László Krasznahorkai ha vinto il Nobel per la letteratura


László Krasznahorkai ha vinto il Nobel per la letteratura. Il romanziere ungherese maestro delle frasi infinite e delle apocalissi letterarie: “Il mio lavoro? Divertimento all’inferno”

László Krasznahorkai ha vinto il Nobel per la letteratura

László Krasznahorkai, il romanziere ungherese maestro delle frasi infinite e delle apocalissi letterarie, ha vinto il Premio Nobel per la letteratura 2025. L’Accademia svedese lo ha incoronato celebrando “un’opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte”.

Classe 1954, nato a Gyula, Krasznahorkai ha esordito con “Satantango” nel 1985: dodici capitoli, dodici blocchi di testo senza respiro, un’agonia collettiva che Béla Tarr ha trasformato in un film-maratona da sette ore. Da lì in avanti, romanzi cupi, distopici, intrisi di malinconia e di frasi che sembrano non finire mai. Per i critici è un postmoderno erede di Gogol, Kafka e Bernhard; per Susan Sontag è “il maestro ungherese contemporaneo dell’apocalisse”.

Non è un caso che i suoi libri vengano trattati come valuta rara, come ha scritto James Wood: tradotti col contagocce, ma capaci di far vincere premi pesanti, dal Man Booker International (2015) al National Book Award per la traduzione (2019).

Krasznahorkai ha fatto della fuga un metodo creativo: lasciata l’Ungheria comunista nel 1987, ha vissuto tra Berlino Ovest, Mongolia, Cina e persino l’appartamento newyorkese di Allen Ginsberg. In ogni luogo ha raccolto frammenti di catastrofe da riversare nei suoi romanzi, da “Guerra e guerra” a “Distruzione e dolore sotto i cieli”.

Lo scrittore stesso ha riassunto così il proprio lavoro: “Parole, frasi sempre più lunghe, per 35 anni. Bellezza nel linguaggio. Divertimento all’inferno”.

Prima dell’annuncio, i bookmaker lo davano già favorito insieme alla cinese Can Xue. E questa volta avevano ragione.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)