Roche ha comunicato di aver raggiunto un accordo definitivo per l’acquisizione di 89bio, società biotecnologica focalizzata sullo sviluppo di terapie per malattie metaboliche e fibrotiche
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Roche ha comunicato di aver raggiunto un accordo definitivo per l’acquisizione di 89bio, società biotecnologica focalizzata sullo sviluppo di terapie per malattie metaboliche e fibrotiche. L’operazione prevede un pagamento iniziale di $14,50 per azione in contanti, pari a una valorizzazione complessiva di circa $2,4 miliardi, con un potenziale incremento fino a $3,5mld attraverso contingent value rights (CVR) legati al successo clinico e commerciale di pegozafermin.
Una terapia potenzialmente “best-in-class”
“Vediamo in pegozafermin un’opportunità trasformativa nel trattamento della MASH”, ha dichiarato il CEO di Roche, Thomas Schinecker, sottolineando il duplice meccanismo d’azione del farmaco, che combina proprietà anti-infiammatorie e anti-fibrotiche. Secondo Roche, questo potrebbe tradursi in un’efficacia superiore rispetto ad altri candidati in sviluppo.
Pegozafermin è un analogo long-acting del fattore di crescita fibroblastico 21 (FGF21), progettato per somministrazione settimanale. Il suo profilo farmacodinamico è caratterizzato da un’azione anti-infiammatoria e anti-fibrotica mediata dall’attivazione di vie di segnalazione coinvolte nel metabolismo lipidico e glucidico, nella sensibilità insulinica e nella regolazione del peso corporeo.
Attualmente, il farmaco è in fase III di sperimentazione clinica attraverso il programma ENLIGHTEN, che valuta l’efficacia e la sicurezza di pegozafermin in pazienti adulti affetti da MASH non cirrotica (fibrosi stadi F2-F3) e da MASH cirrotica compensata (F4). I risultati preliminari sono attesi a partire dal 2027.
“Pegozafermin ha il potenziale per diventare una terapia trasformativa nella MASH, offrendo un profilo d’efficacia che potrebbe risultare superiore rispetto agli standard emergenti,” ha dichiarato il CEO di Roche, Thomas Schinecker.
Roche ha anche segnalato possibili strategie di combinazione terapeutica, in particolare con agonisti degli incretini, già presenti nella propria pipeline per patologie metaboliche e cardiovascolari.
MASH: un’area con elevato unmet medical need
La MASH (Metabolic dysfunction-associated steatohepatitis) rappresenta una condizione clinica progressiva, evoluzione della NAFLD (malattia epatica non alcolica), ed è fortemente associata a disfunzioni metaboliche quali insulino-resistenza, obesità e dislipidemie. Attualmente, l’unica terapia approvata per la MASH negli Stati Uniti è resmetirom (Rezdiffra), agonista selettivo del recettore tiroideo β sviluppato da Madrigal Pharmaceuticals.
Il panorama in evoluzione della MASH ha visto un crescente interesse per la classe degli analoghi di FGF21, che mostrano un potenziale terapeutico non solo sul quadro infiammatorio epatico, ma anche sul miglioramento dei parametri metabolici sistemici. Oltre a pegozafermin, tra i candidati clinici in sviluppo figurano efruxifermin (Akero Therapeutics) e efimosfermin alfa (licenziato da Boston Pharmaceuticals a GSK).
Il Prof. Jörn Schattenberg, epatologo presso l’Università del Saarland, ha recentemente commentato che, pur sussistendo importanti differenze farmacocinetiche tra i diversi FGF21, le evidenze cliniche preliminari giustificano ottimismo in merito al successo dei trial pivotal in corso.
Conclusioni
L’acquisizione di 89bio da parte di Roche rappresenta un passo rilevante nella strategia dell’azienda verso le malattie metaboliche e fibrotiche, con un focus mirato su una patologia — la MASH — che resta oggi ampiamente sotto-trattata nonostante l’elevata prevalenza globale. La scommessa su pegozafermin, in un contesto di competizione crescente tra FGF21 analoghi, potrebbe rivelarsi determinante nel definire i futuri standard terapeutici in epatologia metabolica.