Delitto di Garlasco: il Tg1 ha diffuso l’immagine del pezzo di carta sequestrato a casa di Sempio, che per gli inquirenti sarebbe la prova della corruzione dell’ex procuratore Venditti
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Ecco il famoso ‘pizzino’ sequestrato in casa di Andrea Sempio: è stato mostrato ieri sera in esclusiva dal Tg1 il pezzo di carta, su cui compaiono annotazioni ambigue che hanno convinto gli inquirenti che l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti si sia fatto corrompere per chiedere la chiusura dell’indagine su Sempio. Il biglietto, mostrato ieri sera in televisione, è stato sequestrato in casa di Andrea Sempio nel maggio scorso (in una perquisizione legata alle nuove indagini sul delitto di Garlasco) e contiene diverse frasi e non solo quella che era stata rilanciata da tutti i giornali nelle scorse settimana, ovvero ‘Venditti Gip archivia 20 30 euro“. Che è stata interpretata, appunto, dagli inquirenti come una mazzetta da 20 o 30 mila euro per arrivare all’archiviazione. La calligrafia è del padre di Sempio per sua stessa ammissione.
LE ALTRE FRASI
Oltre alla frase su Venditti, nell’appunto si legge una domanda, “Cosa succede?”, e poi un’altra frase: “Se i Giarda presentano un’istanza di revisione a Brescia fatta bene“. E poi ancora, segue la scritta “Pensiero del papà”. Che sarebbe questo: Il soggetto (h)a un nome e un cognome per la legge italiana, si chiama SEMPI-ANDREA, non è stato seguito dall’investigatore, un’idea un pensiero ma dalle foto sembra proprio mio figlio ANDREA“. Ovviamente non è possibile capire cosa si intenda esattamente, ma non c’è dubbio che il contenuto di questo biglietto sia suggestivo.
IL BIGLIETTO HA SUSCITATO MOLTO CLAMORE
Da ieri sera le immagini del ‘pizzino’ stanno facendo il giro del web e dei social e si è sollevato un certo clamore. Ci sono varie interpretazioni e letture della calligrafia, perlomeno per quanto riguarda alcune parole. Qualcuno è convinto che il biglietto sia una conversazione muta tra due persone (effettivamente le calligrafie presenti sembrerebbero due), fatta per iscritto per sfuggire alle intercettazioni. In molti pensano che, ora che è emerso il contenuto integrale di questo biglietto (che volutamente o per ironia del destino in casa Sempio era stato conservato all’interno di un libro scritto dall’avvocato Tizzoni, il legale della famiglia Poggi), sia sempre più chiaro che Sempio sia in qualche modo implicato nel delitto e che le accuse di corruzione avanzate dalla Procura siano fondate. Quindi la famiglia Sempio avrebbe effettivamente raccolto 30-40 mila euro tramite una colletta delle varie zie (i movimenti bancari sono finiti sotto i riflettori degli inquirenti) per poi pagare Venditti o altri per ‘silenziare’ la nuova indagine sul figlio.
Il padre di Sempio, interrogato, si è difeso dicendo di non ricordare il senso di quel biglietto. L’avvocata Taccia, che difende Andrea Sempio insieme a Massimo Lovati, ha fatto riferimento ai costi delle marche da bollo per le carte da portare o ritirare in Procura: a questo sarebbe legata la scritta “20 30 euro”.
LOVATI SOTTO ACCUSA
Intanto, sta continuando a sollevare un clamore incredibile l’intervista a Lovati dall’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona, in cui l’avvocato di Sempio dice cose alquanto forti su diversi argomenti legati all’indagine. Ieri Lovati ha detto di essere stato truffato e ingannato da Corona, che lo avrebbe fatto bere e poi registrato mentre parlava da ubriaco. Di certo Lovati ha detto cose molto gravi. E si aggiunge il fatto che il legale era già indagato per diffamazione dalla Procura di Pavia per una serie di affermazioni fatte in televisione nei mesi scorsi, secondo cui la nuova indagine su Sempio sarebbe il frutto di una ‘macchinazione’ degli avvocati Giarda.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)