Attacchi russi con i droni: Danimarca pronta a invocare l’articolo 4 del Trattato Nato


“Gli attacchi con i droni sono sistemici”: la Danimarca sta per invocare l’articolo 4 del Trattato Nato. In Norvegia hanno sequestrato un drone che volava in una zona off limits vicino l’aeroporto di Oslo

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La Danimarca si trova di fronte a una serie di incidenti con droni che, secondo il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen, non hanno natura isolata ma sistemica, riconducibile a un attore “professionista” con l’obiettivo di colpire aeroporti e strutture militari. La Russia resta come un non detto implicito, uno sfondo di questa storia.

Le indagini sono ancora in corso e al momento non ci sono prove su chi si celi dietro questi episodi. Poulsen, tuttavia, ha sottolineato che alcuni Stati o gruppi potrebbero avere interesse a indebolire il sostegno danese all’Ucraina, richiamando l’attenzione sul fatto che “non bisogna lasciarsi intimidire dalla Russia”.

Gli avvistamenti hanno evidenziato un aspetto ulteriore: i droni sembrano essere rilasciati nei pressi dei bersagli, circostanza che solleva dubbi sul livello di sicurezza delle infrastrutture critiche e sul modo in cui vengono condotte le operazioni. Il ministro della Giustizia Peter Hummelgaard ha aggiunto che queste azioni puntano a “testare i limiti e diffondere paura”, e ha avvertito che la minaccia di attacchi ibridi rappresenta una realtà destinata a protrarsi nel tempo.

Il governo danese sta valutando la possibilità di invocare l’articolo 4 del Trattato Nato, che consente di convocare una consultazione tra gli alleati in presenza di minacce alla sicurezza nazionale. Una decisione definitiva non è ancora stata presa, ma la discussione è aperta, soprattutto dopo che Polonia ed Estonia hanno già attivato lo stesso articolo all’inizio del mese. I ministri hanno chiarito che la natura sistematica degli incidenti rende insostenibile un deterioramento delle infrastrutture, annunciando un rafforzamento delle capacità difensive contro l’uso ostile dei droni.

Particolare attenzione è stata rivolta al caso della base aerea di Skrydstrup, dove sono dislocati i caccia F-35. Alcuni hanno criticato la scelta di non abbattere i droni avvistati sull’area. Le autorità hanno risposto che la decisione è dipesa da valutazioni operative contingenti, pur ammettendo la necessità di migliorare i protocolli di risposta.

Venerdì la Danimarca parteciperà a una riunione dell’Unione Europea sul cosiddetto “muro dei droni”, iniziativa volta a rafforzare la cooperazione regionale e a trarre insegnamenti dall’esperienza ucraina. Il tema è considerato urgente anche alla luce dell’incontro informale del Consiglio europeo previsto la prossima settimana a Copenaghen.

Il problema non riguarda soltanto la Danimarca. Le autorità norvegesi hanno infatti confermato di aver sequestrato un drone sorvolante una zona soggetta a restrizioni nei pressi dell’aeroporto di Oslo. È stato avviato un procedimento penale per identificare l’operatore. Il velivolo sarebbe stato neutralizzato prima che potesse causare disagi al traffico aereo, secondo quanto riportato da TV2 e VG. L’intervento arriva pochi giorni dopo la chiusura temporanea dello stesso aeroporto a causa di un precedente sospetto avvistamento di droni.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)