Dal primo ottobre le medie imprese italiane sono obbligate a sottoscrivere una polizza contro le calamità naturali: il ruolo chiave dei periti
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Dal primo ottobre le medie imprese italiane sono obbligate a sottoscrivere una polizza contro le calamità naturali. L’obbligo – introdotto con la finanziaria del 2024 – ha visto un susseguirsi di proroghe nel corso del tempo ma ora, finalmente, ci siamo. Al momento, però, resta ancora in vigore la sospensione (almeno fino al 31 dicembre 2025) per le piccole e le micro imprese che, nel nostro Paese, sono la maggior parte.
L’obbligo di assicurazione contro gli eventi climatici estremi consentirà anche all’Italia di adeguarsi a quello che avviene, ormai da molti anni, in molti altri paesi europei e, soprattutto, permetterà al mondo assicurativo – attraverso il prezioso lavoro dei periti – di dare un rapido ed efficace contributo alle aziende per il ripristino dei danni e per la ripresa della loro attività dopo un evento catastrofale.
“La nuova normativa che dovrà completare il suo iter parlamentare nei prossimi mesi – precisa Giuseppe Degradi, presidente di AIPAI, associazione italiana periti assicurativi incendio e rischi diversi – è una grande sfida per l’Italia, per il settore assicurativo e per il mondo peritale. Noi periti siamo il braccio operativo delle compagnie ed avvertiamo la responsabilità di dare una risposta seria e consapevole affinché gli assicurati (che in questo momento sono solo le aziende, ma ci auguriamo che in futuro diventino anche i privati) possano ricevere un supporto concreto e professionale in uno dei momenti probabilmente più complessi della vita di un’impresa o di una persona. Occorre, soprattutto in questa prima fase, fare grande attività di sensibilizzazione affinché l’assicurazione non venga percepita come una nuova tassa, ma come un investimento per proteggere, nei casi più complessi, la sopravvivenza stessa dell’impresa e del business”.
Il ruolo di APAI nella gestione di un evento catastrofale. Istituita nel 1968, Aipai è oggi costituita da circa 300 società e studi professionali nei quali operano migliaia di periti, di cui oltre 2000 esperti in grado di gestire con professionalità e indipendenza sinistri da calamità naturali quali alluvioni, terremoti o frane. L’associazione è dunque un punto di riferimento, in relazione alla normativa in via di implementazione, per gestire al meglio le criticità legate a una catastrofe naturale.
“Noi periti – aggiunge Giuseppe Degradi – siamo pronti, ma siamo però convinti che per affrontare nel migliore dei modi gli eventi catastrofali che potranno accadere in futuro (e purtroppo possiamo essere certi che si verificheranno) si debba pensare ad un progetto comune, nel quale ciascuno possa dare il proprio contributo per sfruttare al meglio tutte le risorse e tutte le competenze che il mondo peritale può mettere a disposizione di tutto il Paese”.