Per Semaglutide 2,4 mg non solo perdita di peso: confermati i benefici cardiovascolari


Nuovi dati su Semaglutide 2,4 mg: confermati i benefici cardiovascolari oltre a perdita di peso e meno ossessione del cibo

obesità semaglutide

A Madrid sono stati presentati i nuovi dati dello studio real-world STEER, che ha analizzato il rischio di eventi cardiovascolari maggiori (MACE) confrontando semaglutide 2,4 mg con tirzepatide in persone in sovrappeso o con obesità e malattia cardiovascolare conclamata. I risultati ottenuti hanno confermato i benefici cardioprotettivi di semaglutide 2,4 mg oltre alla sola perdita di peso. In particolare, hanno mostrato che il trattamento con semaglutide 2,4 mg è associato a una riduzione del rischio di infarto, ictus e morte per qualsiasi causa del 57 per cento rispetto a tirzepatide, nelle persone che non hanno interrotto il trattamento per oltre 30 giorni.

Sono stati registrati 15 (0,1 per cento) di questi eventi cardiovascolari con semaglutide 2,4 mg e 39 eventi (0,4 per cento) con tirzepatide. La durata media del follow-up è stata di 3,8 mesi per il gruppo semaglutide 2,4 mg e di 4,3 mesi per il gruppo tirzepatide.

«Oggi stiamo assistendo a un importante sviluppo nella gestione del rischio cardiovascolare in persone con eccesso di peso e malattia cardiovascolare nota. Gli ultimi dati resi noti dello studio di real-world STEER hanno dimostrato che semaglutide 2,4 mg riduce il rischio di infarto, ictus e morte in modo significativo rispetto a tirzepatide. Evidenze che si aggiungono ai benefici cardiovascolari già evidenziati dallo studio clinico di riferimento SELECT, dove semaglutide 2,4 mg aveva mostrato una riduzione del 20 per cento del rischio di eventi cardiovascolari maggiori», commenta il dott. Giuseppe Musumeci, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia del AO Mauriziano di Torino.

«La rilevanza di questi dati è confermata dall’inserimento di semaglutide nelle linee guida ESC 2024 come terapia raccomandata nei pazienti con sindrome coronarica cronica e sovrappeso o obesità. L’eccesso di peso è presente in circa il 40 per cento dei pazienti cardiopatici – conclude l’esperto – ed aumenta il rischio di nuovi eventi; ogni 2 anni in più vissuti in sovrappeso o obesità, il rischio cresce del 7 per cento. Per questo è fondamentale un intervento tempestivo per ridurre il rischio di morte, infarto o ictus nelle persone con eccesso di peso».

Considerando, inoltre, l’altro tipo di analisi statistica utilizzata nello studio che includeva tutte le persone trattate nello studio STEER, indipendentemente da eventuali interruzioni del trattamento, semaglutide 2,4 mg ha mostrato una riduzione significativa del 29 per cento del rischio di infarto, ictus e morte per qualsiasi causa rispetto a tirzepatide. La durata media del follow-up è stata di 8,3 mesi per il gruppo semaglutide 2,4 mg e di 8,6 mesi per il gruppo tirzepatide.

Lo studio STEER si aggiunge come ulteriore evidenza e conferma dei benefici cardioprotettivi di semaglutide 2,4 mg.

«Siamo di fronte a dati molto incoraggianti che confermano il valore di semaglutide per la salute delle persone con sovrappeso e obesità. Oltre alle recenti evidenze real-world, che hanno dimostrato la superiorità di semaglutide rispetto a tirzepatide in tema di prevenzione del rischio cardiovascolare, oggi sappiamo che questa molecola ha anche un effetto sui pensieri indesiderati e intrusivi sul cibo, favorendo un miglioramento del benessere mentale e abitudini più salutari. Si tratta del primo strumento che consente alle persone con sovrappeso e obesità di migliorare non solo il proprio peso, ma anche la salute mentale e l’aspettativa di vita», aggiunge il Prof. Paolo Sbraccia, Presidente IBDO – Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation, commentando i risultati dell’indagine INFORM presentata in occasione del congresso EASD in corso a Vienna.

Infatti, il food noise, anche noto come rumore alimentare, può influire notevolmente sul benessere mentale, sulla qualità della vita e sugli sforzi per perdere peso. L’indagine INFORM, condotta su oltre 500 persone con obesità, in trattamento con semaglutide 2,4 mg, ha evidenziato come il farmaco abbia un effetto anche su questo fattore; infatti, dopo aver iniziato il trattamento, il numero di persone che pensavano costantemente al cibo durante il giorno è diminuito del 46 per cento, e di conseguenza circa due terzi degli intervistati (64 per cento) hanno riferito un miglioramento della propria salute mentale. Una maggioranza significativa ha anche riferito di aver adottato uno stile di vita più sano (76 per cento) e abitudini più salutari (80 per cento).

Studio real-world STEER
L’obiettivo dello studio STEER (Semaglutide and Tirzepatide Effects on Cardiovascular Outcomes in People With Overweight or Obesity in the Real World) era quello di valutare l’incidenza di MACE rivisto a 3 punti (infarto miocardico, ictus, morte per tutte le cause) su pazienti in trattamento con semaglutide o tirzepatide nella pratica clinica negli Stati Uniti. Lo studio ha coinvolto 21.250 pazienti in sovrappeso o obesi con CVD aterosclerotica senza diabete, di età compresa ≥ 45 anni. È stato utilizzato un modello di punteggio di propensione per abbinare i pazienti 1:1 che iniziavano semaglutide con i pazienti che iniziavano tirzepatide. Il tempo medio all’analisi per protocollo è stato di 3,8 mesi nel gruppo semaglutide e di 4,3 mesi nel gruppo tirzepatide.