La violazione dello spazio aereo da parte della Russia ha attivato l’allerta del premier Tusk. La Polonia invoca l’articolo 4 della Nato: cosa prevede
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La Polonia alza il livello di allerta nei rapporti con Mosca. Dopo che nella notte tra il 9 e il 10 settembre diversi droni russi hanno violato lo spazio aereo nazionale e sono stati abbattuti dalle difese polacche, il premier Donald Tusk ha annunciato che Varsavia ricorrerà all’articolo 4 del Trattato Nord Atlantico. La decisione apre a consultazioni straordinarie tra gli Stati membri della Nato, un meccanismo previsto solo in presenza di minacce dirette alla sicurezza di un Paese alleato.
COSA PREVEDE L’ARTICOLO 4
Il Trattato, firmato nel 1949, stabilisce che i governi dell’Alleanza si incontrino “ogni volta che una delle parti ritenga che la propria integrità territoriale, indipendenza politica o sicurezza siano minacciate”. Non serve un attacco armato per attivarlo: è uno strumento di allerta preventiva, che consente di valutare insieme le possibili risposte. Diversa è la portata dell’articolo 5, che prevede la difesa collettiva automatica nel caso di aggressione contro uno Stato membro.
LA MOSSA DI VARSAVIA
Tusk ha spiegato che le espressioni di solidarietà ricevute non sono sufficienti: “Abbiamo bisogno di un sostegno molto maggiore da parte degli alleati”, ha dichiarato, parlando di “rischi reali” per la popolazione polacca. L’invocazione dell’articolo 4 arriva dopo una notte di tensione, con traffico aereo civile interrotto e il governo impegnato a informare immediatamente Bruxelles.
UN PRECEDENTE GIÀ VISTO
L’articolo 4 è stato richiamato poche volte nella storia dell’Alleanza: sette in tutto, secondo i registri ufficiali. L’ultima nel 2022, all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina, quando a invocarlo furono otto Paesi dell’Est Europa, compresa la Polonia. Proprio quella guerra, e le sue successive escalation, hanno riportato al centro del dibattito le clausole di difesa collettiva.
IL PASSAGGIO ALL’ARTICOLO 5
Se l’articolo 4 riguarda le consultazioni, il successivo articolo 5 è la clausola che sancisce la reazione comune: un attacco a uno è considerato attacco a tutti. Nella storia della Nato è stato attivato una sola volta, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Per ora Varsavia non ha chiesto di arrivare a questo livello, ma l’invocazione dell’articolo 4 è un segnale politico che mette la questione al centro dell’agenda atlantica.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)