Dal bobų vasara in Lituania al pastırma yazı in Turchia: con l’inizio dell’autunno, in tutto il mondo si comincia a parlare di quei giorni dorati di sole e calore noti come “estate indiana”
In Italia è conosciuta come Estate di San Martino: quelle settimane inaspettate di caldo che seguono il primo freddo autunnale. Ma in tutto il mondo, questa stagione fugace ha ispirato nomi, miti e persino poesie.
Nell’Europa settentrionale e orientale, il periodo caldo non è solo sinonimo di sole, ma anche di ragnatele. In Lituania, Lettonia, Polonia e Germania, questa fase dell’anno è chiamata rispettivamente bobų vasara, babie lato o Altweibersommer, che si traducono letteralmente come “estate delle vecchie donne”. Il termine non ha un’accezione negativa: nasce dall’osservazione dei fili di ragnatela che fluttuano nell’aria durante queste giornate tranquille e soleggiate. Anticamente, la gente li paragonava ai capelli argentati delle donne anziane, collegando le delicate ragnatele alla luce morbida della stagione.
Più a sud, l’estate indiana è spesso legata al calendario liturgico. In Italia si parla di estate di San Martino, intorno all’11 novembre; in Spagna, del veranillo de San Miguel il 29 settembre; in Svezia, di brittsommar il 7 ottobre, giorno di Santa Brigida. In Francia, il termine été indien è diventato famoso a livello globale grazie alla musica, ma mantiene profonde radici nella tradizione stagionale.
Altri Paesi descrivono il caldo in termini più pratici. In Turchia la chiamano pastırma yazı, l’“estate della carne affumicata”, perché le giornate calde e secche di fine ottobre erano ideali per stagionare il pastirma. In Cina, la stagione è chiamata Qiū lǎohǔ (“tigre d’autunno”), che richiama l’improvviso aumento di caldo dopo la fine dell’estate. In Giappone, il termine koharu-biyori, “piccolo clima primaverile”, indica le giornate calde e soleggiate di fine autunno.
Dove cercare l’estate indiana nel 2025?
I meteorologi prevedono che, quest’anno, le maggiori chance di caldo prolungato riguarderanno l’Europa centrale e orientale, alcune zone del Midwest statunitense e le aree costiere caratterizzate da cieli spesso sereni tra settembre e ottobre. Nel New England, le foglie dorate rendono questi periodi caldi particolarmente spettacolari. Nei Paesi Baltici, le foreste si accendono di colori mentre delicati fili di ragnatela fluttuano nell’aria. Nell’Europa meridionale, i viaggiatori possono ancora assistere alla vendemmia sotto cieli inaspettatamente estivi fino alla fine di ottobre.
“I nomi dell’estate indiana sono come cartoline dalla storia. Ci raccontano come culture diverse si preparavano a queste giornate particolari: essiccando la carne in Turchia, celebrando le feste dei santi in Spagna o in Italia, osservando la seta dei ragni nel Nord Europa. Questo è ciò che rende l’estate indiana così affascinante: il tempo è lo stesso, ma ogni cultura la trasforma nella propria storia. Se ci limitassimo a chiamarla semplicemente “estate indiana”, perderemmo gran parte della ricchezza culturale che questa stagione rappresenta nel mondo”, afferma Matas Cenys, Head of product di Saily.
L’estate indiana non è solo un’anomalia meteorologica: è un momento che unisce culture e persone in tutto il mondo. Che si tratti della seta dei ragni che luccica sui prati lituani, dei torchi per il sidro nel Vermont o delle feste delle castagne in Italia, le persone celebrano il caldo fugace di questi giorni autunnali prima dell’inverno.
Con il cambiamento climatico, questi periodi potrebbero diventare meno prevedibili, ma la loro eredità culturale rimane straordinariamente costante. Qualunque sia il nome con cui li si chiama – estate di San Martino, bobų vasara, Altweibersommer, été indien – la sensazione è la stessa: un breve e splendido dono dell’estate alle porte dell’autunno.
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