Senza immunità, Ilaria Salis rischia un mandato di arresto europeo


Sono giorni di grande preoccupazione per Ilaria Salis: l’Europarlamento deve decidere se revocare la sua immunità e farla processare dall’Ungheria per la presunta aggressione a militanti di estrema destra

ilaria salis

Si deciderà nei prossimi giorni il destino di Ilaria Salis, l’eurodeputata di Avs che è stata detenuta in una carcere di alta sicurezza in Ungheria per oltre un anno prima di essere scarcerata il 14 giugno 2024 alla luce dell’elezione a eurodeputata. Il 23 settembre, la Commissione affari giuridici dell’Eurocamera deve discutere il suo caso e decidere se revocare la sua immunità parlamentare, come chiesto dall’Ungheria al Parlamento europeo. Se la decisione sarà di revocare l’immunità, il 7 ottobre si esprimerà l’assemblea plenaria. “Sono due date decisive per la mia vita- ha detto Salis-, io credo anche per la democrazia. Se il parlamento dovesse revocarmi l’immunità, ripartirebbe il mio processo a Budapest: un processo farsa. Un processo in cui è impossibile difendersi e nel quale rischierei fino a 24 anni di carcere, una pena spropositata rispetto ai fatti che mi vengono contestati”.

È da qualche mese che Ilaria Salis ha cominciato a lanciare appelli su appelli affinchè gli eurodeputati affinchè votino per non revocarla non tanto per il suo caso personale ma in nome della democrazia. Se l’immunità di Salis venisse revocata, l’eurodeputata potrebbe essere subito estradata in Ungheria: su di lei pende l’accusa di aver aggredito dei militanti neonazisti al termine di una manifestazione a Budapest nel febbraio 2023. Il caso di Ilaria Salis fece scalpore, e partì una corsa per liberarla con manifestazioni e appelli, dopo che fecero il giro del mondo le sue immagini di fine gennaio 2024, quando venne accompagnata in Tribunale e apparve in aula tenuta in catene e al guinzaglio dalla Polizia penitenziaria.

salis parlamentari europei

“Potrebbero prendermi a Strasburgo – ha sottolineato nei giorni scorsi la Salis -, subito dopo il voto, in Italia, a Bruxelles. Potrei essere estradata in Ungheria, riconsegnata a chi mi ha trascinato in tribunale al guinzaglio e in catene, a chi mi ha tenuto in carcere per più di quindici mesi in condizioni disumane.” E ha proseguito. “Temo che verrei sottoposta a ulteriori vessazioni per le opinioni che ho espresso durante il mio mandato verso il governo ungherese: un regime di estrema destra che esercita il potere in modo assolutistico e vendicativo”.  Nei giorni scorsi, poi, c’è stato un botta e risposta, sui social, tra Ilaria Salis e il portavoce del presidente Viktor Orbàn che, commentando un post di un’altra eurodeputata, aveva scritto le coordinate del carcere di Marianosztra.

LA STORIA DI ILARIA SALIS

Ilaria è stata rinchiusa in un carcere di massima sicurezza di Budapest dall’11 febbraio 2023, giorno in cui venne arrestata, al 14 giugno 2024, giorno in cui venne liberata dopo essere stata eletta parlamentare europea con Avs. Ilaria Salis, che di professione faceva la maestra alle elementari ed è sempre stata un’attivista antifascista, venne candidata dopo che il suo caso esplose a livello italiano ed europeo. In particolare, le immagini di Salis in catene (sia alle mani che alle caviglie) e tenuta ‘al guinzaglio’ dalla Polizia penitenziaria in Tribunale a Budapest alla fine di gennaio 2024 scatenarono un’ondata di indignazione e prese il via una campagna, fatta anche di manifestazioni, per chiederne la liberazione e per sollecitare il governo a intervenire. Ma la libertà arrivò solo dopo la candidatura e l’elezione al Parlamentare europeo.

VERDI ITALIANI PE: FRONTE COMUNE CONTRO ORBÁN, PE DIFENDA STATO DI DIRITTO

“Le dichiarazioni odierne del portavoce di Viktor Orbán, che ha pubblicato le coordinate di un carcere ungherese assieme all’immagine di Ilaria Salis, confermano ciò che denunciamo da tempo: in Ungheria non esistono oggi le condizioni per un equo processo,” dichiarano le eurodeputate e gli eurodeputati della delegazione italiana dei Verdi, con Cristina Guarda, Ignazio Marino, Leoluca Orlando e Benedetta Scuderi.

“Ilaria Salis è un’eurodeputata eletta al Parlamento europeo con 176 mila preferenze di cittadine e cittadini italiani. Difenderla significa schierarsi dalla parte della democrazia e dei valori europei. Sia chiaro che questa non è una battaglia di bandiera, ma una difesa imprescindibile dello stato di diritto, dei diritti fondamentali e della dignità di ogni persona,”

“Per questo rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche del Parlamento europeo, senza distinzioni di schieramento: serve un fronte comune, il più ampio possibile, per contrastare le derive autoritarie e l’erosione delle garanzie democratiche in Europa. La richiesta ungherese di revocare l’immunità parlamentare di Ilaria Salis va respinta al mittente. Non possiamo permettere che l’autocrate Orbán trasformi il diritto in uno strumento di repressione. Difendere Ilaria significa difendere la libertà di tutti.”

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)