Armi: sui social impazza il dibattito sul 22enne Tyler Robinson, il killer di Charlie Kirk


Sui social impazza il dibattito sul 22enne Tyler Robinson, che ha ucciso Charlie Kirk sparandogli con un fucile a distanza. C’è chi punta il dito sulle armi

tyler robinson

In un’epoca in cui arrivano prima i social dei giornalisti, era inevitabile che dopo l’arresto del killer di Charlie Kirk, Tyler Robinson, sui social partisse il ‘commentificio’ e la corsa ciascuno a dire la propria. Tanto più alla luce del fatto che il killer di Kirk, potentissimo influencer conservatore e amico di Trump, è un ‘normalissimo’ ragazzo americanostudente modello di un college, membro di una famiglia ‘perfetta’ nell’immaginario collettivo americano. Famiglia agiata, sceriffo in pensione il padre, tre figli maschi (Tyler è il più grande), famiglia religiosa (qualcuno scrive siano mormoni), repubblicani e conservatori. Tantissime foto sui social, una famiglia decisamente molto unita. Ma c’è un ma. E sono le armi, prese in mano fin da bambini in quella famiglia, complice il fatto che un parente (lo ‘zio Mickey’) sia un militare. Dal profilo della mamma di Tyler Robinson (chiuso nelle scorse ore dopo una valanga di commenti orribili e insulti) spuntano diverse foto dei bambini, portati ad una fiera delle armi sette otto anni fa, in posa con maxi fucili. C’è anche Tyler. Sono tutti sorridenti, la stessa mamma fa una foto con in pugno un fucile. Inutile dire che è proprio contro quelle armi che tutti ora stanno puntando il dito. Per sottolineare il fatto che un perfetto bravo ragazzo, con la famiglia più ‘normale’ (anche se c’è da dire che alcune foto apparse sui social mostrano il padre indossare una maglietta con i simboli di una organizzazione di estrema destra, gli Oath Keeper, e a qualcuno non è sfuggito), può trasformarsi in un killer se ha armi a disposizione. E se sa usarle con abilità perchè ha imparato a usarle fin da bambino, come in questo caso è avvenuto.

“IL PROBLEMA SONO LE ARMI”

L’attivista american Joel Montfort, il cui tweet ha migliaia di condivisioni, ha scritto: “Tyler Robinson è stato identificato come l’assassino di Kirk. Cresciuto nella tipica famiglia americana bianca e conservatrice con uno sceriffo come padre, Tyler è cresciuto circondato dalle armi e sapeva come usarle. Il problema sono le armi”. L’attore Billy Baldwin ha scritto: “Non nero. Non trans. Non musulmano. Non un immigrato. Non sono un democratico. Incontra Tyler Robinson, l’assassino di Charlie Kirk. Un uomo bianco, cristiano, conservatore e repubblicano con una pistola… di nuovo”.

IL COSTUME DA DONALD TRUMP

Curiosità: tra le foto che stanno circolando in queste ore c’è anche quella di Tyler, nel 2017, che indossava un costume di Donald Trump in occasione di Hallloween. Qualcuna la usa per dire che ‘odiava’ Trump, ma la maggior parte degli utenti la condividono al pensiero di ‘ironia della sorte’.

IL DOLORE PER LA FAMIGLIA

Tra le varie pieghe che prende il dibattito sui social americani c’è anche chi ‘empatizza’ con la famiglia di Tyler, colpita da una tragedia immane. Perchè si tratta di una famiglia come tante, della serie ‘Tyler poteva essere il figlio di ciascuno di noi”. Una giornalista americana, Kristine Froeba, ha condiviso sul suo profilo X tantissime foto della famiglia Robinson, per la maggior parte prese dai social della madre del ragazzo. Per sottolineare il fatto che si tratta di un colpevole insospettabile e per empatizzare con la madre, in particolare. E ha scritto: “La sua mamma, orgogliosa, ha documentato tutta la sua vita, ogni premio scolastico, ogni primo giorno di scuola, tutte le foto felici dei suoi cari, i viaggi alle Hawaii, alla Disney, agli Universal Studios, il campeggio, le gite in barca, lo sci”. Nel condividere le tante foto fatte dalla mamma, la giornalista commenta scrivendo “La devastazione”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)