Gonartrosi e condrocalcinosi: studio analizza possibile relazione


La condrocalcinosi (o pseudogotta, detta anche artrite da cristalli di pirofosfato di calcio) è significativamente associata ad un aumento del rischio di insorgenza di gonartrosi

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I dati provenienti da due studi prospettici di coorte, recentemente pubblicati su ARD, hanno dimostrato che la condrocalcinosi (o pseudogotta, detta anche artrite da cristalli di pirofosfato di calcio) è significativamente associata ad un aumento del rischio di insorgenza di artrosi del ginocchio.

I risultati ottenuti dai ricercatori in questo studio suggeriscono non solo che la condrocalcinosi contribuisce allo sviluppo dell’artrosi piuttosto che essere semplicemente una conseguenza della malattia, ma anche come la sua presenza possa identificare un sottogruppo distinto di pazienti gonartrosici, in cui la deposizione di cristalli gioca un ruolo significativo nello sviluppo dell’artrosi, distinto da altri sottogruppi di individui che sviluppano malattia artrosica per altri motivi (es. usura meccanica, fattori genetici, infiammazione low grade).

Razionale e disegno dello studio
La condrocalcinosi è data la presenza di depositi di cristalli di calcio nella cartilagine e nel menisco del ginocchio, visibili alle radiografie. Questi cristalli, di tipo calcio pirofosfato (CPP) o fosfato basico di calcio (BCP), sono comuni nell’artrosi avanzata e correlati alla gravità della malattia.

Tradizionalmente considerata una conseguenza dell’artrosi, la condrocalcinosi può comparire anche prima di altri segni radiografici, suggerendo un possibile ruolo causale. I cristalli possono indurre infiammazione, attivare enzimi degradanti e danneggiare i condrociti, contribuendo alla degenerazione articolare e al dolore.

In molti studi è stata documentata la compresenza di condrocalcinosi e artrosi. Tuttavia, non è ancora chiaro se la condrocalcinosi sia una conseguenza dell’artrosi o se possa anche causare danni articolari dovuti ai depositi di calcio, contribuendo alla patologia artrosica.
Di qui il nuovo studio, con il quale i ricercatori si sono proposti di valutare se la condrocalcinosi contribuisse in modo indipendente all’insorgenza di artrosi del ginocchio e al dolore al ginocchio.

I dati per lo studio prospettico di coorte provenivano dal Rotterdam Study (RS), una coorte basata sulla popolazione nei Paesi Bassi, e dal Multicenter Osteoarthritis Study (MOST), una coorte statunitense di adulti a rischio elevato di artrosi.
La coorte RS includeva 3301 partecipanti (età media: 65,4 anni; 55,1% donne), con un follow-up fino a 20 anni.
La coorte MOST ha arruolato 2750 partecipanti (età media: 62,4 anni; 59,8% donne), con 7 anni di follow-up.

Al basale, dal 4,3% al 5% degli individui senza artrosi radiografica presentava condrocalcinosi, in modo simile in entrambe le coorti.

Risultati principali
Durante il follow-up, la condrocalcinosi è risultata significativamente associata a maggiori probabilità di insorgenza di artrosi radiografica del ginocchio. Nello studio RS, l’odds ratio (OR) era pari a 1,63 (IC 95%: 1,1-2,42; P = 0,01), mentre nello studio MOST l’OR era pari a 1,85 (IC 95%:1,3-2,62; P < 0,001). I risultati della metanalisi dei dati aggregati hanno confermato questa associazione (OR: 1,75; IC 95%: 1,35-2,27 (P < 0,001).

Quando le analisi sono state limitate agli individui senza alcun segno radiografico di artrosi al basale (Grado 0 secondo Kellgren-Lawrence), l’associazione tra condrocalcinosi e maggiore rischio di gonartrosi è rimasta (OR aggregato: 1,77; IC 95%: 1,04-3,01; P = 0,035).

I risultati delle analisi sulla progressione della malattia nella coorte RS hanno mostrato che la condrocalcinosi rimaneva stabile o peggiorava nel tempo, senza evidenze di regressione. I ricercatori hanno inoltre esaminato il dolore al ginocchio come outcome secondario. Nella coorte RS, la condrocalcinosi al basale era associata a maggiori probabilità di insorgenza di dolore al ginocchio nei modelli minimamente aggiustati (OR: 1,47; IC95%: 1,12-1,93; P = 0,006), ma questa relazione ha perso la significatività statistica dopo aver tenuto conto dell’artrosi preesistente al basale.

Nella coorte MOST non è stata riscontrata alcuna associazione significativa.  I risultati delle metanalisi hanno mostrato in modo simile l’assenza di un legame costante tra condrocalcinosi e insorgenza di nuovo dolore al ginocchio.

Implicazioni dello studio 
I ricercatori hanno ipotizzato che la deposizione di cristalli di calcio potrebbe contribuire alla degenerazione articolare, in linea con precedenti evidenze che implicano l’osservazione di infiammazione indotta dai cristalli e di danno alla cartilagine.
La presenza di condrocalcinosi ha identificato solo un sottoinsieme di pazienti che hanno sviluppato artrosi, evidenziando l’eterogeneità dei meccanismi della malattia.

Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti dello studio, la dipendenza dalle radiografie per la rilevazione dei cristalli e i piccoli numeri assoluti di pazienti con condrocalcinosi che hanno sviluppato artrosi.

Ciò detto, lo studio suggerisce che la condrocalcinosi aumenta il rischio di artrosi al ginocchio anziché essere semplicemente una conseguenza della malattia, e anche che la presenza di calcio nelle cartilagini non è l’unico fattore di rischio di malattia artrosica e non sempre causa dolore.

Bibliografia
Wu Y et al. Chondrocalcinosis and incident knee osteoarthritis: findings from 2 large prospective cohorts with 20 years of follow-up. Ann Rheum Dis. 2025 Aug 4:S0003-4967(25)04242-6. doi: 10.1016/j.ard.2025.07.009. Epub ahead of print. PMID: 40764183; PMCID: PMC12380518.
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