Carabinieri NAS negli agriturismi della provincia di Bologna: sanzioni per 8.000 euro


Ragni, larve, barattoli chiusi male: 8.000 euro di sanzioni ad agriturismi in provincia di Bologna. Sembra un film dell’orrore quello che i Carabinieri del Nas hanno scoperto nelle dispense

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Si chiudono con un bilancio di 40 chili di conserve prodotte irregolarmente sequestrate, per un valore complessivo di circa 1.000 euro, e sanzioni per un totale di oltre 8.000 euro, i controlli in alcuni agriturismi svolti nelle ultime settimane dai Carabinieri del Nas di Bologna. La maggior parte delle strutture, spiegano i militari, sono risultate in regola, ma in tre circostanze “sono state ravvisate criticità degne di nota”.

In particolare, in un agriturismo della provincia di Bologna “venivano prodotte, confezionate e vendute confetture e sciroppi di frutta in assenza di procedura Haccp, che garantisce le corrette prassi di produzione e pastorizzazione e riduce i rischi legati al potenziale sviluppo del botulino“. Questi prodotti “erano stoccati, assieme a decine di vasetti e bottiglie di vetro con tappi già usati e pronti per essere riutilizzati in nuove produzioni di conserve, in un capanno in legno in precarie condizioni igieniche, con presenza di polvere, sporco, ragni e scarafaggi“. Su richiesta del Nas, dunque, l’Ausl ha disposto “l’immediata chiusura e la sospensione dell’attività di produzione di alimenti”. Nella stessa struttura, inoltre, la piscina “è risultata sporca, con la presenza sui bordi di uno spesso strato di alga verde non rimosso da tempo”, e da “multiple prove con test rapido a reagente chimico su campionamenti di acqua prelevati dalla stessa piscina” sono emersi “valori di cloro libero molto al di sopra del limite massimo consentito per la sicura balneazione”. Per questo motivo il legale rappresentante dell’agriturismo è stato “diffidato dal continuare l’attività di balneazione”.

Sempre per quanto riguarda la piscina, il Nas ha verificato “l’assenza del manuale di autocontrollo di gestione della vasca e il mancato prelievo quotidiano delle acque della vasca da parte del gestore, per l’esecuzione delle previste multiple letture sulla regolarità dei parametri del Ph e del cloro libero”. Di tutte queste criticità sono stati informati il sindaco e l’Ausl “per l’adozione dei provvedimenti prescrittivi e di vigilanza di loro competenza”.

Infine, a ridosso della piscina, in un piccolo caseggiato in legno, è stato riscontrato “l’allestimento di una cabina sauna con stufa alimentata a legna“, servizio avviato “senza la preventiva presentazione di Scia (Segnalazione certificata di inizio attività, ndr) al Suap (Sportello unico per le attività produttive, ndr) del Comune e in assenza del previsto responsabile tecnico”. L’intera struttura è stata quindi “sottoposta a sequestro amministrativo e segnalata ai Vigili del fuoco per le verifiche sull’idoneità della stufa e sull’adeguatezza dell’impianto di ventilazione”.

In una struttura ricettiva della provincia di Forlì-Cesena, invece, il Nas “ha riscontrato, a seguito di una lettura eseguita con test rapido a reagente chimico su ripetuti campionamenti di acqua della piscina, valori di cloro libero pari a poco più di 0,0 mg/l, nettamente fuori scala, considerato che il range del cloro libero per la balneazione è fissato tra 0,7 e 1,5 mg/l”. E dal momento che l’acqua di una piscina “non adeguatamente addizionata di cloro diventa ambiente ideale per la proliferazione di batteri“, anche in questo caso i militari “hanno fatto sgombrare la vasca e diffidato il titolare alla continuazione della balneazione”, contestando anche “l’assenza della prevista cartellonistica di pericolo e la porta lasciata aperta del vano tecnico, tra l’altro collocato a ridosso delle cabine spogliatoio e dell’area giochi per i bambini”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)