) e minor coinvolgimento di ciglia e sopracciglia. Tra coloro che hanno risposto al trattamento, il 46% ha raggiunto una ricrescita completa (SALT 0) e il 93,1% ha mantenuto la risposta fino al mese 24.

Sono stati evidenziati miglioramenti significativi a livello di ciglia e sopracciglia: il 29% dei pazienti presenta miglioramento delle sopracciglia e il 28,9% delle ciglia alla settimana 24, con incrementi rispettivamente al 43,6% e 40% alla settimana 48.
Il profilo di sicurezza risulta favorevole, con eventi avversi principalmente rappresentati da infezioni del tratto respiratorio superiore, herpes zoster (particolarmente in pazienti anziani) e cefalea nei primi giorni di trattamento. Il profilo di sicurezza del farmaco si è confermato positivo anche nell’esperienza della prof.ssa Starace.

La gestione clinica richiede screening pre-trattamento per tubercolosi ed epatiti virali, con monitoraggio mensile iniziale, trimestrale e poi a cadenza semestrale dei parametri ematici. Il farmaco si assume in mono-somministrazione giornaliera, con o senza cibo, e non richiede particolare attenzione in caso di dimenticanza occasionale.

L’introduzione di ritlecitinib rappresenta quindi un cambiamento paradigmatico nella gestione dell’alopecia areata grave, offrendo per la prima volta un’opzione terapeutica efficace e sicura per adulti e adolescenti, con evidenze solide sull’importanza del trattamento precoce per ottimizzare i risultati clinici e migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti.

The future of alopecia areata management: clinical insights and patients perspectives. 17-20 september Paris. #EADV2025