Si torna a parlare del video che mostrava il furgone di Bossetti nei dintorni della palestra di Yara Gambirasio. Si trattava di un fake fatto con collage di foto e ora l’ex comandate del Ris dovrà risarcire il settimanale Oggi
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Era vero che quel video era stato ‘montato’, fatto mettendo insieme una serie di immagini. E quindi non c’era motivo di accusare di diffamazione i giornalisti che lo avevano scritto sui giornali criticando aspramente la cosa. Ribaltone nella vicenda giudiziaria che ruota attorno al furgone bianco di Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio della 13enne Yara Gambirasio e tuttora rinchiuso nel carcere di Bollate. In pratica, l’ex comandante dei Ris di Parma, Giampietro Lago, aveva fatto causa a tutti i giornalisti, 18, che avevano pubblicato la notizia del video ‘montato’, accusandoli di diffamazione. Se la causa penalmente era stata archiviata a Milano, a livello civile il settimanale ‘Oggi’ aveva dovuto risarcirgli 35 mila euro. Ma in secondo grado le cose sono andate diversamente: per i giudici della Corte d’appello civile di Bologna la stampa non ha sbagliato, dal momento che il video era di fatto un fake, realizzato con un collage. E quindi Lago, ora, dovrà restituire a ‘Oggi’ tutti i soldi che aveva avuto di risarcimento.
Per i giudici di Bologna, vanno “condivise le motivazioni contenute nella più recente sentenza del Tribunale di Milano, sostanzialmente coincidenti con quelle del gip del Tribunale di Milano del 2021 che aveva archiviato le posizioni penali dei giornalisti querelati”. Questo perchè le critiche mosse o l’assoluta legittimità delle critiche al video dei Ris di Parma da parte del settimanale «Oggi».
Si torna dunque a parlare di quel famoso video. Bossetti, che la primavera scorsa fu intervistato da Francesca Fagnani durante una puntata di Belve, ne aveva parlato dicendo che era “un falso, montato per esigenze di comunicazione”. E quando Fagnani gli aveva detto che in ogni caso il video non era entrato nel processo come prova (ed effettivamente non è mai entrato nel dibattimento del processo penale), Bossetti aveva risposto che aveva comunque avuto un peso importante, soprattutto sull’opinione pubblica e sull’immaginario collettivo, nel farlo ritenere colpevole.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)