Omicidio Giulia Tramontano, i giudici: “La avvelenò per farla abortire, non per ucciderla”


Ergastolo a Impagnatiello, i giudici: “Avvelenò Giulia Tramontano per farla abortire, non per ucciderla”. Le motivazioni della Corte d’Appello: esclusa la premeditazione

giulia tramontano alessandro impagnatiello

Non ci sono prove di una premeditazione nell’omicidio di Giulia Tramontano. È quanto scrivono i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui, a giugno, hanno confermato l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, escludendo però l’aggravante.

Secondo i magistrati, i mesi in cui l’ex barman aveva somministrato veleno per topi alla compagna non erano finalizzati a ucciderla, ma a provocare un aborto spontaneo. Giulia, incinta al settimo mese, era stata definita dall’imputato un ostacolo per la sua carriera e la sua vita. “Non vi sono elementi che consentano di retrodatare il proposito di uccidere rispetto al giorno del delitto”, scrivono i giudici nelle 59 pagine di motivazioni.

IL FEMMINICIDIO DI SENAGO

Il 27 maggio 2023 Impagnatiello colpì la compagna con 37 coltellate nella loro casa di Senago, nel milanese, uccidendo anche il bambino che portava in grembo. In secondo grado è stato condannato all’ergastolo, con tre mesi di isolamento diurno.

LE PAROLE DEI GIUDICI

Nelle motivazioni si legge che l’ipotesi secondo cui Impagnatiello avrebbe pianificato il delitto fin dalla gravidanza di Giulia è “congetturale” e non supportata da riscontri. “Molto semplicemente, non è rispondente al vero storico”, scrivono i giudici, ricordando però come l’uomo avesse per mesi avvelenato la compagna, mentre portava avanti parallelamente un’altra relazione.

L’INDIGNAZIONE DELLA FAMIGLIA

La decisione di escludere la premeditazione aveva suscitato la reazione della sorella di Giulia, Chiara Tramontano, che a giugno aveva commentato sui social: “L’ha avvelenata per sei mesi. Ha cercato su internet ‘quanto veleno per uccidere una donna’. Poi l’ha uccisa. Per lo Stato non è premeditazione. Vergogna a una legge che chiude gli occhi davanti alla verità e uccide due volte”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)