In libreria il “Bestiario d’amore” di Rossana Ombres


Una danza tra fiaba e profezia, dove il sacro si mescola al grottesco e il mito diventa contemporaneo: Rossana Ombres in libreria con “Bestiario d’amore”

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Un poema visionario e fuori da ogni scuola, in cui Rossana Ombres intreccia mitomisticismo fiaba con una lingua modernissima. Popolato di angeli, démoni, liocorni e figure femminili arcane, questo teatro della Creazione, del Diluvio e dell’Apocalisse è al tempo stesso epico e picaresco, sacro e grottesco. Un’opera cult degli anni Settanta che torna oggi per restituire visibilità a una delle voci più originali del secondo Novecento.

Il libro, con cui la poeta piemontese vince il Viareggio nel 1974, è la penultima tappa di un progetto macrostrutturale, che giunge al suo culmine col poemetto drammatico dedicato al mito orfico. […]

Il lettore, che affronterà per la prima volta questo libro, che Porta definì «tra i più singolari» e conturbanti degli Anni Settanta, si troverà di fronte a un mondo immaginifico, ante antropico, bulimico e al contempo essenziale, primigenio, un mondo che sopravanza per paradosso, che ha bisogno di un’architettura post barocca, ipertrofica per denunciare la società antropofaga novecentesca e arrivare infine al mistero di Dio, all’origine del Tutto, poiché prima della Parola vi è il suono, derivato dallo pneuma, dallo Spirito, che ricreerà il mondo a partire da uno yod. In ebraico il soffio vitale, il respiro, è la ruah. (Dalla postfazione di Andrea Breda Minello)

ROSSANA OMBRES (Torino, 1931 – Livorno, 2009) è stata una poetessa, scrittrice e giornalista italiana. Dopo l’esordio poetico con Orizzonte anche tu (1956), si è imposta con raccolte come Bestiario d’amore (1974, Premio Viareggio), caratterizzate da un equilibrio tra sperimentazione e rielaborazione di tradizioni religiose ebraiche e cabalistiche. Dagli anni Settanta ha affiancato alla poesia la narrativa, pubblicando romanzi come Principessa Giacinta (1970), Serenata (1980) e Un dio coperto di rose (1993), apprezzati per la fusione tra immaginazione e rigore stilistico. Collaboratrice de La Stampa, ha sempre mostrato un forte legame con le sue radici piemontesi e calabresi. La sua opera, tradotta in diverse lingue, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Sila, il Selezione Campiello e il Grinzane Cavour.