Battaglia politica a Bologna sulla cittadinanza onoraria a Francesca Albanese


A Bologna scoppia il “caso Francesca Albanese”: è lite nel centrosinistra. Il M5s plaude al Comune e attacca lv; anche i Radicali contro il conferimento della cittadinanza onoraria alla relatrice Onu

francesca albanese

Anche sotto le due Torri il nome di Francesca Albanese scatena qualche scompiglio di questi tempi. Infatti il centrosinistra a Bologna scricchiola sotto il peso della decisione del Comune di assegnare la cittadinanza onoraria alla relatrice Onu. I primi a prendere le distanze sono i renziani, subito presi di mira dai pentastellati. Pollice verso anche dai radicali italiani, mentre le proprie riserve le aveva già espresse, dopo il voto, la dem Cristina Ceretti, definendo la propria scelta ‘non scontata’.

IV: “CITTADINANZA AD ALBANESE? UN GRAVE ERRORE”

Conferire la cittadinanza onoraria di Bologna a Francesca Albanese “è un grave errore”. A sostenerlo è Italia Viva, che prende le distanze dalla delibera approvata ieri, lunedì 6 ottobre, dalla maggioranza in Consiglio comunale. I renziani esprimono infatti “dissenso per la scelta di conferire la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese. Una decisione che manda un messaggio sbagliato, per le posizioni radicali della dottoressa Albanese, soprattutto considerando le sue posizioni ambigue e ostili nei confronti di personalità come la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah e simbolo della lotta all’antisemitismo e per le sue parole quanto meno ambigue in merito ai terroristi di Hamas e al massacro del 7 ottobre”.
Secondo i vertici bolognesi di Iv, dunque, “il sindaco Lepore ha commesso un grave errore in quanto la figura della dottoressa Albanese è fortemente divisiva”.
Lina De Troia, Matteo Martignani, Marco Mingrone Marco Battiato, presidenti e vicepresidenti di Iv in città e in area metropolitana, specificano di sostenere il “principio dei due Popoli, due Stati. Crediamo che i bambini di Gaza abbiano il diritto di vivere in pace esattamente come i bambini di Tel Aviv. Ci auguriamo, a differenza della dottoressa Albanese, che il piano Blair giunga a compimento perché è l’unica soluzione politica in campo in grado di portare alla pace e alla fine della sofferenza del popolo palestinese e degli ostaggi ancora in vita”, concludono i renziani di Bologna.

M5S: “BOLOGNA SCEGLIE ANCORA DI STARE DALLA PARTE GIUSTA”

I 5 stelle plaudono questa scelta, e respingono al mittente le critiche arrivate dai renziani. “Applaudiamo la delibera con cui il Comune di Bologna ha conferito la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese”, affermano il consigliere regionale M5s Lorenzo Casadei, la coordinatrice provinciale Michela Montevecchi e la rappresentante del gruppo bolognese Adele Porcaro. “Un atto coerente con la storia e i valori della nostra città- lo giudicano i 5 stelle- Bologna sceglie ancora una volta di stare dalla parte del diritto internazionale, dei diritti umani e della pace, senza ambiguità e senza eccezioni, un riconoscimento che ribadisce la vocazione antifascista, solidale e internazionalista di Bologna”.
Anche per questo, attacca l’M5s, “dispiace constatare che chi ambisce a far parte dell’area progressista riesca nell’impresa di fare più polemica delle destre definendo divisiva Albanese. Ma da chi sponsorizza il cosiddetto piano Trump, che Renzi chiama piano Blair, c’è da aspettarselo. Se questa è la loro idea di pace, allora noi siamo orgogliosi di essere della posizione opposta”. Conferire la cittadinanza ad Albanese “non è un atto divisivo- insistono i pentastellati- ma un gesto di giustizia e di coerenza. Non si celebra la singola persona, ma si riconosce il coraggio di chi continua a denunciare i crimini di guerra e le violazioni del diritto internazionale. È un messaggio che va ben oltre la sua figura”.

RADICALI ITALIANI: “INIZIATIVA INACCETTABILE E INCOMMENTABILE”

Contrari però sono anche i Radicali Italiani. Per Bianca Piscolla, membro della Giunta nazionale di Radicali Italiani, “è inaccettabile e incommentabile dare la cittadinanza onoraria a chi ammonisce il sindaco di Reggio Emilia per aver provato a dire qualcosa sulla liberazione degli ostaggi, a chi non accetta il confronto quando si parla di 7 ottobre o addirittura di Liliana Segre. È una vergogna per la città di Bologna. Così si rovinano le piazze nonviolente in solidarietà del popolo palestinese. Così si delegittima la causa palestinese”, sostiene Piscolla.

TASSINARI (FI): “SCELTA AZZARDATA E POCO OPPORTUNA”

Contro l’onoreficenza ad Albanese è anche Rosaria Tassinari, coordinatrice regionale di Forza Italia. In un periodo di “grande tensione internazionale”, sostiene l’azzurra, e dopo le “degenerazioni violente” delle manifestazioni in Italia, “la decisione del Comune di Bologna di conferire la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese appare una scelta azzardata e poco opportuna. Albanese rappresenta una personalità estremamente divisiva, portatrice delle posizioni di una delle due parti. Bologna avrebbe dovuto compiere un gesto volto a favorire il dialogo e non ad alimentare contrapposizioni”. Per questo, sostiene Tassinari, “è una decisione simbolica ma fortemente divisiva che rischia di rendere ancora più caldo il clima interno e non aiuta né il dibattito nazionale né la ricerca di soluzioni alla crisi internazionale”.

IL VOTO PER ALBANESE, IL QUASI STRAPPO CON CERETTI

L’aula di Palazzo D’Accursio ha votato ieri pomeriggio, lunedì 6 ottobre, dopo un lungo dibattito, con 25 sì (anche del sindaco Matteo Lepore) e nove no, il conferimento della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, relatrice Onu sulla situazione palestinese. Il centrodestra ha votato contro. E anche la maggioranza, malgrado abbia rischiato lo strappo della dem Cristina Ceretti, poi rientrato. Il nome di Albanese infatti negli ultimi giorni è salito alla ribalta delle cronache per alcuni episodi ed atteggiamenti ritenuti eccessivi, anche da esponenti del centrosinistra: dal pressing sul sindaco di Reggio Emilia, all’uscita di scena alla trasmissione In Onda, alle parole rivolte alla senatrice Liliana Segre, per citarne alcuni.

“Ho sperato che il sindaco Matteo Lepore, alla luce di alcuni atteggiamenti e parole di Albanese nelle ultime settimane si prendesse un po’ di tempo prima di portare in aula questo atto- ha confessato infatti Ceretti nel post-voto- esprimo solidarietà al sindaco di Reggio Emilia”. E ha aggiunto: “Il mio voto non è facile e non scontato. È dato per rispetto e responsabilità verso la maggioranza, e perché ai contenuti di questa delibera credo fermamente. Nonostante abbia sperato di sentire a Bologna da Albanese parole nette di distanza da Hamas”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)