Diabete di tipo 2 e malattia cardiovascolare aterosclerotica: tirzepatide protegge il cuore


Tirzepatide protegge il cuore dei pazienti con diabete di tipo 2 e patologia cardiovascolare aterosclerotica secondo lo studio SURPASS-CVOT

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Annunciati oggi da Eli Lilly i risultati principali di SURPASS-CVOT, uno studio pionieristico di Fase 3 sugli esiti cardiovascolari che ha confrontato direttamente due terapie incretiniche in adulti con diabete mellito di tipo 2 e malattia cardiovascolare aterosclerotica conclamata. Tirzepatide, doppio agonista dei recettori GIP/GLP-1, è stato confrontato con dulaglutide, un agonista del recettore del GLP-1 che, nello studio REWIND, ha dimostrato un chiaro beneficio cardiovascolare.

Nello studio SURPASS-CVOT, tirzepatide ha raggiunto l’obiettivo primario, dimostrando una non inferiorità nel tasso di eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE-3), che includevano morte cardiovascolare, infarto del miocardio o ictus, rispetto a dulaglutide. Inoltre, pur non essendo stati applicati controlli per il tasso di errore tipo 1 corretto per la molteplicità, tirzepatide ha mostrato benefici superiori su parametri chiave quali l’emoglobina glicata (HbA1c), il peso, la funzione renale e la mortalità per tutte le cause. Lo studio, che ha coinvolto oltre 13.000 partecipanti in 30 paesi e si è protratto per più di quattro anni e mezzo, rappresenta il più ampio e lungo studio mai condotto su tirzepatide.

«Come classe medica siamo lieti di accogliere i risultati positivi di SURPASS-CVOT – spiega Francesco Giorgino, Professore Ordinario di Endocrinologia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro e Direttore UO Endocrinologia, Policlinico di Bari – Uno studio solido, costruito su un’ampia popolazione di pazienti, oltre 13mila, con diabete di tipo 2 e malattia cardiovascolare aterosclerotica accertata. Il diabete è una patologia cronica, sistemica e multifattoriale: avere a disposizione terapie di comprovata efficacia sulla correzione della iperglicemia e del peso eccessivo che offrano anche una protezione cardiovascolare, come tirzepatide ha dimostrato in questo studio, permette di gestire al meglio la complessità della malattia».