Belleke gioielli presenta la nuova collezione


La nuova collezione Belleke Gioielli. Il progetto nasce dalla visione di Isabelle Gandini: designer, artigiana e gemmologa

belleke gioielli

C’è un nome che racconta una storia intima e universale: Belleke, vezzeggiativo olandese che custodisce l’anima creativa di Isabelle Gandini, designer, artigiana, gemmologa e perito esperto in preziosi. Sin da bambina, Isabelle scolpisce la materia – legno e resina, all’inizio – guidata da un legame profondo con la natura e con tutto ciò che, imperfetto e organico, diventa ispirazione.

Nel 2005, la sua attitudine istintiva si trasforma in vocazione: inizia il percorso di formazione presso la Scuola Orafa Ambrosiana, dove acquisisce le basi della tecnica orafa. Ma è nel 2016, con la specializzazione in Alta Gioielleria e nella modellazione della cera, che prende forma l’estetica riconoscibile di Belleke: essenziale, evocativa, sospesa tra segno e materia. La tecnica della cera persa – antichissima e poetica – diventa il suo strumento d’elezione, plasmando gioielli che sembrano emergere da un tempo arcaico e visionario.

Il 2019 apre un nuovo capitolo, con il diploma in gemmologia presso l’Istituto Gemmologico Italiano. La conoscenza scientifica delle pietre si intreccia con una sensibilità capace di coglierne anche l’anima: inclusioni, sfumature, imperfezioni. Ogni gemma è scelta con rigore e attenzione quasi affettiva, trasformando ciò che per altri è un difetto in una firma poetica.

I materiali parlano di autenticità: Isabelle lavora non solo l’oro, ma anche l’argento, il bronzo giallo e quello rosso, accostandoli a pietre che sfuggono ai canoni del mainstream. Tormaline, cianiti, anyoliti, perle: gemme con una storia e un carattere. Ogni creazione nasce per accogliere quella pietra e nessun’altra. Ogni gioiello è un pezzo unico, fatto a mano, e respira il tempo dell’attesa, dell’ascolto, della cura.

Belleke non è un brand: è un gesto continuo di ricerca e d’amore per il dettaglio. Una voce gentile nel mondo del gioiello, che sceglie la lentezza, la memoria delle mani, la verità della materia.