Dolore da artrosi del ginocchio: ecco come avere un trattamento specifico


Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato l’importanza dei diversi fenotipi di dolore nell’artrosi del ginocchio, con implicazioni significative per la comprensione dei meccanismi patogenetici e per lo sviluppo di terapie personalizzate

artrosi ortobiologia

Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato l’importanza dei diversi fenotipi di dolore nell’artrosi del ginocchio, con implicazioni significative per la comprensione dei meccanismi patogenetici e per lo sviluppo di terapie personalizzate. In un recente lavoro, pubblicato su Orthopaedic Surgery, sono stati analizzati i principali fenotipi di dolore, i meccanismi sottostanti e le prospettive terapeutiche basate sul meccanismo.

Dolore nell’osteoartrosi del ginocchio
L’osteoartrosi del ginocchio (o più comunemente conosciuta come artrosi del ginocchio) è una delle principali cause di dolore cronico e disabilità a livello globale. Sebbene tradizionalmente interpretato come conseguenza di danno articolare e degenerazione cartilaginea, il dolore associato mostra un’elevata eterogeneità.
L’artrosi di ginocchio rappresenta una delle condizioni reumatiche più diffuse e invalidanti, con un forte impatto sulla qualità della vita e sui sistemi sanitari. La prevalenza cresce con l’età, ma non si limita agli anziani: fattori di rischio come obesità, traumi articolari e predisposizione genetica contribuiscono alla sua insorgenza.

Storicamente, il dolore nell’artrosi è stato interpretato come espressione diretta del danno strutturale, in particolare della cartilagine. Tuttavia, la correlazione tra gravità radiografica e intensità del dolore si è dimostrata debole, suggerendo la presenza di meccanismi più complessi.

Fenotipi di dolore
Il dolore nell’osteoartrosi di ginocchio si presenta come un fenomeno eterogeneo, con caratteristiche che spaziano dal dolore nocicettivo tipico dei processi infiammatori e degenerativi, fino al dolore neuropatico e nociplastico, legati a disfunzioni del sistema nervoso periferico e centrale.
Per descrivere questa variabilità, la ricerca ha introdotto il concetto di “fenotipi di dolore”. Essi comprendono combinazioni di sintomi clinici, alterazioni neurofisiologiche e profili psicologici che caratterizzano sottogruppi specifici di pazienti.

Tra i fenotipi più rilevanti si distinguono: fenotipo nocicettivo, associato a processi infiammatori articolari e a stimolazione meccanica dei nocicettori; fenotipo neuropatico, caratterizzato da sintomi come bruciore, scosse o allodinia, indicativi di danno o sensibilizzazione dei nervi periferici; fenotipo nociplastico, legato a un’alterata elaborazione centrale del dolore e alla sensibilizzazione del sistema nervoso centrale, con amplificazione degli stimoli dolorosi.

L’individuazione di questi fenotipi non è soltanto descrittiva, ma ha profonde implicazioni cliniche. Infatti, ciascun fenotipo può rispondere in maniera differente alle terapie farmacologiche e non farmacologiche. I pazienti con dolore nocicettivo possono beneficiare maggiormente di antinfiammatori e trattamenti intra-articolari, mentre quelli con caratteristiche neuropatiche rispondono meglio a farmaci modulatori dei canali ionici o antidepressivi ad azione centrale. Nei casi di dolore nociplastico, invece, possono risultare più efficaci approcci multimodali che combinano farmacoterapia, riabilitazione e interventi psicologici.

Le nuove tecniche di neuroimaging funzionale e le valutazioni quantitative sensoriali hanno permesso di identificare biomarcatori di sensibilizzazione periferica e centrale, aprendo la strada a un approccio diagnostico e terapeutico sempre più basato sui meccanismi. Parallelamente, emerge il ruolo dei fattori psicologici, come ansia, depressione e catastrofizzazione del dolore, che modulano la percezione e contribuiscono alla cronicizzazione.

Dolore, fenomeno poco uniforme
Gli studi analizzati nel documento evidenziano che il dolore da osteoartrosi del ginocchio non può essere considerato un fenomeno uniforme. La classificazione dei pazienti in base al fenotipo doloroso ha dimostrato una migliore predittività della risposta ai trattamenti rispetto ai modelli tradizionali basati esclusivamente sulla gravità radiologica o clinica.
I dati suggeriscono che la a sensibilizzazione periferica contribuisce significativamente al dolore nelle fasi iniziali.

Inoltre, la sensibilizzazione centrale e i fattori psicosociali assumono un ruolo crescente nelle fasi avanzate e nella cronicizzazione;
I pazienti con fenotipo neuropatico mostrano peggiori outcome funzionali e minore beneficio dagli approcci convenzionali, indicando la necessità di terapie mirate.
Infine, i risultati sottolineano che la stratificazione dei pazienti in base ai fenotipi di dolore consente non solo una migliore comprensione della patofisiologia, ma anche l’ottimizzazione delle strategie terapeutiche, con una maggiore probabilità di successo clinico.

Conclusioni, servono interventi personalizzati
L’artrosi del ginocchio rappresenta un modello paradigmatico della complessità del dolore cronico. L’identificazione di fenotipi distinti di dolore consente di superare l’approccio “one-size-fits-all”, orientando le decisioni terapeutiche verso interventi personalizzati. Il passaggio da una medicina basata esclusivamente sulla diagnosi strutturale a una fondata anche sui meccanismi di dolore rappresenta un progresso cruciale.

In prospettiva, l’integrazione di biomarcatori clinici, neurofisiologici e psicologici potrà permettere una classificazione più precisa e una medicina di precisione per il trattamento dell’artrosi di ginocchio. Nonostante restino sfide aperte, come la necessità di validare strumenti diagnostici standardizzati e di sviluppare farmaci mirati ai diversi meccanismi, l’approccio fenotipico al dolore offre nuove opportunità per migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Chenchang He et al., Pain Phenotype in Knee Osteoarthritis: Implications for Mechanism-Based Therapy Orthop Surg. 2025 Aug 26.
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