Eli Lilly va verso l’approvazione dell’agenzia americana Fda dell’anti obesità orforglipron. Bene anche il secondo trial di fase III
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La pillola anti-obesità di Eli Lilly, orforglipron, ha ridotto il peso corporeo di oltre il 10% in pazienti con diabete di tipo II e con sovrappeso o obesità, fornendo all’azienda farmaceutica dati sufficienti per procedere con una richiesta di approvazione alla FDA.
I risultati dello studio di Fase III ATTAIN-2, i cui dati top line sono stati resi noti oggi, hanno mostrato che tutte e tre le dosi di orforglipron hanno soddisfatto gli endpoint primari e tutti gli endpoint secondari chiave, determinando una significativa perdita di peso, una riduzione significativa dell’A1C e un miglioramento dei fattori di rischio cardiometabolico a 72 settimane.
I pazienti trattati con 36 mg di orforglipron (la dose più elevata) per 72 settimane — incluse eventuali interruzioni o modifiche del dosaggio — hanno perso in media il 10,5% del peso corporeo, pari a circa 10,4 kg. Nello stesso periodo, I pazienti nel gruppo placebo hanno registrato una perdita del 2,2% (circa 2,3 kg).
In un’analisi che ha incluso tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro aderenza al trattamento o eventuali abbandoni, l’orforglipron ha comportato una riduzione del peso del 9,6% con la dose da 36 mg, rispetto al 2,5% del placebo.
Le azioni di Eli Lilly sono salite del 3% nelle contrattazioni pre-market di martedì. Con i dati sia dello studio ATTAIN-2 che di quello correlato ATTAIN-1, Lilly prevede di presentare la domanda di approvazione per orforglipron alla Fda entro quest’anno, secondo il comunicato stampa dell’azienda.
In una nota agli investitori martedì mattina, gli analisti di Truist Securities hanno affermato che i risultati di ATTAIN-2 sono “in linea” con le aspettative del mercato, sebbene lascino “spazio alla concorrenza”. Un fattore cruciale a favore di orforglipron, hanno aggiunto gli analisti, è la “facilità di produzione”, che potrebbe aprire a un’opportunità di mercato da “decine di miliardi di dollari” per Lilly. Anche altri analisti, come quelli di BMO Capital Markets, hanno precedentemente sottolineato che orforglipron potrebbe avere un vantaggio produttivo in quanto piccola molecola.
Truist prevede attualmente vendite mondiali di picco per orforglipron pari a 14,7 miliardi di dollari.
Oltre alla perdita di peso, il trattamento con orforglipron ha anche migliorato il controllo glicemico nei pazienti diabetici. I livelli di emoglobina glicata (A1C) sono diminuiti dell’1,8% nei pazienti trattati con la dose più alta (36 mg), rispetto allo 0,1% nel gruppo placebo. Per quanto riguarda la sicurezza, lo studio ATTAIN-2 ha confermato che il profilo di orforglipron è coerente con quello della classe più ampia degli agonisti del GLP-1, senza nuovi segnali di allarme. Come per altre terapie GLP-1, gli effetti collaterali gastrointestinali sono stati comuni, inclusi nausea, vomito, costipazione e diarrea. Le interruzioni del trattamento dovute a tossicità hanno raggiunto il 10,9% nei gruppi trattati con orforglipron.
Lilly prevede di presentare risultati più dettagliati dello studio ATTAIN-2 in un prossimo congresso medico.
I risultati di martedì arrivano poche settimane dopo la pubblicazione dei dati dello studio di Fase III ATTAIN-1, che si è concentrato su pazienti con sovrappeso o obesità e problemi medici correlati, ma senza diabete. In quello studio, orforglipron ha ridotto il peso corporeo del 12,4% con lo stesso dosaggio e durata. Nel gruppo placebo la perdita è stata dello 0,9%.
Durante la conference call sui risultati del secondo trimestre, tenutasi all’inizio del mese, i dirigenti di Lilly si sono detti ottimisti sui dati di ATTAIN-1. Il Chief Scientific Officer Dan Skovronsky ha affermato che i risultati sono “il meglio che si possa ottenere” per una terapia GLP-1, soprattutto considerando che si tratta di un farmaco orale e non iniettabile.
Meccanismo di azione del farmaco
Orforglipron è un agonista del recettore GLP-1, una classe di farmaci utilizzati principalmente nel trattamento del diabete di tipo 2 e dell’obesità. Tuttavia, rispetto ad altri farmaci appartenenti a questa categoria, come semaglutide o liraglutide, orforglipron si distingue per una caratteristica fondamentale: si tratta di una piccola molecola assunta per via orale, anziché di un peptide che deve essere somministrato tramite iniezione. Questo rappresenta un vantaggio significativo sia in termini di comodità per il paziente che di facilità produttiva.
Il meccanismo d’azione di orforglipron si basa sull’attivazione del recettore GLP-1 (glucagon-like peptide-1), un recettore accoppiato a proteina G che si trova in diverse aree del corpo, tra cui le cellule beta del pancreas, il tratto gastrointestinale e alcune regioni del cervello coinvolte nella regolazione dell’appetito. Una volta attivato, questo recettore avvia una serie di effetti benefici sia sul metabolismo glucidico che sulla regolazione del peso corporeo.
Dal punto di vista glicemico, orforglipron stimola la secrezione di insulina in modo glucosio-dipendente, ovvero solo quando i livelli di zucchero nel sangue sono elevati. Allo stesso tempo, riduce la secrezione di glucagone, un ormone che stimola la produzione di glucosio da parte del fegato. Inoltre, rallenta lo svuotamento gastrico, permettendo un assorbimento più graduale del glucosio e contribuendo così a un migliore controllo della glicemia. Questi effetti lo rendono particolarmente utile nel trattamento del diabete di tipo 2.
Oltre a migliorare la gestione della glicemia, Orforglipron ha un impatto significativo sulla perdita di peso. Agendo sul sistema nervoso centrale, riduce l’appetito e promuove una sensazione di sazietà più duratura. Questo porta naturalmente a una diminuzione dell’assunzione calorica, favorendo una perdita di peso costante e sostenibile nel tempo.
Infine, uno degli aspetti più innovativi di orforglipron è la sua formulazione orale. Essendo una piccola molecola non peptidica, può essere facilmente assunta per bocca, a differenza di altri agonisti GLP-1 che richiedono la somministrazione tramite iniezione. Questo non solo migliora l’aderenza al trattamento da parte dei pazienti, ma semplifica anche i processi di produzione e distribuzione del farmaco.
In sintesi, orforglipron rappresenta una nuova generazione di agonisti del recettore GLP-1, combinando efficacia clinica nel controllo della glicemia e nella riduzione del peso corporeo con una modalità di somministrazione più pratica e accessibile.